Filotto vincente e convincente! Pioli si permette di uccellare uno dei giovani allenatori rampanti, un altro considerato moltissimo dalla critica calcistica e infine impartisce lezione di calcio al “Maestro” dell'unico triplete nostrano.
E' aiutato da una buona dose di fortuna e di “rigorini” gentilmente concessi, ma con lui si può ripetere il motto virgiliano che “Audaces fortuna iuvat”. Dimostra la intelligenza creativa dei “copiatori” in stile giapponese, (Guardiola docet), magari migliorando le invenzioni altrui, e una flessibilità che personalmente non gli riconoscevo. E quindi chapeau! Ha sicuramente trovato quasi magicamente e quasi subito in un calciomercato in stile numericamente scoppiettante la sua squadra ideale.
Cosa non facile visti i tanti nuovi arrivi. Lascia in panca qualcosa come una quarantina di milioni, e forse più, magari che verranno utili per giorni più ardui e faticosi, ma che forse potevano essere spesi, almeno in gran parte, per un centrale difensivo più affidabile, vista la flessione tecnica e caratteriale di un irriconoscibile Tomori. In continua e quasi isterica serie di proteste contro corrette decisioni arbitrali, scoordinato e quasi sempre fuori tempo e falloso nei suoi interventi, c'è francamente da chiedersi che cosa stia succedendo al fortissimo e implacabile difensore dello scudetto. Se c'è un neo da imputare alla perfetta conduzione pioliana è il fatto che non lo abbia sostituito tempestivamente visto che l'inglese, nonostante i reiterati inviti alla calma, non stava cambiando affatto il suo discutibile atteggiamento in campo.
Mou non ha a disposizione Dybala. Ha un Lukaku probabilmente bisognoso di rodaggio e schiera, temendo molto il Milan, un trio di centrocampo ben coordinato tecnicamente e molto fisico con Cristante Paredes e il nuovo algerino Aouar. Il suo è un prudente 3511 con El Sha a sostegno di Belotti. Agli esterni mette Celik che ingaggerà duelli quasi sempre perdenti su uno straripante Leao e Zalewski, il migliore dei suoi. Il polacco si fa vedere spesso in avanti e difende anche abbastanza bene su Pulisic limitandone l'impatto che ha avuto nelle prime due giornate. Pioli conferma la sua nuova disposizione a 3 in difesa in fase di costruzione con uno straordinario Calabria in veste di play basso aggiunto, sicuramente a mio avviso, il migliore dei nostri per senso tattico e continuità di rendimento nel suo nuovo ruolo. Lo sostituisce difensivamente Krunic quasi terzo difensore centrale in questa fase di gioco- Giocatore spesso denigrato ma assolutamente indispensabile in questa nuova impostazione per senso di posizione e di interdizione, nonché di immediato avvio dell'azione offensiva. Nonostante il parere contrario dell'ottimo blogger Velox a cui non piace la difesa a tre, a mio avviso questo è il nuovo e giusto modo di interpretare un calcio di maggiore mobilità costituito da scambi veloci e verticalizzazioni. I tre nuovi acquisti nelle varie posizioni interpretano alla perfezione questa modifica tattica e va dato merito a Pioli di averli inseriti quasi come se giocassero da tempo in questo schema. Fin dalle prima battute si vede che il centrocampo romanista non regge la velocità e gli scambi dei rossoneri. Reijnders appare un poco meno brillante che nelle prime uscite, ma comunque sempre presente a cucire ed impostare anche se il tiro ìn porta non è nel suo repertorio. Questa volta è però Loftus, autore di una prestazione maiuscola, a crescere in maniera notevole ed è proprio una sua percussione che lascia sul posto il suo controllore a proiettarlo in area per il discutibile rigore concesso al Milan. Un poco come con il Torino il Milan beneficia magari di una rigorosa disposizione regolamentare, ma Patricio segue il pallone e non vede assolutamente il piede di Loftus che viene toccato.
Penso che occorra fare un poco di chiarezza su questi tipi di rigori, nel senso che a mio avviso un rigore vada dato in presenza di una chiara intenzionalità del fallo in area cosa totalmente assente nel movimento del portiere romanista. Sul viso del piuttosto disperato portiere portoghese si legge una chiara rassegnazione quando vede Giroud posizionare il pallone sul dischetto, perché il formidabile francese è una sentenza che si verifica puntualmente con la solita freddezza ed efficacia. Già al 19' Tomori si becca il primo giallo per il suo ennesimo intervento scorretto e forse lì Pioli avrebbe comunque già cominciato a pensare che qualcosa poteva essere fatto oltre che invitare inutilmente alla calma il suo centrale, visto che appunto anche in seguito il rischio del secondo giallo si sarebbe comunque palesato in altre occasioni.
La Roma accusa il colpo è il Milan dilaga con maggiore velocità e scambi rapidi quasi mai intercettati dal centrocampo romanista. La superiore condizione atletica non è solo fisica ma anche tecnica. Sulle ali del forte “invito” iniziale il Milan confezione pregevoli azioni e su un lancio di Theo, Patricio si supera sulla conclusione a colpo sicuro di Pulisic. Su un Mou anche lui un poco troppo nervoso piomba la tegola dell'infortunio di Aouar che sostituisce con Pellegrini, mossa a mio avviso sbagliata. Se non era in condizioni prima al suo posto forse sarebbe di più occorsa la dinamicità di un ottimo Bove per contrastare la palese superiorità milanista.
La Roma comunque non vede palla per tutto il primo tempo e mi stupisce la staticità di Mou nel cercare di non porvi rimedio. Si chiude quindi una “lectio magistralis” di Pioli nel primo tempo e anche in questo caso sorge spontanea la domanda se sia troppo bello il Milan oppure troppo brutta la Roma di questi tempi peraltro ancora ben lontana da quella che potrebbe essere la sua disposizione e potenzialità teorica. Mou non cambia niente nel secondo tempo e questa volta viene giustamente punito da una spettacolare azione del Milan che decreta un quasi evidente KO. Calabria, perfetto pure in appoggio e sul cross in serata di grazia, pennella in area un pallone che Leao trasforma in gol con una vera magia balistica in un movimento acrobatico innaturale che solo lui può far sembrare naturale. Patricio non può che osservare questa genialata conclusiva a depositarsi in rete. A questo punto sarebbe stato obbligo sostituire i giocatori con giallo, Pioli non lo fa e Tomori combina la sua frittata. Tarda Pioli ma anche Mou fortunatamente per noi ritarda troppo l'ingresso di Lukaku e altre forze più utili in tale circostanza. L'espulsione di Tomori costringe Pioli a una sostituzione uno a uno con il centrale e giustamente esce l'altro giallo Luftus autore di una prova maiuscola per potenza e presenza in campo. Un netto miglioramento.
Entra Kalulu. La Roma si galvanizza e inizia l'assalto a un Milan che protegge il risultato. Mou non sfrutta l'occasione dando più forza al suo attacco in superiorità numerica e perde minuti preziosi. Pioli intensifica la sua Maginot di breriana memoria con Pobega che sostituisce Giroud. Passano ben 10 minuti, una eternità nel calcio, perchè Mou si decida a forze più offensive con Lukaku e Spinazzola al posto di Celik troppo occcupato nella marcatura di Leao per essere più produttivo in attacco. Un lasso di tempo perso in decisioni tardive che stupiscono in un allenatore del suo calibro. Pure lo spento Paredes per un ben più pimpante Bove ritarda un assalto della Roma che costringe il Milan a difese d'antan. Anche lo straordinario Leao che pur andando un poco a corrente alternata quando si innesca diventa uno dei più grandi attaccanti al mondo. E finalmente, come mi sono francamente sempre augurato, Pioli lo fa uscire più spesso dalla sua mattonella classica in varianti tattiche e dinamiche che sono nei suoi immensi mezzi atletici e tecnici. Il suo gol lo realizza in una posizione più centrale e ciò costituisce come nelle prime partite la seconda importante variante tattica del nuovo Milan. Pioli inserisce Okafor proprio al posto di Leao utilizzando almeno un poco delle milionate panchinare e lo svizzero si rende utilissimo nello spezzare il ritmo dell'assalto romanista che sfocia troppo tardivamente in gol, più autorete che altro. Mancano pochissimi minuti nel concitato finale romanista in cui spicca la potenza di Lukaku su cui Mou deve aver fatto considerazioni di tenuta per averlo utilizzato così tardi, ma che il belga invece conferma di essere in buone condizioni forse per un impiego più prolungato.
L'ultimo tentativo arriva dal migliore dei romanisti. Zalewski che vede il tuo tiro respinto e si chiude una partita dominata dal Milan che avrebbe potuto avere un esito non prevedibile dopo quanto si era visto nel primo tempo.
Il Milan viaggia sulle ali di una straordinaria condizione atletica che si spera la sosta non interrompa.
Ci attende il derby e questo sarà davvero il primo test per capire le reali potenzialità del nuovo Milan di Pioli.
Troppa ancora per me è l'incertezza nel distinguere in queste tre prime uscite, quanto possa essere forte questa squadra e quanto invece siano stati deboli i suoi primi tre avversari.
Blog: E sono tre!

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