Non so voi, ma io ho già carenze di Calcio!
Non venitemi a dire: "mangia un bistecca" perchè non si tratta di quel calcio che ho carenza, ma di quello giocato, di 22 persone che corrono e tirano calci ad un pallone, mentre a te che sei a casa, sul divano, con la tua birretta (o i fruttini) e le patatine in mano viene quasi un infarto in quei 100 e passa minuti di gioco. 

Vedere la Francia alzarla al cielo è già stata dura da mandare giù, dover anche accettare che adesso staremo quasi un mese senza calcio giocato, non aiuta. 
Lasciate stare i trofei estivi e presunte amichevoli, buone sole per il marketing e per i diritti televisivi: a noi (e a me in prima persona) dovete dare il calcio che conta! Dovete ridarci il campionato con quelle 38 giornate che sembrano così tante ma che poi arrivi a maggio e ti chiedi: "Come cavolo è passata un'altra stagione?". Quel campionato in cui ogni domenica è sofferenza ed emozione e ogni lunedì (martedì, contanto eventuali posticipi) diventa una buona scusa per sfottere il tuo collega che tifa Fiorentina (o qualsiasi altra squadra che ti stia dietro in classifica) o la fonte di tutti i tuoi mali se a sfottere sono gli altri. Quel campionato in cui passi il weekend a prepararti per il fantacalcio e il lunedì mattina sei già lì, in stile ragionier Fantozzi, a calcolare il mezzopunto che ti può, potenzialmente, fare perdere una giornata. 

Ridateci il campionato (e anche la Champions, mentre ci siamo) perché va bene il calciomercato, ma il calcio giocato è un'altra cosa.
Ridateci il campionato perchè abbiamo bisogno del responso del campo, perchè gli scudetti vinti a luglio, sotto il sole o sotto l'ombrellone, lasciano il tempo che trovano e a noi non interessano i trofei del bel gioco o dell'acquisto di mercato più importante, ma quelli che porti a casa a fine maggio e che metti in bacheca alla faccia dei detrattori.

In poche parole, ridateci il campionato perchè noi amiamo il Calcio e costringerci a stare mesi in astinenza è peggio del pomeriggio all'IKEA quando, alla fine, porti a casa solo un set di tovagliette che (santo cielo!) avresti comprato in qualsiasi negozio senza dover girare 300mila metri quadri di esposizione, controllando quel telefono e le notifiche dei risultati che non cambiano mai o che cambiano troppo in fretta.