Dopo quattro lunghi anni, Mario Balotelli è tornato a giocare una partita con la Nazionale italiana. Quattro anni di rimorsi, delusioni e frustrazioni, culminati alla sua maniera: pallone recuperato con foga,  con la voglia di dimostrare di poter davvero contribuire nuovamente alla causa azzurra, arrivo al limite dell’aria di rigore avversaria e sfera scagliata alle spalle del portiere dell’Arabia Saudita, senza nemmeno pensare di offrire un occasione ai compagni, data l’importanza personale del momento. E poi, la solita non-esultanza, la decisione di non esternare le emozioni, anche se viene normale pensare che dentro di sé ne avesse di motivi per sentirsi finalmente felice, ma soprattutto sollevato.

Oltre al gesto tecnico che ha portato al suo ritorno al goal in maglia azzurra, però, c’è stato anche altro: si è potuto osservare un Super Mario completamente diverso dall’indolente attaccante tanto criticato dopo gli ultimi Mondiali in Brasile. Pronte scuse agli avversari dopo interventi scomposti, assist ai compagni e zero proteste: un mutamento notevole, dovuto ovviamente anche all’avanzamento degli anni. Davanti a tutto ciò, mi viene normale iniziare a fantasticare riguardo ad un'Italia pentita di aver scaricato il centravanti del Nizza già nell’autunno scorso, in preparazione agli sciagurati play-off contro la Svezia. Siamo davvero così sicuri che non avremmo comunque raggiunto i Mondiali con lui? Magari al posto di Gabbiadini, o di Éder, il risultato finale sarebbe stato diverso, migliore del drammatico epilogo che ci ha condannati alla seconda cocente esclusione dal torneo della nostra storia calcistica.

È innegabile, infatti, come la sua presenza aggiunga imprevedibilità e qualità all’offensiva azzurra, e fornisca a chi lo allena una carta in più in caso di difficoltà. In fondo, è sotto gli occhi di tutti che qualitativamente sia il meglio che la Nazionale ha ora da offrire, potendo essere paragonato solamente con un Immobile in questo momento in splendida forma, che, per via della sua incredibile annata, avrebbe di certo meritato di disputare la prossima Coppa del Mondo. Perché sarà anche stata un’amichevole, ma Balotelli ha dimostrato di poter essere ancora determinante. Come sempre, del resto.