Il carattere di Antonio
Conosciamo tutti Antonio Conte, tecnico dal carattere fumantino, grande carisma, uno che dice le cose in faccia e che vive il calcio con una grande passione, basta vederlo esultare ad ogni gol della sua squadra per capire come per lui il calcio sia più di un semplice “lavoro”. E’ un uomo abituato a dare sempre il massimo nello sport, lo ricordo bene da calciatore, essendo stato capitano della Juventus, ed anche da allenatore non è da meno cerca di trasmettere tutto quello che ha alla squadra e pretende che tutti lo seguano, nessuno escluso, per questo lo chiamano “Martello”.
Ma come un martello se schiacci troppo il chiodo non riesci più ad utilizzarlo, cosa sta succedendo all’Inter di Antonio Conte?
La risposta non è affatto semplice, ma potrebbe risiedere nel suo carattere e nella sua personalità, perché Antonio ha tanti pregi da allenatore, ma ha pure due grandi difetti: non sa prendersi le sue responsabilità e le scarica agli altri per nascondere i suoi fallimenti.

Il rigetto del metodo Conte
Nel mio modesto modo di vedere Conte ha tirato troppo la corda, gli screzi che sono stati messi in evidenza la passata stagione evidentemente non sono stati del tutto risolti, tra lui e la società e forse si è andati avanti soltanto per questioni “burocratiche” ed economiche, perché Conte dopo la finale di Europa League era stato chiaro facendo notare a tutti che il suo rapporto con l’Inter era chiaramente finito. Quello che sta succedendo all’Inter è una crisi di rigetto “al metodo Conte” perché appare evidente che la squadra non stia giocando con le linee guida tattiche che richiede la sua filosofia di gioco: aggressività, intensità e recupero palla o comunque sia lo si vede solo a sprazzi o a spezzoni di partita. Ma non solo, anche la questione Eriksen non è da mettere, affatto, in secondo piano. Il danese è un grande giocatore e come tale vuole essere trattato, lo ha detto a più riprese soprattutto dai ritiri della nazionale danese, dove gioca con continuità e con ottime prestazioni, invece Conte non riesce proprio a vederlo o lo schiera in un ruolo a lui non congeniale, questo crea all’interno dello spogliatoio dei malcontenti che, chiaramente, alle volte possono risultare anche fatali nel prosieguo della stagione. Questo atteggiamento di “superiorità” e “di essere sopra tutto e tutti” non fa altro che peggiorare la sua posizione nei confronti della squadra, farebbe bene a cambiare atteggiamento per il bene suo e della sua squadra che sembra sbandare anche contro un più che modesto Parma.

Il momento attuale nerazzurro
Ma volendo analizzare “il momento” attuale neroazzurro da un punto di vista prettamente tecnico - tattico sono due i problemi principali: la mancanza di solidità difensiva e la dipendenza da Lukaku. L’inter sta subendo tantissimi gol, da miglior difesa del campionato della scorsa stagione è passata ad essere una delle più battute di questo scorcio di campionato, forse essersi sbarazzato così in fretta dell’esperienza di Godin e aver preso Kolarov al suo posto, che ha sempre giocato da esterno e mai da terzo difensore centrale, non è stato un errore? Il campo per adesso parla chiaro. La grande dipendenza da Lukaku, certo è un giocatore che fa parte della rosa e quindi se c’è l’hai a disposizione perché non dipendere da lui? Si il senso di avere un calciatore a disposizione è proprio quello, ma dipendere solo da lui nel tuo attacco non è l’ideale se sei una grande squadra e se a maggior ragione ti chiami Inter. Se contro il Parma ci fosse stato Lukaku con molta probabilità il risultato sarebbe stato diverso perché in questo momento difficile Conte si affida alla sua fisicità e al suo “killer Istinct”, caratteristiche che non sempre sembra mostrare il suo compagno di reparto, Lautaro Martinez. Giocatore assolutamente forte ma che non ha, evidentemente, la stessa personalità e cattiveria del compagno di reparto, lo ha dimostrato anche lo scorso anno partito fortissimo ha avuto una flessione come sembra che stia nuovamente per soffrire quest’anno. Siamo soltanto all’inizio ci mancherebbe, ma le prossime partite rischiano già di essere decisive per il futuro dell’Inter soprattutto per quanto concerne la Champions League, dove Antonio Conte sembra non andarci troppo d’accordo nel corso degli anni. Le partite con Il Real Madrid, forse senza Lukaku, diranno che cosa farà l’Inter in questa stagione e credo che anche il futuro di Conte dipenda tantissimo da queste due partite di coppa più che dal campionato, l’Inter non può permettersi un'altra uscita anticipata dai gironi di Champions per due anni di fila, sarebbe un danno enorme non solo dal punto di vista economico ma soprattutto di immagine.

Il consiglio
“Sinceramente caro Antonio hai cominciato anche a stancare con il tuo atteggiamento di superiorità, prenditi le tue responsabilità, ammetti i tuoi errori e non addossare tutte le colpe alla dirigenza e ai tuoi giocatori, anche perché, soprattutto l’anno scorso, ti hanno fatto un mercato sontuoso e come minimo gli ottavi di Champions potevi raggiungerli con quella squadra, ti sei mai chiesto se il problema sei tu?.
Ascolta a me, goditi di più il campo hai la fortuna di fare un mestiere bellissimo, affronta le stagioni con più serenità, capisco che l’Inter ha necessità di tornare presto alla vittoria, ma con il tuo atteggiamento non fai altro che peggiorare la situazione.
Adattati alla rosa di calciatori che hai a disposizione, evolviti, cambia modulo, ormai tutti hanno capito come giochi per questo in Europa non riesci ad andare oltre gli ottavi di finale (di Champions). Fai quello che sai fare meglio, motiva la squadra, non cercare sempre alibi, “mi manca quel giocatore” “le partite sono troppo ravvicinate” “gli arbitri, il var la dirigenza” ecc. Solo così puoi sperare di uscire da questo momento difficile ma la fiducia anche per te che ti senti intoccabile ha un tempo e non vorrei che il tuo tempo stia per terminare, una volta tanto un bagno di umiltà non ti farebbe male. Nessuno dimentica come te ne sei andato dalla Juventus, ma a quanto pare dai tuoi errori non riesci proprio ad imparare, ma ricorda che l’Inter non è la Juventus e penso che te ne sarai accorto in questi due anni, lì non aspettano la fine della stagione per cacciarti e onestamente un esonero credo proprio che male non ti farebbe.
Quell’insostenibile leggerezza dell’essere Antonio Conte è più forte di te, non riesci proprio a farne a meno devi per forza dimostrarti superiore a tutti e tutto, sei un grande allenatore e questo non lo nega nessuno ma attenzione anche i grandi possono cadere nell’oblio."