Da tre anni dico che se non si cambia tutta la mediana, e anche qualche calciatore sparso, il Milan rimarrà una squadra da Europa League: tra il decimo e il sesto posto.
Sono almeno 8 anni che acquistiamo calciatori mediocri facendoli passare per campioni. Ma sia chiaro: i campioni al Milan oggi non ci sono.

I motivi che mi preoccupano sono due principalmente: la linea mediana; la sottovalutazione di Giampaolo nei confronti dei calciatori tecnici. 


LINEA MEDIANA
L’avevo già scritto ma lo ripeto: se non si rivoluziona il centrocampo il gioco del Milan non cambierà, e neppure il suo attuale mediocre destino.  È necessario sostituire:  
A - Çalhanoğlu (lo aspettiamo da tre anni) e cosa ha dimostrato fino ad ora? Ma per favore.
B - Biglia se ha attorno a lui una squadra di fantasisti e di assistman, allora diventa un buon riferimento e un ottimo metronomo, ma se ti illudi che da lui parta il gioco, che costruisca, che apra le linee, beh… aspetta e spera! In due anni non gli ho mai visto fare un passaggio filtrante o smarcante, un taglio in diagonale)
C - Franck Kessié, che faceva il paio con Bakayoko, un ottimo incontrista, ma quando ha la sfera nei piedi sembra che la palla scotti, e cerca di liberarsene prima possibile, possibilmente con un passaggio laterale o all’indietro. Piedi come mattoni: non gli ho mai visto fare un passaggio filtrante o smarcante in tre anni. 

Insomma, questa linea mediana va rivoluzionata completamente. Da questo centrocampo non nascerà mai nulla e il gioco sarà il solito asfittico, possesso palla con passaggi laterali e retropassaggi.
Se poi vogliamo parlare dei calciatori che sono inutili, facciamo un breve elenco: Ricardo Rodriguez; Samu Castillejo; Fabio Borini; Mateo Musacchio. Venderli subito e sostituirli con qualcuno che una volta in campo dia veramente una mano e faccia la differenza, sarebbe finalmente una svolta. 
Infine Suso: è l’unico giocatore di qualità, ma pare “l’incompiuto”: usa una gamba sola, fa continuamente lo stesso gioco e nonostante la qualità tecnica superiore, non si inventa mai nulla di nuovo. Pare un condannato a ripetere gli stessi movimenti come in certi film horror. 
Insomma, serve un’ala vera; un vero trequartista (spero Modric per il prossimo anno); veri centrocampisti che giochino la palla di prima e in velocita, con mediani arretrati che sappiano ribaltare il gioco da difensivo a offensivo in 0,1 secondi (quanto mi manca Stefano Sensi). 

•    portieri: Plizzarri / Reina

•    difensori: Theo Hernandez  - Romagnoli - Duarte - Calabria 

•    centrocampo: Paquetà/Bonaventura - Bennacer - Correa

•    trequartista: Modric

•    attaccanti Piatek Leao


GIAMPAOLO 
Speravo fosse più avanti nella preparazione, rimane il fatto che ad allenatori come Sacchi, Sarri e Giampaolo, che fanno del gioco collettivo una priorità, bisogna dare tempo. Ricordiamo che ad Arrigo Sacchi servirono 6 mesi nonostante avesse una delle formazioni più forti di sempre. Ricordo inoltre che Sarri per i primi tre mesi fu osteggiato da tutti i napoletani, ma poi la squadra una volta appresi i meccanismi iniziò a giocare benissimo: il calcio espresso dal Napoli fu uno dei migliori di sempre.  

Mi rimane un dubbio. Fermo restando che a Giampaolo bisogna concedere sei mesi, la cosa invece che mi preoccupa (problema che aveva anche Sacchi) è che gli allenatori che danno priorità al gioco collettivo spesso sottovalutano le qualità tecniche dei calciatori, pensando che solo i movimenti ben memorizzati e le giuste posizioni siano sufficienti a raggiungere gli obiettivi; altrimenti Giampaolo avrebbe già inserito in formazione i nuovi acquisti. Spero che questo mancato utilizzo dei “nuovi” abbia motivazioni vere e reali e non sia una incapacità di valutazione dell’allenatore: ne sarei profondamente deluso. Se così fosse, bisognerà imporsi sull’allenatore e obbligarlo ad allenare i calciatori che la società gli mette a disposizioni con diktat fermi e decisi, indicando anche quali i calciatori di riserva e quali titolari, in maniera che l’allenatore si preoccupi solo degli schemi e del gioco. 

In sostanza, dobbiamo continuare a sostenere questo progetto, cambiare in corsa darebbe solo risultati negativi.
Come ho già scritto: oggi, non sono importanti due, tre, quattro sconfitte, ma un progetto a lungo termine, la proposta di un gioco, la ricostruzione di una squadra fin dalle fondamenta, per uscire finalmente dal pantano in cui ci troviamo da troppo tempo. Se i risultati non saranno immediati i tifosi intelligenti avranno la pazienza di aspettare, ma bisogna essere certi dell’inversione di tendenza.