E’ fatta. La Juventus riabbraccia Juan Cuadrado, viene da dire finalmente perché le contrattazioni sono state lunghe, logoranti e, con il trascorrere dei giorni hanno assunto i contorni della telenovela ma, alla fine, come detto tutto si è concluso al meglio per la soddisfazione, tanto dei dirigenti che, grazie all’innesto del colombiano consegnano al loro tecnico una batteria di attaccanti ricca di varianti strategiche quanto di Massimiliano Allegri che apprezza il calciatore perché, tra le sue peculiarità c’è la capacità di ricoprire più ruoli. La trattativa è stata complessa, spigolosa e articolata poiché Antonio Conte neo tecnico del Chelsea e uomo forte dei Blues è da sempre un estimatore di Cuadrado in quanto lo ritiene una pedina fondamentale per sviluppare nel migliore dei modi la sua idea di calcio. In tutti i casi, la caparbietà degli uomini mercato juventini Giuseppe Marotta e Fabio Paratici di voler tesserare nuovamente il ragazzo – dopo i riscontri positivi ottenuti nella scorsa annata - e la volontà dello stesso il quale, da una parte ha espresso chiaramente ai funzionari del Chelsea la volontà di lasciare la Premier League visto che la reputa una Lega non aderente alle sue caratteristiche e qualità e dall’altra il desiderio di tornare in Italia, precisamente a Torino sponda bianconera dato che grazie alla Juventus è tornato l’atleta devastante e capace di fare la differenza, ammirato nelle tre stagioni disputate con la maglia della Fiorentina sono state premiate perché sono servite a piegare le resistenze del Mourinho del Salento il quale, per inciso sognava di averlo ai propri ordini fin da quando sedeva sulla panchina della “Vecchia Signora”. Come è ormai risaputo il suo mancato acquisto incrinò fino a romperlo il rapporto tra il condottiero leccese e la dirigenza zebrata, tanto è vero che l’allenatore rassegnò le dimissioni al secondo giorno di ritiro a causa per l’appunto di divergenze con la Società, correva l’estate 2013; nascono anche da questo dettaglio i tempi lunghi dell’operazione che, per la cronaca si è conclusa sulla base di un prestito triennale oneroso da 5 milioni con obbligo di riscatto a 20 più 4 milioni di bonus vincolati al raggiungimento di determinati obiettivi. Tra i motivi che hanno spinto il campione colombiano a fare tutto il possibile per concretizzare il proprio ritorno sotto la Mole c’è anche il legame molto profondo stretto con i compagni ed il fatto di essere entrato nel cuore dei tifosi che stravedono per lui e adorano la sua classe, l’allegria e la solarità che lo caratterizzano. Ecco, via Istagram tutta felicità e la gioia del talento cafeteros: GRAZIE A DIO TORNO A CASA MIA! E GRAZIE AI MIEI COMPAGNI ANDIAMO ALLA CONCQUISTA DI TUTTO”. Una Società d’elite come la Juventus ha il diritto e il dovere, l’esigenza e la necessità di proporre ed esprimere un calcio moderno, organizzato e totale nel quale ogni interprete sia capace di svolgere compiutamente sia la fase difensiva che quella offensiva; in questa chiave, risulta determinante e prezioso scegliere giocatori eclettici, duttili tatticamente, in grado sostanzialmente di svolgere, interpretare e ricoprire più ruoli secondo i bisogni del collettivo. Juan Cuadrado rientra a pieno titolo in questa tipologia di atleti perché è funzionale e adatto sia al 3-5-2 dove può essere impiegato come esterno destro di centrocampo, al 4-3-3 dove può essere schierato sulla linea degli attaccanti come esterno offensivo di fascia destra e al 4-2-3-1 dove può agire come cursore destro con vocazione offensiva. Nelle corde del ventottenne ci sono: personalità, imprevedibilità, intensità nella corsa e tecnica in velocità ovvero la specialità della casa; il dribbling secco gli offre l’opportunità – anche a gara in corso – di spaccare le difese avversarie e la sua proprietà tecnica di innescare i compagni con assist sfiziosi e puntare la porta con estrema facilità. Su queste basi, un calciatore del genere può essere molto utile quando le gare sono chiuse e la squadra è in difficoltà perché non riesce ad avere la meglio sulla retroguardia avversaria, siamo al cospetto, parafrasando Luca Toni di un’autentica vespa. In tutto ciò, è doveroso evidenziare come, grazie agli insegnamenti di mister Allegri Juan sia diventato un calciatore privo di controindicazioni ossia totale, completo e non specialistico perché, se negli anni passati si accontentava di “offendere” ora ha imparato a difendere e, in definitiva a privilegiare le esigenze della squadra rispetto alle proprie. Grazie a questa crescita ed evoluzione egli, a mio modo di vedere può essere efficacie anche come terzino destro in una difesa a quattro. Ecco perché Juan Cuadrado è un tassello chiave nel mosaico di Massimiliano Allegri anche se, per come vedo io la vita non si smette mai di imparare, crescere e migliorare infatti Cuadrado deve farlo nelle scelte visto e considerato che di tanto in tanto forza le giocate, ossia le effettua quando non ve ne è l’opportunità oltre ad esagerare nei dribbling ed eccedere nei personalismi.