Ridendo e scherzando (diciamo a Roma) sono passati ben 11 mesi da quando i tifosi non mettono più piede in modo definitivo negli stadi, anche se in alcune situazione, come a Parma o Sassuolo, ci sono stati quel migliaio di tifosi, nella speranza di riaprire, quel che poi non fu possibile poco dopo. Ora tutto è un vero mortorio, lo stadio vuoto fa strano, l'unico pubblico sono i giocatori in panchina, e di spettatori soltanto presidenti e dirigenti, davvero una desolazione.
Ma se per i tifosi, che da casa guardano le gare, se non per le radio, le squadre se in un primo momento si trovavano spaesate senza pubblico, con il tempo si siano abituate e ora non sentono più quel vuoto, anzi si sentono più tranquilli, e i campionati sembrano tirare fuori quelle squadre che prima erano nelle retrovie nelle prime posizioni della classifica, non parliamo soltanto del Milan, ma soprattutto di Sassuolo e Hellas Verona, squadre abituate alle retrovie, addirittura un Benevento al decimo posto, mentre sembrano risentirne altre squadre che con i tifosi erano qualche gradino più alto, come il Torino e il Parma. Ma ora tutto sembra così normale, i tifosi nessuno li ricorda più, anzi forse questo non vederli porta tranquillità a quelle squadre che prima per ogni errore si sentivano fischiare per prestazioni sbagliate, partite subite ecc. Molte squadre come detto subiscono il tifosi, quindi la loro non presenza sembra averli, in primis tranquillizzati, secondo poi seguono la voce del tecnico che non deve sforzare le corde vocali per dare disposizioni. Ora tutto sembra così nomale, per questo ci si domanda: Ma se i giocatori preferirebbero giocare senza pubblico anche in futuro? L'assenza del tifoso, che grida, che sbraita, che insulta, il giocatore si sente quella pressione addosso, senza tifosi molte squadre sono rinate, per questo il ritorno dei tifosi potrebbe riportarle alle posizioni che gli competono? Il tifoso è attaccato alla maglia, quindi al minimo errore si sente la sua voce che riprende il giocatore che sbaglia: fischi, insulti, e chi più ne ha più ne metta, senza tifosi se sbaglia, l'unico a riprenderlo è l'allenatore.
Ora ci si chiede se il ritorno in futuro, chissà quando, dei tifosi, potrebbe portare quell'ansia addosso a molti giocatori, soprattutto quelli più ansiosi, quelli stile De Sciglio, per dirne uno, che per un minimo errore si sente quel peso addosso di trenta-quaranta mila tifosi, che sono sempre sul chi va là, quando la palla passa per i piedi di quel giocatore. Ora anche il meno forte, si sente sicuro, gioca in tranquillità, segue i consigli del tecnico ed è presente con la testa sul campo, senza dover dare retta a chi su gli spalti in quel momento avrebbe da dirgli qualcosa che lo potrebbe sconcentrare. 

Si parla di un ritorno allo stadio forse nella prossima stagione 2021-2022, Covid permettendo, e questo potrebbe essere una cosa buona, visto che la stagione è nuova e le squadre si riabituerebbero fin da subito a vedere e sentire i tifosi, cosa che nella stagione corrente potrebbe destabilizzare e non poco, dopo tanto silenzio le squadre, potrebbe addirittura spaventarle quel tanto da portarle a perdere certezze e sprofondare nell'oblio. Quante squadre oggi si troverebbero con il fiato sul collo dei tifosi? Beh parecchie, se vediamo, squadre come Torino, Lazio, e soprattutto Juventus potrebbero avere fischi a gogo, come la Fiorentina, per non parlare del Parma, mentre ci sarebbero cori di elogi per il Milan che sta volando sulle ali dell'entusiasmo. Questo quindi potrebbe essere l'ultimo, speriamo, campionato senza tifosi, ma se di colpo il vaccino funzionasse fin da subito e la Lega riaprisse gli stadi prima della chiusura, potrebbe cambiare qualcosa? I tifosi sarebbero clementi al minimo errore e farebbero giocare la squadra in tranquillità, come oggi succede quando si va sotto di una rete?