Una volta l'allenatore aveva a disposizione una rosa ristretta con poche pedine a disposizione e con gli elementi più importanti sempre ad occupare il rettangolo verde.
Adesso il calcio è cambiato, con organici più sostanziosi e con i tecnici sempre pronti a sperimentare nuove soluzioni nel corso della stagione. Non è ormai una novità vedere i cosiddetti turni infrasettimanali, utili per far riposare i top players e fondamentali per dare spazio alle new-entry e ai gregari che, durante l'annata, trovano sempre poco spazio.
Non esistono più titolarissimi e riserve, ma solo profili polivalenti in grado di rendersi utili e a sfruttare l'occasione per ritagliarsi un posto in squadra.
In questo caso prendiamo come esempio la squadra più titolata d'Italia: la Juventus.
Sarri ha dalla sua parte un gruppo sempre pronto e solido con più soluzioni in attacco e sulla carta sembrerebbe quel club più attrezzato per continuare a vincere. In ogni reparto troviamo valide alternative, che sono pronte ad alternarsi per aumentare sempre di più il feeling tra coach e gruppo.
Se la squadra non dovesse avere dei sostituti, ci sarebbero grossi problemi per quest'ultima: prendiamo in considerazione la partita contro la Fiorentina disputata dai bianconeri. Sarri ha lanciato a partita in corso Bernardeschi e Bentancur al posto degli acciaccati Costa e Khedira.
Una mossa che, seppur non efficace dal punto di vista del risultato finale, ha concesso alla Juve di tenere il campo per strappare un pareggio.

Adesso è imminente la sfida contro il Brescia di Corini, che schiera Balotelli dal primo minuto.
La Juve invece dovrà fare a meno di CR7, fermo ai box per un problema muscolare. Sarri ha comunque i suoi ricambi, pronti in questo caso a calcare il manto erboso del Rigamonti e ad usufruire della chance che viene data ogni anno ai non stakanovisti.
Il top-player riposa, la riserva scende in campo per aumentare l'affiatamento del gruppo. Forse è per questo che il turnover è fondamentale.