Il giorno dopo Atalanta-Juventus si sta vivendo come un temporale dopo un paio di giorni con un cielo costantemente nuvoloso. Ad essere onesti la sconfitta era nell´aria, perché se contro la Lazio si è compiuto un "miracolo", a Bergamo si sono visti i recenti problemi fisici, tattici e mentali.

Prima di analizzare questa Juventus, ricordiamo i numeri dei bianconeri fino ad oggi. La squadra allenata da Allegri ha disputato ad oggi 30 partite ufficiali, tra cui 21 in campionato (19 vittorie su 21, 2 i pareggi e nessuna sconfitta). 6 le partite in Champions League, 4 vittorie e 2 sconfitte (Manchester Utd e Young Boys) e per finire le 2 partite in Coppa Italia, vittoria contro il Bologna negli ottavi e come ben sappiamo, la sconfitta di ieri sera contro l´Atalanta.

L´ultima partita persa a livello nazionale risale allo scorso aprile contro il Napoli allo Stadium. Sottolineiamo i 7 Scudetti consecutivi, le 4 Coppa Italia consecutive e le 3 Super Coppa Italia. Numeri che se non scritti negli almanacchi, potrebbero sembrare venuti da un videogioco di calcio come FIFA, ebbene questa non è la Playstation.

Le critiche però sono ad oggi d´obbligo. I quattro anni di Allegri insegnano che le sue squadre ad inizio campionato mostrano una Juventus comunque divertente da vedere perché trascinata dalla euforia costante del pre-campionato per poi arenarsi lentamente tra i mesi di novembre e febbraio. Squadra che obiettivamente che risolve le partite con la giocata del singolo nel trascorrere di quel periodo. Costantemente fermi sulle gambe e con la fase offensiva impostata sul non prendere gol. Tatticamente le opzioni sono quelle delle marcature preventive e con la linea offensiva alta solo 10 metri dalla linea di centrocampo. Tutto ciò é dovuto dal semplice dal fatto che essendo proprio la Juventus la squadra piú forte per distacco al livello nazionale, ci si appoggia al semplice risultato che in Italia basta e avanza.

Si potrebbe discutere (almeno per il sottoscritto) lo scarso, scarsissimo livello della Seria A, incapace di creare veri competitor in grado di fronteggiare la societá della famiglia Agnelli. Campionato che per un povero valore di tutti i settori, come Marketing, Tecnico e Show non porta piú quei giocatori che per carriera personale hanno come obiettivo di diventare i piú grandi al mondo, rendendo cosí il tutto incolore e disinteressato a livello europeo.

In tutto questo la Juventus FC è riuscita grazie a progetti a medio-lungo termine di rimanere, per lo meno, attaccati al treno dei Top Club europei. Viene quindi da chiedersi se è la Juventus troppo forte, da essere inserita in quel clan da Superlega con Barcellona, Real Madrid, PSG e cosí via, oppure sono le altre squadre in Italia ad essere troppo provinciali?

Il non gioco visto negli ultimi 4 anni da parte di Allegri è talvolta imbarazzante. La cosí differenza tecnica con le altre squadre che rendono il loro comportamento passivo ad accettare la probabile superioritá dei bianconeri. Questo porta quindi una club come la Juventus a non essere conseguentemente mai competitiva al top. Si ricorda che tra gli anni ´90 e 2000, le italiane, accompagnate dai vari Schevcenko, Zidan, Veron, Totti, Del Piero (e la lista potrebbe continuare quasi all´infinito), che hanno portato le loro squadre sempre, al minimo netto, ai quarti di finale di Champions Leauge o addirittura alla vittoria. Lo scarso livello attuale, porta quindi ad un campionato effettivamente falsato ( e non per cause terze) ad un livello mai veramente competitivo.

La sconfitta della Juventus a Bergamo è quindi una conseguenza di una mancanza di cattiveria e di motivazioni. Tatticamente si gioca su una noiosa superioritá tecnica, che rende ciechi nel momento in cui iniziano a nascere i primi veri problemi, come la scarsa condizione fisica. Ennesimo anno fatto di continui infortuni muscolari degli uomini fondamentali, come i vari Chiellini, Mandzukic, Pjanic e senza dimenticarsi il perennemente infortunato Khedira. Bisognerebbe chiedersi ora, in cosa questa squadra possa migliorare, come migliorare, ma soprattutto alla fine con il reale obiettivo di migliorare.

Sicuramente la sconfitta di ieri porterá profonde riflessioni in casa bianconera. Riflessioni arrivate sempre dopo una sonora scofitta. Vedremo probabilmente nelle prossime settimane una Juventus piú "umana", con l´obiettivo di resettare in primis la testa per poi riallenare il fisico. Il distacco in campionato ad oggi, dará il tempo ad Allegri di reimpostare la squadra in quei settori deboli e inconclusi.

L´arcobaleno esce sempre dopo una fragorante tempesta. Il tesoro che esso nasconde ci attente.
La Playstation è un´altra cosa, lasciamola tale.

Sempre e per sempre, ‘#FINOALLAFINE forza Juventus.

H.F.