Ormai chiamarla sorpresa non fa quasi più effetto: l'Atalanta è ormai a tutti gli effetti una squadra di vertice del nostro campionato. La famiglia Percassi ha saputo mettere in pratica un progetto tanto semplice quanto ambizioso e grazie ad una dirigenza impeccabile e uno staff tecnico di assoluto livello ha composto una rosa capace di stanziarsi da ormai quattro anni nelle parti alte della classifica, il tutto tenendo un bilancio più che positivo, valorizzando giovani e proponendo un gioco efficace e apprezzabile. La qualificazione in Champions è passata dall'essere un miracolo ad una quasi formalità e in alcuni momenti degli ultimi tornei la Dea è sembrata anche vicina a competere per lo Scudetto, specialmente nel campionato 2019/2020 spezzato dalla pandemia.

Uno dei tanti principi che hanno caratterizzato quest'ascesa è stata la continuità di progetto che ha sempre visto al centro lo staff tecnico di Gasperini, anche a costo di qualche giocatore simbolo, vedi il Papu Gomez e il continuo ricambio di giovani a sostituire i gioielli venduti a peso d'oro. Un principio che, in questa calda estate (non solo per le temperature) è stato del tutto trascurato dalle big del nostro campionato. Infatti la Dea è l'unica squadra tra le prime dieci dello scorso campionato a non aver cambiato guida tecnica insieme al Milan, che però ha perso due cardini come Donnarumma e Calhanoglu.

In un campionato che si prospetta come uno dei più impronosticabili la continuità e la stabilità dei bergamaschi potrebbe fare la differenza e con un giusto compromesso fra spensieratezza e ambizione la banda di Gasperini potrebbe davvero avvicinarsi al sogno.

La rosa ha ormai dei meccanismi solidi e automatizzati, il 3-4-1-2 o 3-4-2-1 è ormai un marchio di fabbrica e la duttilità degli interpreti, specialmente in mezzo al campo, permette numerose soluzioni.

Sul mercato la Dea ha sempre saputo sopperire alle partenze di rilievo e saputo sempre sostituirli con giovani fatti crescere senza fretta ne pressioni. E' partito Romero per una cifra monstre ed è entrato per meno della metà Demiral, rafforzando l'asse di mercato con la Juve e ritrovandosi un giocatore giovane ma già con esperienza nel nostro campionato. In porta è stato preso Musso che ad Udine ha dimostrato di meritarsi questa opportunità ed è stato cosi accontentato Gasperini che aveva indirettamente richiesto un avvicendamento tra i pali. Ilicic, come successo col Papu, è secondario al progetto, e può partire. Sono stati trattenuti, per ora, Zapata, resistendo alla corte dell'Inter orfana di Lukaku e Gosens, ormai tra gli esterni migliori d'Europa.

L'Atalanta non è più una squadra di passaggio o una vetrina ma un punto di arrivo, una big del nostro calcio, una squadra con cui è lecito sognare.