Tre squadre italiane finaliste nelle tre competizioni europee con l'Italia detentrice dell'Europeo vinto nella patria del calcio contro l'Inghilterra. Verrebbe da dire, wow, Europa made in Italy. Ma è realmente così? Ad oggi vi sono poco più di 2000 calciatori italiani o con anche la cittadinanza italiana all'estero, verrebbe da dire un esercito. Ma quelli che giocano nei campionati che contano a livello professionistico non sono molti. Cinque in Premier, quattro in Germania, uno solo in Spagna, due in Svizzera, cinque in Francia, quattro in Olanda,due in Portogallo. Numeri sicuramente da non fare venire in brividi. E la stessa cosa si può dire per gli allenatori italiani, c'è stato un calo importante, tolto De Zerbi e Ancelotti, guardando ai principali campionati di calcio europeo, non c'è la corsa agli allenatori italiani in Europa, non ora almeno.

Se andiamo a vedere le tre squadre di calcio italiane che andranno a giocarsi una coppa europea, per il sogno del triplete europeo per l'Italia, non c'è da stare tanto allegri. La Fiorentina ha 14 stranieri su 26 giocatori, tutti i giocatori italiani o con la cittadinanza anche italiana hanno giocato, e quelli che hanno giocato di più sono una decina di giocatori italiani, quindi i viola spazio agli italiani lo hanno dato. L'Inter ha 16 stranieri su 27 giocatori, anche l'Inter ha dato un buon minutaggio allo zoccolo duro italiano, Darmian, Di Marco, Barella, Acerbi,Bastoni, i giovanissimi hanno giocato una manciata di minuti, ma l'odore del campo più o meno è stato fatto annusare a tutti, tolte due eccezioni di due giovani non pervenuti. La Roma ha 19 stranieri su 28 giocatori,  è la squadra che ha fatto giocare complessivamente meno italiani, ma comunque con un buon minutaggio, è quella che ha più giocatori stranieri ed è guidata da un allenatore straniero, come straniere sono le proprietà di Inter,Roma e Fiorentina. Insomma, parlare di rilancio del calcio italiano, intendendosi per questo i calciatori italiani e sistema calcio italiano, è effettivamente azzardato. Vero è che è un buon segnale di immagine che potrebbe diventare sostanza, ma per come funzionano le cose nel nostro campionato si ha la sensazione che tutto ciò serva più che ad investire nei giovani italiani, ad attirare giocatori stranieri che continueranno forse a cercare l'Italia per rilanciare la loro carriera in fase di decadimento, oppure un posto al sole dove poter concludere la propria carriera.

Il vero nodo della questione è che dopo due disastri relativi ai Mondiali mancati, dopo il fumus dell'Europeo vinto e di tre finaliste italiane in Europa, non vorrei che il fantomatico sistema calcio italiano continuasse a dondolare sulla sedia del successo del momento che non fa rima con successo del calcio made in Italy senza alcuna seria e reale programmazione futura. Sta per nascere il liceo del made in Italy e non si riescono a mettere delle quote "azzurre" nelle nostre squadre, come forma di incentivo per poter dire un giorno, sì, il calcio italiano è tornato, con giocatori italiani che conquistano il mondo, con allenatori italiani corteggiati nel mondo, con proprietà italiane al 100%, quelle che in SerieA a breve andranno in estinzione se si continua così. E qui il nazionalismo non c'entra nulla, non cadiamo in questa banalità. altrimenti smettiamola di parlare di campionati nazionali, di Nazionali . Buona riflessione, con i piedi sul pianeta Terra possibilmente!