Napoli e Lazio a casa, Atalanta agli ottavi di finale. È questo il verdetto del turno eliminatorio di Europa League con i soli uomini di Gasperini che superano l’ostacolo del turno di qualificazione ed accedono così agli ottavi di finale dove affronteranno una delle vincenti della fase a gironi della seconda competizione europea. Nulla da fare, come detto, per Napoli e Lazio che invece sono costrette a salutare con anticipo le competizioni europee ed ora avranno da pensare solo al campionato con i partenopei ancora in corsa per il titolo, mentre i biancocelesti sono impegnati nella corsa al quarto posto ripresa grazie agli ultimi risultati ottenuti (e ai punti lasciati per strada da Juventus e Atalanta).

Tutto facile per l’Atalanta che dopo la vittoria per 2-1 nel match di andata a Bergamo si impone anche in Grecia con un secco 3-0 ai danni dell’Olympiacos. Nonostante il momento non facile in campionato, dove la dea sta faticando nel ripetere le belle prestazioni fornite nelle ultime stagioni, la squadra di Gasperini ha dimostrato nel doppio impegno europeo di essere più forte dell’Olympiacos ma anche pronta per lottare ai vertici del calcio europeo.
Ora poi che sarà l’unica rappresentante del bel paese in Europa League sarà ancora più agguerrita nel provare a portare a casa la competizione che da quando ha cambiato denominazione non è stata mai vinta da un club italiano (una sola finale disputata, e persa, dall’Inter contro il Siviglia due anni fa).
Sul campo dell’Olympiacos, Gasperini ha schierato quasi la formazione tipo (considerando le assenze dell’ultimo periodo soprattutto nel reparto avanzato) puntando su un attacco senza punte per non dare punti di riferimento agli avversari (scelta come detto però obbligata dalle assenze e dalla sola presenza di Boga come giocatore offensivo). Primo tempo tutto sommato equilibrato con l’Atalanta più pericolosa degli avversari che comunque restano in partita,almeno fino al 40’ quando Maehle sblocca il risultato grazie ad un’incursione in area di rigore come spesso capita agli esterni di Gasperini. Per il danese un nuovo gol in maglia nerazzurra che dimostra così la sua abilità anche in fase offensiva dopo le critiche nate dalla disparità di risultati in zona gol tra le partite nel club e quelle in Nazionale dove spesso trova la via della rete. Nella ripresa l’Atalanta gestisce il risultato e chiude i conti grazie a due perle di Malinovskyi che mette così a segno una doppietta in una giornata non semplice per lui.

Ora per i nerazzurri arrivano gli ottavi di finale (sorteggio in giornata) e anche le partite più complicate che serviranno per capire dove potrà arrivare l’Atalanta dopo le ottime prestazioni in Champions degli ultimi due anni. Tra le probabili avversarie le sfide più “semplici”, almeno sulla carta, dovrebbero essere contro Stella Rossa (allenata da una vecchia conoscenza del calcio italiano come Stankovic),Galatasaray (con i turchi che comunque sono arrivati primi nel girone della Lazio) e Spartak Mosca (allenata dall’Italiano Vanoli). Affascinante sarebbe la sfida contro il Monaco (squadra che per filosofia sui giovani si avvicina all’Atalanta),mentre sarebbero più complicate le partite contro le tedesche Bayer Leverkusen (con uno Schick in splendida forma) e Eintracht Francoforte ed i francesi del Lione. Da evitare,invece,il West Ham.

Esce, con onore, la Lazio che non riesce a ribaltare il 2-1 di Oporto nel match di ritorno che finisce in parità. Con un Immobile in più,Sarri ha potuto contare sulla formazione titolare che grazie ad un inizio arrembante è riuscita a passare in vantaggio (e a pareggiare i conti) dopo venti minuti grazie ad un Immobile in ottima forma e voglioso di trascinare i suoi agli ottavi. Alla mezz’ora però Milinkovic-Savic (che aveva servito l’assist del vantaggio grazie ad un ottimo recupero palla) la combina grossa in area e il Porto pareggia dal dischetto con Taremi. Nella ripresa il Porto inizia con un piglio diverso e al 68’ (dopo tante occasioni fermate dagli ottimi interventi di Strakosha) si porta in vantaggio con Uribe. La Lazio però non ci sta e riprende ad attaccare a testa bassa grazie soprattutto ad Immobile e Luis Alberto che inizia la sua lotta con la sfortuna a suon di palloni che proprio non vogliono entrare (emblematica la traversa presa sul finale). Il pari dei biancocelesti arriva purtroppo troppo tardi con Cataldi che ribadisce in rete il tiro di Immobile finito contro il palo. Termina così 2-2 con la Lazio che può comunque essere soddisfatta del suo percorso (anche se il turno preliminare si poteva evitare con un po’ più di attenzione nella fase a gironi) e,soprattutto,dei grandi miglioramenti fatti dal punto di vista del gioco (attenzione agli uomini di Sarri nella corsa al quarto posto).

Debacle, invece, per il Napoli che dopo il buon 1-1 di Barcellona cade pesantemente per 4-2 in casa. Nel segno di Maradona, Napoli-Barcellona era sicuramente la partita più importante in tabellone e visti gli ultimi risultati delle due compagini e la partita di andata il passaggio del turno per la squadra di Spalletti non era certo proibitivo. Al Maradona va invece in scena la peggiore partita possibile per i partenopei, che tra disastri nella costruzione dal basso e marcature poco efficaci finiscono per andare sotto di due gol (e potevano essere anche di più) dopo appena un quarto d’ora grazie alle reti di Jordi Alba (che segna in contropiede nato su calcio d’angolo per i campani) e De Jong che viene facilitato nel tiro dalla distanza (bravo comunque l’olandese a piazzarla sotto l’incrocio).
Al 23’ arriva un piccolo segnale di risveglio grazie al gol di Insigne su calcio di rigore (nato da un’uscita scellerata di Ter Stegen su Osimhen). Sul finire di tempo, però, il Barca chiude i conti con Piquè che segna su azione di corner (ancora una volta difesa avversaria completamente assente). La ripresa diventa dunque una formalità con gli spagnoli che segnano il 4-1 all’ora di gioco (tiro all’incrocio di Aubameyang al termine di un’azione corale stile Barcellona), mentre Politano rende meno amara la serata con il gol del 4-2 a tre minuti dalla fine (ottimo pressing di Mario Rui che manda in confusione la difesa avversaria che regala palla a Politano che infila nell’angolino un sinistro de suoi).

Sconfitta grave per il Napoli non tanto nel risultato (anche se largo) o per via dell’avversario (non sarà il Barcellona di una volta ma comunque resta una delle favorite se non la favorita per la vittoria finale) ma per il (non) gioco espresso e per il modo di affrontare una partita cruciale cosa questa che accende qualche campanello di allarme per la corsa Scudetto.