Eh già... sembrava la fine del mondo... ma sono ancora qua.
Prendendo spunto da una canzone del grande Vasco, che l'aveva scritta in un momento particolare della sua vita e carriera artistica, dove in molti vedevano il suo declino (mah!!), lui aveva messo subito le cose in chiaro, e rimesso al loro posto i criticoni, e ancora oggi riesce a stupire tutti; ecco, la Juve, più o meno, vive lo stesso periodo.
Ormai mezza Italia spera in una Juve in difficoltà, in crisi e ogni occasione è buona per recitarne un canto funerario, anche dagli stessi tifosi (??) juventini. Quest'anno le prime note furono intonate prima di Natale, quando in quella fatidica serata, la squadra bianconera riuscì nell'impresa di perdere sei punti in un colpo solo. Infatti, nel pomeriggio arrivava la alquanto bizzarra sentenza sulla partita contro il Napoli, e la sera la Juve si faceva travolgere dalla Fiorentina. Brutto colpo in casa Juventus che vedeva allontanarsi la vetta della classifica, con il duo milanese che scappava. Al ritorno in campo dopo la breve sosta natalizia, la squadra di Pirlo si trovava davanti ad un quartetto di partite che avrebbero segnato verosimilmente il campionato dei bianconeri. Udinese, Milan, Sassuolo ed Inter, con le due squadre capoliste da incontrare a San Siro. La Juve parte bene dopo l'Udinese va a vincere a San Siro contro il Milan, poi batte anche il Sassuolo, iniziando a crederci. Mancava l'ultimo appuntamento contro l'Inter per completare l'opera. Ma ad attendere i bianconeri a San Siro, stavolta, è stato un brutto e pesante lo. La squadra di Pirlo entra nuovamente in facili superficiali, e frettolose polemiche. Ancora una volta i bianconeri vengono dati per spacciati. Però mai come quest'anno il campionato riserva delle sorprese, che cambiano ogni turno i giudizi e le sentenze.
Così ieri sera, in una giornata che sembrava abbastanza "normale", succede che il Milan crolla, nuovamente in casa e ancora subendo tre gol dall'Atalanta, e l'Inter in trasferta a Udine non riesce a fare bottino pieno. Occasione troppo ghiotta per la Juventus da lasciarsi scappare, per riportarsi in zona "speranza". Solitamente bisogna stare molto attenti a fare certi regali ai bianconeri, abituati a vincere e alle pressioni più di qualunque altro, e se l'Inter non riesce a cogliere l'occasione per acciuffare i cugini, la Juve non sbaglia. Oggi a mezzogiorno e mezzo, in campo col centrocampo migliore, McKennie, Bentancour, Arthur, la Juve vince bene contro il Bologna, e si riporta a sette punti dal Milan, cinque dall'Inter, con una partita in meno, e con tutto il girone di ritorno da giocare con i scontri diretti da giocare allo Stadium. Non vi sto a fare la cronaca della partita, l'avrete vista, e se non lo avete fatto potete andare a vedervi il tabellino, ma ciò che voglio mettere in evidenza è un'altro fattore.

Troppo spesso questa squadra e questo gruppo vengono esageratamente messi sotto accusa, addirittura anche di mancanza di impegno. Certamente perdere come è successo contro Inter e Fiorentina non è piacevole, ma pensare che questa squadra non ci abbia messo impegno è assurdo. Il fatto che una serata possa andare male, che nulla vada per il verso giusto, e che l'avversario ti domini, non significa che matematicamente, i giocatori scesi in campo abbiano peccato di scarso impegno o che l'allenatore non sia all'altezza. Esistono le serate, sono sempre esistite, anche con allenatori esperti alla guida. Eppure questi ragazzi, questa società, sono sempre presenti e pronti al momento giusto. Vincere non è facile, ripetersi è addirittura più difficile, farlo per dieci anni di seguito è un qualcosa che va oltre ogni logica. Continuare anno dopo anno a vendere e comprare giocatori per alzare il livello di una squadra che è già ad alti livelli diventa un'impresa. Oggi possiamo ammirare un McKennie, che sta sorprendendo tutti, anche i più scettici, ci sono due altri giovani come Chiesa e Kulusewsky che sicuramente saranno dei campioni, un Arthur che è un signor giocatore, eppure si cerca sempre di vedere una NON programmazione, e puntare il dito su un Rabiot e Ramsey che, effettivamente stanno deludendo. Certamente, delle scelte possono anche essere sbagliate. Un giocatore può incontrare una serie di problemi e difficoltà, come personali, ambientali, tattiche, che esulano da tutte le valutazioni che si possono fare in fase di osservazione. Col senno di poi, siamo tutti bravi. Ma la responsabilità delle scelte c'è chi se le deve prendere prima, e non poi.
E poi c'è sempre la parte economica da tenere in considerazione, e noi certe dinamiche non le potremo mai sapere. Dopo dieci anni siamo ancora qua, a tener botta contro società che stanno dando continuità ad un progetto nato lo scorso anno, con degli investimenti importanti e con giocatori altrettanto importanti e allenatori più esperti. Ma ci siamo, lottiamo e non molliamo facilmente. Abbiamo dei problemi, come le altre squadre, abbiamo dei pregi, ma la cosa più importante è che si vede sempre in evidenza il fatto che siamo una squadra unita fatta di veri uomini. Gente che dopo tutti questi anni è ancora la a tirare la carretta, a lottare su ogni pallone, a incitare i compagni più giovani. Molti altri hanno smesso di lottare e di avere fame per molto meno.
Di questo dovremmo sempre essere orgogliosi e fieri di questa squadra e società. Le altre si sbattono, spendono e lottano soltanto per assomigliarci un pochino.
Noi siamo la Juve, siamo un esempio, siamo vivi, siamo una squadra che ha fatto la storia e chi non capisce questo, non è degno di questa squadra. Si deve sempre cercare di vincere e di migliorare sempre, i margini di errore sono minimi, ma esistono, e so per certo che questa squadra e società lavorano sempre con questo obiettivo.
Ci divertiremo ancora. FinoAllaFine