Chissà perché mi vien voglia di scrivere proprio a notte fonde, mentre tutti dormono ed il silenzio avvolge la mia stanza. Come al solito rifletto su molte cose, ma di questi tempi è impossibile non fermarsi un attimo con la mente su uno dei temi più caldi delle ultime estati: quale sarà il futuro di Lionel Messi?

Che banale, verrebbe da pensare, tutti che prendono la palla al balzo e cercano di accaparrarsi visualizzazioni sfruttando l'euforia del momento... e invece no, ho smesso da tempo di credere che siano i numeri a descrivere la qualità di un articolo. Infatti, ad oggi scrivo solo per un motivo: condividere con coloro che ne abbiano voglia, un mio pensiero, semplice o articolato che sia.

Ma bando alle ciance, terminata questa breve parentesi introduttiva direi di iniziare con la vera ragione che mi ha spinto ad alzarmi dal letto e mettermi di fronte alla tastiera: è notizia fresca di qualche giorno, che il fuoriclasse assoluto del mondo del calcio, da una vita al Barcellona, voglia incredibilmente cambiare aria e trasferirsi altrove. Senza bisogno di presentazioni, l'uomo in questione è un attaccante argentino classe 1987, conosciuto al mondo come la pulga di Rosario, un ragazzo che non si è mai fermato di fronte ai successi, uno che ha vinto l'impossibile e che spesso è stato definito come il migliore di sempre.

Fin da ragazzino ha vestito i colori del club blaugrana più famoso della Catalogna, trascinando la propria squadra alla vittoria di una sfilza di trofei che francamente si fa fatica a ricordare uno per uno. Nel corso della propria illustre carriera è stato accostato anche al "pibe de oro", il massimo esponente del calcio argentino e non solo, rappresentando per molti una sorta di marziano proveniente dallo spazio, capace di rendere reali anche le imprese più impensabili. Basti pensare alle sue incredibili giocate, frutto di un repertorio semplicemente magistrale, il quale per anni ha entusiasmato non soltanto il Camp Nou, ma il mondo intero. E adesso, proprio quando la baracca targata Barcellona sembra in procinto di fallire, ecco che la stampa spagnola sgancia il missile di fine estate: Messi vuole lasciare la propria squadra, adesso.

Per molti il campione argentino non sarebbe convinto del nuovo progetto che la società intende mettere in atto a partire dal nuovo allenatore, Ronald Koeman, un profilo che sinceramente non ha mai entusiasmato nell'arco della sua carriera in panchina. La sua media punti fino a questo momento, non è esaltante, e dovrà certamente migliorarla se ha intenzione di ottenere un feedback positivo dal popolo blaugrana, oltre che dalla stessa dirigenza del club. Eppure, non può di certo bastare per costringere Lionel Messi alla rottura con la squadra per cui ha scritto la storia del calcio: esiste indubbiamente dell'altro, e quasi certamente una buona parte di motivi risiede nella sessione corrente di calciomercato.

Non è difficile immaginare infatti, un Leo piuttosto adirato per la goleada incassata recentemente dal Bayern Monaco in Champions League, rimasta inequivocalbimente indigesta per uno come lui, il quale avrà sicuramente chiesto con vigore delle garanzie alla società, necessarie per una rifondazione totale. A partire dal reparto offensivo, in cui non è una sorpresa il suo rapporto piuttosto freddo con "le petit diable", Anthony Griezmann, attaccante strapagato la scorsa estate dal Barcellona per strapparlo all'Atletico Madrid, investimento fino a questo momento non azzeccato. La pulga vorrebbe infatti, che arrivasse un altro centravanti, un profilo che conosce già e con cui ha avuto modo di condividere qualche match in nazionale: stiamo parlando di Lautaro Martinez, il gioiello dell'Inter di Conte, che però sembra difficile possa lasciare Milano, a meno di offerte irrinunciabili, che ad oggi il club catalano non sembra in grado di presentare alla corte del presidente Zhang.

Quindi, si ipotizzi che l'operazione di acquisto del cartellino di "el toro" abbia basse probabilità di riuscita, ed il presidente Bartomeu lo faccia presente a Messi, dicendogli che non si può far altrimenti e dovrà accontentarsi di farne a meno. Proprio qui i rapporti tra i due cominciano a peggiorare, poiché l'argentino continua a non digerire le scelte non oculate della propria dirigenza, che oltre ad aver fallito con Griezmann la scorsa estate, ha commesso un errore ancor più grossolano in una sessione invernale di poco precendente, prelevando Philippe Coutinho dal Liverpool per 145 milioni di euro. Aggiungendo poi la presenza di un impalpabile Ousmane Dembélé, anch'egli acquistato dal Barcellona per una cifra al dir poco astronomica, e sommando anche il mancato ritorno in catalogna del gran rimpianto Neymar, il reparto offensivo con cui condividere gli spazi, non è di certo dei più graditi.

Inoltre, una ferita come 8 goal incassati in soli 90 minuti di gioco non sono un dolore che si rimargina facilmente, poiché continua a far male anche dopo giorni, mesi, forse anni... Come affrontare un simile affronto per colui che viene venerato come il migliore di sempre? E pensare che solo poco più di un anno fa, era stato protagonista in negativo della strepitosa rimonta del Liverpool ad Anfield, in un 4 a 0 in favore dei reds che raccontava di un'impercettibile presenza di Messi in campo, riducendolo a fantasma, assente. A questo punto non resta che porsi una domanda, la quale per molti potrebbe anche dimostrarsi letale: è davvero finita un'era? 

Si, perché è del tutto legittimo chiedersi se ciò che è rimasto di quel campione capace di conquistare il mondo intero, sia ancora possibile collegarlo alla vittoria di trofei prestigiosi come la Champions League: il suo mancino sembra difatti meno affilato di un tempo, così come quasi tutte le facoltà del suo brillante repertorio, ma ciononostante sembra che non sia ancora del tutto finita.

Si vocifera infatti di un interessamento concreto da parte del Manchester City, che lo riporterebbe volentieri alla corte di Pep Guardiola, l'allenatore che ai tempi della giovinezza lo rese il perno del Barcellona più forte di sempre: gli indizi sono già diversi, e rimbalzano principalmente da un social all'altro. A questo punto non resta che aspettare la fine del calciomercato, ma le probabilità che Lionel possa lasciare la Spagna sono molto alte, così come quelle che lo vedrebbero con la maglia dei cityzens a partire dalla prossima stagione.

E poi c'è un sogno, più simile ad una fantasia che ad un'idea concreta, che forse è solo frutto di una sconsiderata startegia di marketing con l'ombra dell'argentino proiettata sul Duomo di Milano: impossibile, lo sappiamo bene noi interisti, poiché non sembrano esserci gli estremi per coinvolgere un fuoriclasse di tale portata nel progetto neroazzurro. Però chissà, potrebbe anche darsi che nel cuore di Messi arda ancora la volontà di essere protagonista assoluto di un mondo che al momento sembra invece volerlo mettere da parte, e magari l'ambizione di vincere tutto con un club "minore" come direbbe qualcuno, potrebbe risvegliare in lui un sentimento di rivalsa. 

È davvero così surreale immaginare che un calciatore dei nostri tempi rinunci al denaro per lasciare spazio alla possibilità di scrivere una pagina di storia?

Tra tanti interrogativi senza risposte, e un Messi che probabilmente non vedremo mai con la maglia dell'Inter, non ci resta che un brivido ricoperto di incertezza, con la prossima stagione che potrebbe iniziare nel segno del terremoto innescato dal "campeon" albiceleste.