E’ la settimana degli ultimi verdetti in campo europeo, Paratici è stato chiaro, la comunicazione del nuovo allenatore avverrà a stagione finita.

Mancano quindi pochi giorni alla verità, una verità che sta spaccando il mondo giornalistico, in cerca delle news più disparate, colloqui, contatti, avvistamenti nei posti più improbabili.
Le uniche cose certe sembrano le parole di Fabio Paratici, che nega categoricamente di aver fatto l’occhiolino a Guardiola, perchè sotto contratto e perchè non hanno mai pensato a lui, e poi dice che ci sono delle competizioni in corso, per cui la società chiarirà la situazione solo a bocce ferme.

La certezza di queste parole, in realtà, è una non certezza, perché prima Paratici tira in ballo la linea della serietà di fronte a un uomo che ha un contratto, ma poi lascia tutti a bocca aperta perché ci sono delle competizioni in corso, come se l’obiettivo potesse essere ancora impegnato, è quindi sempre sotto contratto!

Partendo dall’epilogo più importante, la finale di Champions tra Liverpool e Tottenham, i due rispettivi allenatori sembrano partire indietro rispetto agli altri nomi circolati finora.
L’allenatore dei Reds, Jurgen Klopp, uno dei top di categoria insieme a Guardiola, sembra fin troppo legato all’attuale società per essere in corsa, mentre l’allenatore degli Spurs, Mauricio Pochettino, è un buon profilo, ma che come esperienza e prestazioni parte dietro rispetto ai due appena citati.

La prima, e più quotata, alternativa al sogno Pep Guardiola, arriva quindi dall’altra finale europea, quella tra Chelsea e Arsenal e parla italiano.
Sarabbe l’attuale allenatore Maurizio Sarri, il numero uno nella lista dei bianconeri, probabilmente accreditato dal cammino convincente affrontato fino allo scorso anno con il Napoli, unica vera antagonista della Juventus pigliatutto degli ultimi anni.

Una scelta dettata, per lo più, dal tipo di gioco dimostrato dalla squadra partenopea, il “Sarrismo” termine coniato e inserito nella Treccani, divenuto famoso per la sua tipicità.

Quella di Sarri, è una situazione in bilico, al primo anno al Chelsea sembra non aver convinto fino in fondo la società, che in campionato ha finito in terza piazza, dietro a Pep Guardiola e Jurgen Klopp, ancora loro, che sia la stesso ordine di preferenza in casa Juventus?
Sarri può ancora lottare per un titolo, l’Europa League, per convincere i suoi attuali dirigenti, o forse per convincere i futuri dirigenti.

C’è un “ma”, una dimenticanza, che nessuno sembra aver notato, manca un uomo all’appello, manca l’allenatore dell’Arsenal, finalista di Europa League.
Quest’uomo si chiama Unai Emery
, divenuto famoso per aver conquistato con il Siviglia ben 3 Europa League consecutive tra il 2013 e il 2016.
Un vero e proprio specialista del “settore”, Unai Emery dopo la sopra citata impresa ha quindi tentato l’esperienza al Psg, due anni dove ha conquistato diversi trofei nazionali ma non è riuscito a conquistare quello europeo.

Nella sua prima stagione a Parigi, negli ottavi di Champions League aveva sfiorato l’impresa, negli ottavi, strapazzando in casa per 4-0 i blaugrana e subendo l’incredibile rimonta degli uomini di Messi al Camp Nou per 6-1.

L’anno successivo il Psg, disputò un girone di Champions League strepitoso, con una media di 4 goal a partita si qualificò come prima del girone, e il sorteggio le assegnò l’interessante scontro con i campioni in carica del Real Madrid.
All’andata, al Santiago Bernabeu, il Psg andò in vantaggio con Adrien Rabiot, per poi subire la rimonta dei blancos, guidati dal solito Cristiano Ronaldo, doppietta, e dal sigillo di Marcelo. Il risultato di 3-1, a dir la verità piuttosto severo per la prestazione della squadra francese, tarpò le ali a questa squadra, che al ritorno non riuscì a sovvertire il risultato di andato, capitolando anche tra le mura amiche. Unai Emery, in accordo con la società, decide quindi di separarsi e tentare la nuova avventura in Premier League, all’Arsenal.

In questo primo anno Emery, ha ereditato un ruolo importante, essendo il primo coach post-Wenger, e i risultati fino a qui sono stati altalenanti, perchè la crisi di fine campionato ha buttato via l’ultimo posto valido per partecipare alla prossima Champions League, cioè il quarto posto a favore del Tottenham.
Diventa quindi fondamentale la vittoria dell’Europa League per accedere alla Champions League 2019-20, altrimenti Unai Emery potrebbe definitivamente capitolare sotto le numerose critiche che i tifosi dei Gunners gli hanno addebitato, per la mancanza dei risultati a fronte delle promesse di inizio stagione.
Potrebbe essere uno dei nomi a sorpresa, che porterebbe esperienza europea e idee tattiche diverse da quelle viste all’Allianz Stadium finora.
Potrebbe essere anche un apripista, per sbloccare trattative interessanti, una su tutte potrebbe portare ad Adrien Rabiot, una mina vagante tra i tanti prossimi svincolati di lusso, che ultimamente danno molto vicino all’Arsenal, proprio perchè voluto dal suo ex-tecnico Emery, ma che potrebbe seguirlo ovunque.

Un altro nome che potrebbe portarsi dietro Emery, per la sua recente esperienza al Psg, potrebbe essere Mbappè, che di recente ha lasciato trasparire qualche segnale di sofferenza nel restare nella compagine parigina, ovviamente si parla di suggestioni, dal momento che si tratterebbe di un vero colpo da sogno, da fantacalciomercato.

Idee, sono solo idee, in attesa che gli ultimi verdetti, diano un senso a questo scenario che fino all’ultimo può concederci di sognare, illuderci, e alla fine scottarci... perchè al contrario di come scritto da Battisti, e interpretato dalla Formula 3, “era un gioco e non un fuoco”...