Ho provato dopo tanto tempo un brivido, qualcosa che rimarra´ impresso nella mia memoria. Ho visto un piccolo paese di quattro milioni di abitanti seguire un sogno e per poco non raggiungere la leggenda.
Quel mito degli dei del calcio chiamato coppa del mondo.
Questa leggenda sfiorata si chiama Croazia, che solo per una serie di sfortunati eventi non e´ riuscita a raggiungere l´Olimpo degli dei.

All´inizio di questo mondiale non era accreditata neppure per raggiungere gli ottavi di finale, ma grazie alle bravura del loro selezionatore Zlatko Dalić il tutto si e´ trasformato in un sogno ad occhi aperti, lottare per il primo posto nella competizione, risultato mai ottenuto dalla nazionale dalla maglia a scacchi bianchi e rossi.
Il loro gioco si dimostra efficace, le loro qualita´ non tardano ad uscire e corsa e grinta non mancano, cockteil necessario per arrivare a certi traguardi. Quello che mi ha emozionato sono gli sguardi carichi di carattere, serieta´ e grinta che i giocatori croati hanno hanno espresso.
In diversi momenti di varie partite del mondiale gli ho osservati ed ho notato questa carica sovrannaturale che gli caratterizzava, un fatto che mi ha emozionato perche´ molte volte nel calcio moderno vede sempre piu´ spesso sguardi troppo leggeri che sottovalutano quello che e´ l´essenza di questo sport. Nonostante questo mondiale non proprio un gioiello a livello tecnico e tattico di gioco, una piccola nazionale e´ riuscita a farmi innamorare di nuovo di questo sport. Sono riusciti ad imporsi con un gioco fisico e tosto con i nigeriani, hanno annichilito l´Argentina di messi con un secco 3 a 0 e per far risplendere la loro correttezza hanno blandito 2 a 1 la battagliera Islanda.
Sono riusciti a trionfare ai rigori con la Danimarca dopo l´errore dal penalty ai supplementari di Modric, fatto che una squadra non compatta poteva portare a livello psicologico una destabilizzazione ai rigori che non c´e´ stata. Hanno vinto hai rigori contro la Russia padrone di casa in una battaglia senza tempo.

La semifinale ci ha regalato emozioni a non finire, i croati sono passati, a freddo, dopo cinque minuti in svantaggio contro gli inglesi, fatto che in una semifinale potrebbe significare anche sconfitta se non presa dal verso giusto, invece no, ed ecco Perisic che prima della fine dei 90´ sigla il pareggio, poi grazie alla loro corsa e cuore negli extra times ecco il gioiello di Mandzukic che apre la porta verso la dimora degli dei.

Oggi nella sfortunata finale di Mosca la Croazia ha perso sul campo contro una Francia, che accompagnata dalla dea della fortuna ha dissolto questo sogno "impossibile". Ma io personalmente nonostante la sconfitta, elogio come vincitrice morale del torneo. Un elogio alla grinta di Mandzukic, gia´ dimostrata anche con la Juventus. Un elogio al panchinaro Strinic che ha combattuto come un leone. Un elogio al "mito" Modric, che non vincera´ il pallone d´oro, ma ha dimostrato di essere un maestro con la palla ai piedi, non dimentico la saetta Perisic, il toro tutta energia e carattere Ante Rebic, Il grande Rakitic con le sue geometrie, il paratutto Subasic, il muro Vida e il suo compagno centrale Lovren,  il terzino tutto qualita´ Vrsalijko e poi gli altri epic Brozovic, Kovacic, Kaleta-Car, Kramaric, Badelj e il finalista Pijaca.

Una leggenda che ho potuto apprezzare con i miei occhi e che fino all´ultimo minuto della finale mi ha saputo regalare emozioni come da tempo a livello calcistico o mai saputo provare.
Grazie Croazia un elogio a te!