No. Non è il muro di Trump. Caduto quello di Berlino, è sorto quello del Messico. Un muro contro il quale si è schiantata la Germania.

Era dal 1982 che la Germania, campioni del mondo in carica, non perdeva una partita inaugurale del mondiale. Arriveranno poi in finale in quel 1982. Chissà se ci fosse stata l'Italia cosa avremmo detto. Un segno del destino? Invece, non possiamo fare altro che constatare  in modo amaro il tutto. Un tutto che dice Italia fuori dai Mondiali, Germania che ha sbagliato la prima, Messico che ha vinto contro ogni pronostico.

Un Messico incredibile che a Mosca ha emozionato fin dall'inizio, da quando si è cantato l'inno, tanto che Mosca sembrava tifare per il Messico, essere tricolore messicano.

Un Messico cinico, veloce, spietato e sprecone come non mai. La Germania, lenta, prevedibile, senza idee, ha schierato per cercare di recuperare il recuperabile tutti i suoi cannonnieri.

Ma hanno fallito. Ha fallito la Germania, ha trionfato meritatamente e senza rubare nulla il Messico. Questa è la bellezza dei Mondiali, questo è il bello del gioco del calcio. Gran parte del mondo probabilmente avrà tifato contro la Germania e per il Messico.

E' nato un nuovo muro,difensivo, che ha resistito in modo clamoroso agli attacchi dei campioni del Mondo. Il muro del Messico.

Dopo l'Argentina ora è il turno della Germania. Erano tra le favorite di questo Mondiale. Hanno deluso soprattutto per il non gioco. Hanno sofferto tanto, assolutamente prevedibili e con la sensazione di uno stato di decadenza che dovrebbe allarmare.