Caro vecchio mio povero Milan, com'è difficile tornare ad essere una top senza perdere l'identità di uno stile che fu il tuo imprimatur....
Bistrattato tra un mercato di rinunce e rinnovi di giocatori che a parole adorano la tua maglia ma nei fatti ti preferiscono il vil denaro.
Incerto tra la strategia dei giovani da lanciare, che poi si affermano e vogliono gli stessi soldi o di più degli anziani da gestire tra Covid, infortuni e impegni... canori.
Impegnato senza impegno, per la costruzione di uno Stadio di cui si sa tutto da due anni, tranne quando, come, dove e persino con chi, visto che l'altra squadra di Milano ha ben altre problematiche cui pensare...
Dissennato nella scelta di recuperare soldi dal vecchio stadio, scimmiottando causa insensati paragoni, altri club che al posto di un sedile di plastica e gabinetti infrequentabili da esseri viventi che non siano spregevoli insetti, offrono un servizio a 5 stelle in location avveniristiche.
Ingrato nel voler colpire il tifoso più fedele in quello che ha di più caro, voler assistere alle partite di Champions dell'amato Milan; è vero che l'amore non ha prezzo, è vero che i Covid ha colpito i club economicamente, è vero che -bello o no- il Mercato ha prosciugato le casse rossonere, ma quanto vale l'immagine del Milan? Quanto vale la passione dei tifosi rossoneri? Certo si è fatta marcia indietro, ma la figuraccia resta....
Ma ripartiamo dall'inizio ed esaminiamo una per una le deficienze e le cadute di stile rossonere...

1) Il caso rinnovi
Non disconosciamo al club che questo problema si sta allargando a macchia d'olio e sta coinvolgendo i top club europei, altrimenti Messi, CR7, Griezman, Pjanic, Donnarumma, Chanalogu non sarebbero andati via tutti insieme e ognuno aprendo un caso e mille polemiche.
Ciò non toglie che -guardando in casa nostra- si stanno profilando altri casi del genere, quelli di Kessiè e Romagnoli; soprattutto non si capisce perchè si arriva allo svincolo a zero anche quando il tempo per concordare un'uscita indolore sarebbe più che sufficiente.
Prendiamo Donnarumma: se ben ricordiamo la richiesta iniziale era di 10 mln, mentre il Milan era arrivato a offrire 8 mln, differenza 2 mln; si dice che con PSG l'ingaggio sia stato superiore, ma questo non è certo e comunque i parigini sono arrivati dopo la separazione tra club e giocatore.
La differenza tra offerta (5 mln) e richiesta (8,5 mln) nel caso di Chanalogu è leggermente più ampia, ma ugualmente colmabile... Nel caso di Kessiè si è aggiunta alla trattativa un nota di colore... visto che il Milan alza l'offerta e nello stesso momento si alza la richiesta del suo agente; al contrario con Romagnoli le parti sono assolutamente ferme nelle loro posizioni...
Ai più quella del club appare una linea coerente e ferma sulla strategia adottata, ma non è così se si vanno a prendere in considerazione i costi da affrontare per attingere dal mercato i sostituti all'altezza.
Maignan – il nuovo portiere è costato circa 15 mln di cartellino e 22 mln in 5 anni di ingaggio, fruendo della nuova legge sul tesseramento almeno biennale dei calciatori stranieri; un totale di 37 mln più la quantificazione del mancato guadagno sulla cessione del calciatore; nel caso di Donnarumma stiamo parlando di circa 100 mln complessivi.
Nel migliore dei casi si chiude in pari, ma con Maignan in porta... Se questa strategia non è come il dispetto del marito alla moglie, di sicuro ci va molto vicino.

2) Il Mercato
C'è qualcosa di incomprensibilmente ripetitivo nelle sessioni di mercato che vengono svolte dai dirigenti milanisti.
Tre anni fa la maggior parte del tempo fu destinata al corteggiamento di Ceballos, giocatore che- oggi lo possiamo dire senza tema di smentita- non è assolutamente da Milan. Comunque allora si era convinti di avere tra le mani un crac, che avrebbe dovuto fare le fortune del Milan; la trattativa si presentava abbordabile, non fosse altro perchè il club di appartenenza era il Real Madrid, con cui ogni anno non manchiamo di sottolineare i cordialissimi rapporti e a cui oltretutto Ceballos non serviva.
Sugli ottimi rapporti resto molto perplesso, visto che i blancos ci hanno chiesto Hernandez, Kessiè e persino Romagnoli ottenendo solo rifiuti; da parte loro è vero che ci hanno dato Theo (ma era chiuso, non ci credevano e voleva andarsene lui), e Diaz (ma non a saldi e con un diritto di recompra), ma niente altro in 3 anni e con una fila interminabile di buoni giocatori in uscita.
Alla fine niente Ceballos, ma l'anno dopo ecco Correa (Atletico M.); interi mesi dedicati al corteggiamento e a cercare la formula giusta...quando in una trattativa di mercato il Milan cerca la formula giusta, il significato è solo uno: soldi finiti, dammelo in prestito...
Correa altro giocatore forse tecnicamente buono, ma meglio di lui ce ne sono veramente tanti e quindi alla fine solo una inutile perdita di tempo...
Perso Olmo che ci piaceva e Chiesa che ha preferito la Juve, corteggiato Ilicic ma solo per una notte al contrario di Vlasic, fatto innamorare ma lasciato perdere perc il costo eccessivo, sembrava finalmente arrivato il nome giusto del trequartista: Faivre.
Sussurrare Milan alle orecchie di un visionario sognatore ancora ragazzino -corteggiato si dice sin dal mese di maggio, può far uscire di testa; il ragazzo ha quindi preso iniziative apertamente conflittuali con il club di appartenenza: il Brest. Risultato niente Faivre, come Ceballos, Olmo, Isco, Correa, De Paul, Chiesa, Ilicic, James, Vlasic, Zitech, Berardi, Ramsey, Luis Alberto.....
Al penultimo giorno abbiamo finalmente preso il giocatore eclettico che cercavamo; ci viene confermato che cercavamo un 7 -10 cioè esterno alto e trequartista...Messias, ci dicono farà miracoli (appunto....) perchè capace non solo di fare il 7-10, ma di giocare 2-8-9-11- e tutti i numeri della panchina...
Prima di chiudere il capitolo mercato, non possiamo non sottolineare la cronica incapacità di vendere palesata dai nostri dirigenti: Conti sono 3 anni che gira in prestito secco, Castillejo è stato offerto a tutta la Spagna e forse si accaserà in Russia... gratis. Hauge Cutrone Andrè Silva sono stati svenduti a prezzi inferiori alla media di mercato. Persino Suso (con il verificarsi dell condizione contrattuale) Piantek e Kalinic che avevano buon mercato non ci hanno portato ricavi significativi.

3) Lo Stadio
Chi si ricorda la data di presentazione dei progetti del nuovo stadio di Milano? Il 26 settembre 2019 (giorno del mio compleanno, ndr) sono stati presentati due progetti si chiamano: GLI ANELLI il primo e LA CATTEDRALE il secondo; sono passati 2 anni! A che punto siamo? Esattamente al punto di partenza, anzi peggio.
La crisi economica che ha colpito Suning proprietaria dell'Inter, ha bloccato ogni iniziativa del club nerazzurro; ciò ha sostanzialmente fatto raggiungere alla Giunta Comunale del Sindaco di Milano Sala, quello che era l'obiettivo politico sin dall'inizio: temporeggiare sino alle elezioni amministrative di Milano.
Al Milan non hanno compreso l'impasse e il ritardo, che rischia di buttare all'aria il programma origiario e dover ricominciare da zero. Sì perchè difficilmente l'Inter sarà in grado di prendere decisioni con questa proprietà traballante e ancora più incerta diventa la parte burocratica, soprattutto dovesse assurgere al comando di Milano una nuova Giunta, magari espressione di un nuovo partito. Nel contesto non trascuriamo la questione vecchio stadio: San Siro brutto, scomodo vecchio obsoleto insufficiente e non a norma è comunque in grado di versare alle casse comunali circa 11 milioni di euro come canone annuo di affitto ai due club meneghini..... Chissà quale giunta si prenderà la responsabilità di demolirlo rinunciando a tale introito? Caro Singer se vuoi lo Stadio nuovo, saluta l'Inter e il Comune, compra un appezzamento adatto e costruisci: chi fa da sé fa per tre.....

4) Il caro biglietti
Fatta pubblica ammenda e riconosciuto l'errore la Società merita un plauso e una stretta di mano; resta però una caduta di stile e un atto di estrema ingratitudine nei confronti di una delle più fedeli tifoserie.
Chiarisco: qualcuno al Milan ci ha provato; ha provato di far “sganciare” a quei tifosi sempre appassionati, che hanno già fatto il sold out alla seconda di campionato contro il Cagliari, a far “coprire” i posti inagibili causa Covid; Non due al prezzo di uno, ma uno al prezzo di due...... Non fosse scaturita presso gli stessi ambienti rossoneri, ci sarebbe stata l'attenzione e la successiva marcia indietro? Permettetemi di dubitarne. Altrimenti perchè farla passare liscia ai tikkettari?

I proprietari americani sanno bene fare i conti e conoscono il valore del denaro; non sarebbe male imparassero e riconoscessero anche il valore dell'attaccamento e della riconoscenza.