1994/95 Juventus - Fiorentina 3-2 Se dovessero chiedermi qual'è momento del calcio ti ha fatto vivere un emozione incredibile, racconterei la storia di un ragazzino di 13 anni, che durante le partite di campionato della sua squadra, giocava a pallone insieme al suo migliore amico sotto casa dei nonni con una radiolina che trasmetteva 90' minuto. In quella giornata di sole, all'aria aperta, la memoria riporta il ricordo di quel momento triste, quando al 27' minuto del secondo tempo, quel ragazzino tirava con forza il pallone addosso al muro pensando che la sua squadra era sotto di due gol. Dopo qualche minuto però, la rabbia si trasformò in emozione pura, interrompendo la cantilena del suono di quel quel vecchio tango un pò sgonfio che si schiantava contro il muro di mattoni. Immobile con la radiolina attaccata all'orecchio, ascoltava quello che per lui era diventata una rimonta epica, non immaginando minimamente che quel momento sarebbe rimasto cosi limpido nella memoria dello stesso ragazzo 35enne. Il suo compagno di giochi era un ragazzino di 14 anni che tifava per l'inter, rimasto scioccato da quanto stava succedendo, ma per l'amicizia che in quel momento superava la fede calcistica, smise di inseguire il pallone e lo blocco sedendosi sopra. "Vialli", monumentale con la sua doppietta aveva agguantato il pareggio ma fino al 41esimo del secondo tempo, quel ragazzino ancora incitava la squadra in tutti i modi possibili. Quali? La scaramanzia, quella che accomuna la maggior parte dei tifosi e dei calciatori stessi. Quale modo migliore per far vincere la tua squadra del cuore in un momento incredibile se non promettere un sacrificio? Quale sacrificio può fare un bambino di 13 anni per far segnare la propria squadra in una rimonta storica? "Se la Juve segna il 3-2 faccio il giro di tutti i palazzi del rione correndo"... In quel momento, quando si sentii gridare il suo nome, ecco, forse lì è nata questa passione verso questo calciatore. Credi ancora negli eroi a questa età, e lui sembra uscito dal cartone animato di "Holly e Benji" perchè contro ogni legge della fisica e della ragione, correndo spalle al pallone, riesce con un tiro un pò sporco un pò magico, a fare una parabola imprendibile contro uno dei portieri più alti della vecchia serie A. DEL PIERO, INCREDIBILE!!! Queste parole ancora rieccheggiano nella mente del 35enne che ha mantenuto una passione enorme per il pallone, ma che immaginando il futuro di questo sport, in mezzo ai milioni di euro e ai giocatori sempre più atleti formidabili ma sempre meno amanti del calcio, si dispiace pensando che le nuove generazioni non possano provare più emozioni simili. Perchè scrivo questo racconto... perchè quest'anno la squadra del cuore di quel ragazzo, ha speso 90 milioni per un giocatore di 28 anni, un campione fortissimo che difficilmente però potrà trasmettergli le stesse sensazioni che provava ogni qual volta sentiva il nome del suo eroe. Le stesse sensazioni che quel calciatore gli ha fatto provare scandendo gli anni della sua età a suon di gol, e cambiando solo il modello della maglia ma non i colori ne la fede calcistica. Scrivo questo perchè ho paura che questo calcio cambi, paura che i bambini non possano più sognare vedendo rotolare quel pallone, paura che non si possano affezionare ad un nome che rappresenti la propria squadra del cuore, paura che i soldi possano rovinare quello che, per molti bambini, è il sogno nel cassetto. Tuteliamolo, per favore. Cerchiamo di lasciare quell'emozione che poco serve nella vita di tutti i giorni, ma che tanto dà a chi ha questa passione. Ora che ha un età che non gli permette più di sognare con il calcio, quel ragazzino vuole dire qualcosa a tutti i calciatori: Si lo so, sono tanti soldi, fama, notorietà, donne e chi più ne ha più ne metta. Ma certe emozioni che ti portano a pensare quando diventi ormai adulto, che il tuo desiderio è rimasto lo stesso di quando eri bambino, ovvero stringere la mano al tuo eroe che tanto ti ha fatto sognare, beh penso che questo non abbia prezzo. Il vostro nome può essere negli annali del calcio, dei record e di tutto quello che volete, ma rimanere un mito anche dopo che smetti di giocare a calcio, quello vuol dire tanto. Vuol dire che oltre ad essere un grande calciatore, sei un grande uomo. Ah naturalmente tutti sapete come è finita la partita, ma non sapete che cosa ha fatto quel bambino... Esausto dopo aver fatto il giro di tutto il rione alla massima velocità possibile, per non venire meno al giuramento che aveva fatto per far vincere la sua squadra, si è buttato per terra guardando il cielo, e interrompendo il respiro affannoso solo per dire ancora una volta "GOOLLLL"....