Dopo un'infinità, il Milan mette in bacheca qualcosa. Gaudeamus. Ricordiamolo: una Supercoppa cui si è arrivati da semifinalisti della scorsa edizione della Coppa Italia, semifinale raggiunta attraverso una congiunzione astrale che ha facilitato il compito di Mihajlović. Tutto questo facendo del Milan la prima squadra a vincere questo trofeo senza aver vinto nulla l'anno precedente. Ma questo è quello che prevede il regolamento, quindi si festeggia. Il Milan arrivava a questa partita con il ruolo di sparring partner. E per il non aver vinto nulla l'anno precedente. E per la differente classifica in campionato. E per il palmares vuoto di molti dei ragazzi che hanno giocato. E per il ritardo nello sbarco a Doha. E per la fatica ad arrivare al gol nelle ultime partite. Ed infatti la partita si era incanalata verso una facile vittoria della Juve. Diverse conclusioni verso Donnarumma prima della rete di Chiellini. Ma della partita si è già parlato tanto. La cosa importante di questa vittoria sono state le parole di Montella: "Questa Supercoppa deve essere solo l'inizio". Per la prima volta, dopo un'infinità di tempo, si parla delle vittorie da raggiungere e non di quelle passate. Si parla, aiutati dalla bassissima età media, di futuro. In questo contesto passa in secondo piano il fatto che la coppa venga sollevata da Abate (1 scudetto, 2 supercoppe italiane, ma importantissimo ieri nel permettere a Suso di fare ciò che voleva con Evra) e Montolivo (1 supercoppa italiana, come Donnarumma e Locatelli, ma da infortunato, ma comunque bellissimo gesto l'averlo coinvolto), invece che dai mostri sacri cui eravamo abituati. Ma, come già detto, l'augurio è che questo sia solo l'inizio. Che i ragazzini che hanno scoperto ieri cosa vuol dire vincere, a abbiano solo intrapreso la strada per diventare i prossimi mostri sacri rossoneri. Foto: Repubblica (http://www.repubblica.it/sport/2016/12/23/foto/festa_milan_supercoppa-154771319/1/#2)