Sono stato calamitato dall'articolo (visibile attualmente in home page) di tal Marco Bernardini in merito ad una presunta omertà dei mezzi di stampa in relazione alla montatura, da parte de "il Fatto Quotidiano" (giornale dalla reputazione talmente dubbia che mi lavo le mani regolarmente dopo averne anche solo digitato il nome) di un inventato caso di collusione tra vertici Juventus e 'ndrangheta. L'autore citato sostiene di essere una delle poche voci (insieme ad alcuni quotidiani stranieri, dice lui) ad avere il coraggio di riportare la notizia. Un paladino della libertà di stampa. Un Nelson Mandela del nostro diritto ad essere informati. Un Martin Luther King della lotta contro l'omertà. E folle di commentatori commossi che lo osannano, che non ne possono più di questi poteri forti che ottenebrano tutte le nostre percezioni. E nessuno che si ponga questa semplice domanda: Ma sarà vero? Quando mi si parla di libertà di stampa, non so perché, ma... mi vien voglia di approfondire. E quindi vado alla ricerca delle fonti. Comincio quindi col cercare gli estremi dell'inchiesta in corso, e mi trovo a verificare che l'inchiesta penale (l'unica i cui procedenti hanno la totalità degli atti a disposizione) ha già chiarito che la dirigenza juventina è totalmente estranea ai fatti. Eppure nell'articolo si parla ancora di macchina della giustizia che deve fare il suo corso, traendo in inganno i lettori che percepiranno la procura sportiva (al soldo della FIGC e quindi notoriamente in contrasto con la Juve e notoriamente alla ricerca di fondi, sempre speranzosa di poter irrogare qualche discutibile ammenda) come fosse un tribunale ordinario, Poi, come ha ben mostrato Zebra Point, ho utilizzato un motore di ricerca e ho cercato il sito del New York Times, quello di Le Monde e quello del Daily Mirror. Su nessuno di essi è riportata la presunta notizia relativa all'articolo del FQ. Eppure l'articolo dice che, a differenza dell'omertosa stampa italiana, tali più seri organi internazionali hanno immediatamente ripreso la "notizia". Poi vado a cercare sullo stesso motore di ricerca se l'autore dell'articolo è in qualche modo interessato personalmente a screditare la Juve o la famiglia Agnelli, e, guarda caso, trovo che era coinvolto personalmente con Edoardo Agnelli, morto suicida, ed accusa i suoi parenti a vario titolo in relazione alla sua vicenda. Mi domando questo: quando si citano fonti false e si usa il tifo sportivo di tanti italiani per perseguire la propria vendetta personale si può parlare di libertà di stampa? Se questa è libertà di stampa, preferisco l'omertà.