Sono del 1961 e la prima immagine di calcio che ricordo è una rovesciata di Anastasi (forse contro il Milan) in un servizio pomeridiano alla tv rigorosamente bianco e nero. Se partiamo dai primi del '900, mi sono perso una settantina d'anni di miti d'altri tempi, di cui leggevo avidamente su tutte le pubblicazioni che mi capitavano fra le mani.

Se facciamo un paragone dal 1900 ad oggi, non possiamo non notare che il campo era più o meno grande come quelli di oggi e le porte pure; la tecnologia di scarpe, palloni, capi d'abbigliamento, allenamento e nutrizione erano decisamente qualitativamente inferiori rispetto a quelle odierne, eppure giocavano, con palloni appesantiti dal fango e scarpe dure come scarponi.

Eppure giocavano... e nell'immaginario dei tempi le partite erano bellissime, spettacolari, giocate col cuore.

Io non posso parlare per gli anni che mi sono perso, ma dal 1970 agli anni '80/90, ricordo un calcio diverso, più arioso, dove i giocatori potevano permettersi di giocare, stoppare, dribblare, senza avere (salvo rarissimi casi - Gentile su Maradona o simili) l'ossessione di ritrovarsi un mastino attaccato ai garretti. Ora tutte le squadre giocano in 20 metri, a velocità ossessiva, senza spazi per sviluppare un'azione decente e ci ritroviamo ad assistere ad infiniti giro-palla nella vana speranza che qualcuno tiri fuori la giocata o come più spesso accade, l'errore. Quelle che seguono sono le cose che non mi piacciono del calcio d’oggi e che potrebbero essere risolte con poca fatica e tanto buon senso.

Articolo 1 - MIGLIORARE IL GIOCO IN CAMPO 

È palese che se mettiamo 22 super-atleti finemente equipaggiati, allenati e nutriti su un campo dove fino a 20/30 anni fa giocavano fior di fumatori che si nutrivano di riso in bianco insalata e petto di pollo, il risultato sarà parecchio diverso. Bene, non possiamo ingrandire i campi senza costi eccessivi, e le porte ingrandite penalizzerebbero solo i portieri senza migliorare il gioco in campo. Dobbiamo riuscire a ridistribuire i calciatori sull'intera area del campo

Soluzione: Regola n.1 - "Abolizione completa del fuori gioco"

L'abolizione del fuorigioco, permetterebbe di lasciare una punta nei pressi dell'area avversaria e di conseguenza allungare le squadre. Per evitare le ostruzioni e le giocate antisportive contro i portieri, prendendo spunto dalla pallamano, nell'area piccola non si potrà sostare, ma solo entrare per concludere sui passaggi dalle fasce. Così facendo si eliminerebbe anche una delle regole (il fuorigioco) fonte di maggior percentuale di errori arbitrali. Cosa non da poco. E ci sarà anche nuova linfa per la fantasia degli allenatori, costretti a rivedere i concetti tattici attuali.

Articolo 2 - VAR

Anche se juventino (e quindi fazioso a priori secondo molti...), mi ritengo uno sportivo, ed ho sempre vissuto con sofferenza e fastidio le vittorie che hanno suscitato "perplessità" arbitrali negli avversari, per cui ho visto con favore l'avvento del VAR, anche se a tuttora non ne condivido in toto, l'uso che se ne fa.

Innanzitutto una cosa, la tecnologia c'è, usiamola! Le squadre per un punto in più o in meno possono giocarsi una stagione con relative connessioni ad introiti che ne possono cambiare (in meglio o in peggio) il futuro societario, e allora perché non la si vuole usare come si deve? È chiaro che questo tipo di atteggiamento della classe arbitrale/dirigente, fa supporre che ci siano poteri nascosti che desiderano continuare a manovrare nell'ombra.

Anzi dirò di più, da sempre il calcio è fonte di introiti pubblicitari enormi in virtù dell'interesse che genera, anche se, diversamente da altri sport, non vi è spazio per spot promozionali durante, ma solo prima, nell'intervallo e dopo il match. Ora immaginate uno spot, mentre si decide se è rigore o no in una finale di champions o dei mondiali, quanto può valere. Che nessuno vi abbia mai pensato è proprio strano, molto strano, in un mondo di lupi assetati di denari da fagocitare, è quantomeno strano. 

Soluzione: Regola n.2 - "Maggior utilizzo del VAR e chiamata diretta"

Obbligare gli arbitri ad un utilizzo maggiore del VAR, consentendo altresì, ai due allenatori 2 chiamate VAR (1 per ogni tempo di gioco). La chiamata diretta da parte di un coach, si "rigenera" (non se ne perde il diritto) qualora sia riconosciuta corretta da parte dell'arbitro. Al di là di una maggior severità auspicata per chi pratica gioco pericoloso e scorretto, massima durezza dovrà essere adoperata anche nei confronti di chi simula per ingannare l'arbitro.

Articolo 3 - TEMPI DI GIOCO

Un maggior utilizzo del VAR può dilatare i tempi di gioco, che poi non sono mai correttamente recuperati. A questo va ad aggiungersi un malcostume sempre più vistoso ed esteso, che è quello che vede gli ultimi 10/15 minuti delle partite, riempirsi di giocatori che stramazzano al suolo come colti da improvvisi malori, che si rotolano di qua e di là, solo per perdere tempo ed interrompere in modo evidentemente scorretto il proseguire dell'incontro.

Soluzione: Regola n.3 - "Tempo effettivo"

Propongo due tempi di 30 minuti di gioco effettivo, con cronometro che si blocca quando il gioco è fermo o la palla è fuori. A questo punto verrebbero a cessare anche le eventuali contestazioni sulla discrezionalità dei tempi di recupero.

Articolo 4 - TEMPI SUPPLEMENTARI E RIGORI

Evitare la sempre più frequente "Lotteria dei Rigori", che troppo spesso premia chi non ha meritato sul campo. 

Soluzione: Regola n.4 - "Supplementari sottrattivi"

Se undici operai vestiti con maglie di lana, con scapre che pesavano una cifra e un pallone duro come la pietra riuscivano a giocare novanta minuti su un campo di 90/100mt x 60/70, non vedo ostruzione alcuna a diminuire per pochi minuti il numero di giocatori supernutriti e superallenati...

Alla fine dei tempi regolamentari si giocheranno 2 coppie di tempi supplementari di 5 minuti (effettivi), sottraendo un giocatore per squadra al termine di ogni tempo. Per cui si partirà dal primo tempo supplementare in 10 contro 10, poi 9 contro 9 e via di seguito, fino ad un massimo di 4 tempi supplementari (7 contro 7). Qualora il risultato di parità dovesse perdurare, solo allora, 5 dei 7 giocatori rimasti, potranno procedere al tiro dei calci di rigore.

Articolo 5 - ABBIGLIAMENTO E TENUTA DI GIOCO

Non so voi, ma io impazzisco a vedere la mia squadra giocare con una maglia (a volte anche gradevole, ma di rado) giocare con abbinamenti cromatici che nulla hanno a che spartire con i colori sociali. Io amo la maglia con i colori bianco e nero, come immagino gli altri tifosi facciano lo stesso con il nerazzurro, rossonero, azzurro, giallorosso, biancazzurro, neroverdi, rossoblu, blucerchiati e via discorrendo. Capisco che una maglia diversa ogni anno spinga i tifosi ad acquistare la nuova versione, ma gli studi grafici esistono per quello, creare nuove idee grafiche, non cromatiche, per rinnovare di anno in anno la richiesta. Molto bella la maglia caffellatte, ma non è la Juve. E poi l'utilizzo deve essere fatto in modo da permettere ai tifosi che non si possono permettere mega schermi dai colori perfetti, di riconoscere immediatamente le due contendenti. Nell'ultima Udinese - Juventus, solo io avevo problemi di visualizzazione o è capitato anche a voi?

Soluzione: Regola n.5 - "Divise coerenti con i colori sociali"

Ogni squadra dovrà avere tre maglie ufficiali. La maglia principale non avrà distinzione tra casa e trasferta, ma solo in caso di difficoltà cromatiche che possono disturbare l'arbitro o gli spettatori. Per cui in caso di Inter Juve, Inter nerazzurro e Juve bianconera, in caso di Udinese Juve, Udinese bianconera e Juve con seconda o terza maglia. Le seconde e terze maglie dovranno avere soluzioni opposte alle maglie principali, fermo restando che dovranno riportare inserti (colletto, polsini ecc.) con i colori sociali ufficiali. Ad esempio Genoa, Cagliari o Bologna, maglia principale Rossoblu, seconda maglia bianca con inserti rossoblu, terza maglia o Rossa o Blu, con inserti del colore sociale non utilizzato nel colore di fondo della maglia (quindi blu o rosso). Pantaloncini e calzettoni dovranno essere del colore della maglia. Evitare lo spezzato, non comporterà il rischio di disturbo cromatico fra le due squadre. Se l'Udinese, bianconera avrà pantaloncini e calzettoni bianchi, la Juve dovrà indossare maglia, calzoncini e calzettoni neri con inserti bianchi. Basta alla Juve caffellatte, al Napoli in mimetica, all'Inter sprite per ricordare le più emblematiche.

 

Articolo 6 - NAZIONALE E SETTORI GIOVANILI

Non siamo mai stati così in basso a livello calcistico, nazioni che fino a pochi anni fa ci facevano sorridere, ora ci passano davanti spernacchiando. I problemi sono vari, dall'eccessivo potere dei procuratori, alle colpe della FIGC, alla poca lungimiranza dei presidenti vari. Purtroppo non si può né insegnare né comandare a casa d'altri, e d'altronde guardando ognuno al proprio orticello sarebbe anche impossibile far ragionare e comunicare personaggi che non vogliono sentire. Noi dobbiamo comunque trovare il modo per riportare i giovani italiani in campo. Io ho esultato e gioito come per la mia Juve, nel momento in cui Icardi prima e Vecino poi hanno steso il Tottenham, ma a rifletterci a freddo, per quanto durerà questo sentimento d’altri tempi di Italiani contro Stranieri, quando le nostre squadre sono formate per 10 undicesimi da giocatori provenienti dall’estero? Che nostalgia dei Causio, Anastasi, Facchetti, Bergomi, Maldini, Baresi, Ancelotti, Donadoni, Tardelli, Cabrini, Del Piero, Baggio, Totti, Ferrara, Cannavaro…

Soluzione: Regola n.6 - "Competizioni Nazionali e Settori Giovanili"

Fermo restando che tutte le squadre saranno libere di acquistare e mettere sotto contratto, tutti i giocatori di qualsiasi nazionalità desiderino (quindi nessuna violazione alla libera circolazione dei lavoratori), in tutte le competizioni nazionali (campionati vari, coppe Italia varie, campionati e tornei giovanili) dovranno essere presenti in campo come titolari almeno 6 giocatori Italiani. In caso di sostituzione di un giocatore italiano, dovrà comunque subentrare un altro giocatore italiano. Solo in caso di espulsione di giocatore Italiano, la squadra potrà rimanere in campo con 5 giocatori di nazionalità italica.

Onde non indebolire le squadre che parteciperanno alle competizioni internazionali, non vi saranno obblighi e restrizioni nelle varie coppe europee e mondiali.

Forse questo è solo il delirio di un quasi sessantenne, che si rende conto di star perdendo il grande amore della sua vita, bei tempi quando non mi perdevo nessuna partita, anche le più scadenti. Ora negli scontri di cartello tra big, mi limito a vedere gli ultimi 25/30 minuti, tanto prima non succede nulla. E spesso nemmeno quelli.

Non mi piace più quello che vedo, e vorrei fare in modo di cambiare lo stato delle cose. Sono sicuro che ci sono persone, tifosi, che come me si stanno disinnamorando del gioco più bello del mondo, e che vorrebbero far qualcosa perché le cose cambino. So che questo articolo sarà solo un sasso nello stagno, che mi attirerà commenti magari sgraditi e sgradevoli, ma ritengo sia giusto provare a dire le cose che ho maturato in questi anni. Oggi vedo ovunque campetti e pochi bimbi che ci giocano, e ripenso a quando facevamo le porte coi maglioni per terra e giocavamo ovunque, anche in strada, ripenso a quando tornavo da scuola e facevo il giro del tavolo per uscire subito a giocare a pallone. Bei tempi. Ma come canta la Mannoia: “no, il tempo non torna più…”