Commentare i motivi che hanno portato al pareggio della Nazionale Italiana, a reti bianche, contro l'Irlanda del Nord, è tanto inutile quanto superfluo. Non è certamente ieri che i "ragazzi" allenati da Mister Mancini hanno perso la possibilità di qualificarsi direttamente al prossimo Mondiale di calcio che si svolgerà in Qatar. Arrivare secondi, dietro la Svizzera, da Campioni D'Europa, con un vantaggio di due punti, dopo tre partite, non era certo un'impresa così facile. Eppure c'è sempre uno o più motivi per capire le ragioni di questa trasformazione. Proviamo ad analizzarli.

Quattro mesi dopo non c'è più l'ombra di quella squadra e del gioco espresso. Eppure leggendo la formazione schierata ieri sera, contro avversari ben più modesti, senza voler mancare di rispetto alla simpatica, anche non, formazione del Nord Irlanda, più famosa per il pallone ovale che per quello calcistico, otto undicesimi erano a Londra ad alzare il Trofeo. Perché non sono riusciti a cogliere una vittoria che, è bene sottolinearlo, sarebbe stata inutile se non accompagnata da un risultato fin troppo consistente?
Perché i Campioni d'Europa, sono rimasti a Londra.
Perché usciti dal ritiro e tornati ai rispettivi Club si sono sentiti "arrivati", infine perché le partite non si vincono per diritto, ma solo per merito. Eppure i campanelli d'allarme avevano suonato forti e chiari, fin da settembre, con i tre primi incontri. Il 2 con il pareggio casalingo contro la Bulgaria: 1 a 1. Il 5, pareggiando per 0 a 0, in Svizzera, oltretutto sbagliando un rigore. L'8 settembre, l'unica vittoria, 5 a 0 alla Lituania. Permettendo alla Svizzera di affiancarci in classifica, ma forti dello scontro diretto da giocare a Roma. Due mesi a disposizione per preparare, almeno tatticamente, gli ultimi due incontri. I due pareggi, in due partite brutte, senza sussulti, se non per il rigore calciato alle stelle dal "fratello" di quel Jorginho ammirato agli Europei, lo specchio di una squadra svuotata da quel "fuoco" che tanto avevamo apprezzato. Una vittoria in cinque partite, secondi, non dietro alla Spagna, come successe al disastroso Ventura, ma dietro alla Svizzera. 

Il calcio non è una scienza e quindi non serve essere scienziati per capire che è mancata la "fame" e quell'unità di intenti indispensabili per colmare altre lacune. Evito di criticare l'allenatore, sarebbe troppo facile, ma mi permetto di fare un'unica considerazione: chi guida la Nazionale è un selezionatore, può convocare qualsiasi calciatore e non è vincolato a schemi prestabiliti. Ieri la squadra era stanca, certamente meno spensierata del passato, ma non all'altezza della situazione.

Guardiamo avanti, gli spareggi si giocheranno a marzo, in una nuova formula per nulla semplice. Male che vada, l'Italia sarà eliminata. Non sarà certo una tragedia, anzi... in Qatar non ci andrei per il troppo caldo.
Un Mondiale a novembre non si può andare a vedere in qualche locale in compagnia, ma specialmente ci sono Diritti Umani calpestati, che ci autorizzano ad innalzare l'eventuale eliminazione come la migliore delle soluzioni, senza così addentrarsi in conflitti diplomatici.
Mai come oggi è il caso di gridare: "FORZA ITALIA", ma il pallone lasciamolo da parte.