Mi sono imposto di oltrepassare la realtà dei fatti e provare a proiettarmi tra qualche mese.
L’ho fatto semplicemente perché se stessi a guardare le difficoltà titaniche a chiudere per Bennacer (!) e ad imbastire una trattativa credibile per Veretout (!), capirei che il nostro campionato è già segnato.
La prima conferenza stampa di Giampaolo non mi ha detto assolutamente nulla sull’uomo o sull’allenatore: le chiacchiere non mi scalfiscono da anni. Lo stesso Maldini mi è parso un figurante con capacità dirigenziali tutte da verificare. Ma è stato Boban ad impressionarmi: uomo di cultura superiore, sempre attento a pungolare il Milan con frecce al curaro, gelosissimo della sua immagine di uomo FIFA, credo incondizionatamente non voglia uscire ridimensionato (e di molto) da un flop rossonero se non avesse avuto precisi indizi sulla conduzione societaria (magari quella che si appresta a comprare da Elliott).

Rilevo d’altro canto, con malcelato disappunto, che anche i (pochissimi) milanologi seri stanno prendendo delle topiche, probabilmente dettate dal decennale digiuno forzato che debilita forze fisiche ed intellettuali.
Serafini, che ammiro senza condizioni, afferma che i Krunic, i Theo, i Bennacer vengono a Milanello per fare panchina! Sarebbe un errore marchiano: lo spettacolo indecente del non gioco dello scorso anno va imputato in primis a bidoni clamorosi come Rodriguez, Biglia o Kessié che non devono partire titolari! In panchina si accomodino loro e gli stessi Suso o Bonaventura offrano ampie garanzie di adattamento e costanza di rendimento ; in caso contrario non ci servono davvero e tanto vale ricostruire il centrocampo da zero con gli acquisti effettuati e quelli che verranno.

Boban dicevo; mi pare assai riduttiva l’argomentazione del cedolino perché probabilmente Fassone gli avrebbe dato dieci volte tanto e lui non avrebbe mai preso in considerazione nemmeno lontanamente lo sbarco a Milanello alla corte della banda del buco.

Quindi è al grande croato che si affidano le mie speranze: probabilmente quelle che non si vedono osservando la realtà da vicino, ma quelle che si intravedono scrutando l’orizzonte la giù, un po’ più lontano...