Sarà che vince sempre la Juve, sarà che è l'ottavo (tocchiamoci) consecutivo, sarà che qualcuno forse si annoia in Italia, ma tra i tifosi bianconeri l'argomento più discusso è il futuro di Allegri. Sì perché molti tifosi dopo aver saziato la fame di vittoria, venuta su da quel calciopoli in poi, ora sembrano stanchi di vincere e basta, vorrebbero essere anche belli.
Allegri è un vincente, e su questo non ci sono dubbi, è una persona a modo che sa prendere il calcio con ironia e calma, senza quegli eccessi, alla Conte, ma dal punto di vista del gioco lascia alquanto a desiderare. Del resto lui stesso ha più volte ribadito il concetto per cui chi vuole divertirsi deve andare al cinema o al teatro, e questo la dice lunga sulla sua filosofia di calcio, e quindi dopo cinque anni e cinque scudetti, due finali Champions e quattro coppe Italia, qualcuno storce il naso e vedrebbe bene la conclusione del suo ciclo alla Juve.
Il problema è che a decidere non siamo noi tifosi, per fortuna, e chi decide solitamente non guarda a cosa pensiamo o vorremmo noi, o almeno parte di noi. Chi decide è il presidente Agnelli, e non sono così convinto che il presidente abbia così voglia di rischiare per una questione "estetica".

Per migliorare sensibilmente quanto fatto da Allegri, bisognerebbe trovare un allenatore che continui a vincere ma giocando un calcio propositivo, fresco e con un senso tattico. E a memoria gli unici che ricordo siano riusciti in questo sono Sacchi al Milan e Guardiola al Barcellona. Per il resto, o c'è chi gioca bene ma non vince, è chi vince e basta.
Se pensiamo a Mourinho, venerato e osannato, artefice del triplete nerazzurro, sarà ricordato per sempre per quella vittoria, ma non certo per il gioco, è un vincente e tornerà tale, ma il suo punto di forza non è il gioco.
Poi c'è il cholo Simeone, ad oggi l'allenatore più pagato al mondo, con i suoi 24 milioni a stagione, che ha portato la parte di Madrid popolare a dire la sua con grinta, cuore, senso di appartenenza alla maglia, ma anche qui il gioco è poca cosa.
Arriviamo a Kloop, che con il Dortmund prima e con il Liverpool ora, sorprende con prestazioni di altissima qualità e agonismo, ma appena la condizione fisica cala un po', diventa una squadra normale e ad oggi non ha vinto nulla.
Sarri Maurizio, abbiamo ammirato tutti il suo Napoli, un gioco offensivo bellissimo, ma anche qui, nessuna vittoria e rischio esonero nella sua nuova squadra inglese.

Quindi, Agnelli, sicuramente ha valutato e valuterà cosa fare, a meno che non sia proprio Allegri a voler cambiare, e con l'obiettivo dei dieci scudetti consecutivi, non cambierà così facilmente tanto per cambiare.
Chi crede abbia preso Ronaldo per vincere la Champions non ha capito molto, sicuramente la Champions è un obiettivo, ma non potrà essere l'ago della bilancia per confermare o no un allenatore, è una competizione troppo particolare e troppo difficile. È un sogno.

Il sottoscritto, se la società cambiasse mentalità, virasse verso un tentativo di un calcio nuovo e giovane, sarebbe contento, starei volentieri un paio di anni senza vincere niente, ma con la certezza di stare a costruire qualcosa di nuovo che porterà a grandi risultati. Ma poi quanti la penserebbero come me? Dopo quanto tempo senza vittorie arriveranno i primi mugugni e le vedove di Allegri? Alla fine per molti contano i risultati e gli albo d'oro. Vedremo, non manca poi molto.