Sì, è vero, l'attenzione è focalizzata sulle prime della classe, Milan, Inter, Napoli e Juventus ma si stanno ponendo delle basi per quella che potrà effettivamente diventare il reale quarto incomodo se non molto di più. Aver vinto una coppa di cui molti ancora non hanno capito il senso, la Conference League, in realtà è la fotografia dello stato del nostro calcio. E la Roma è stata l'unica società che ha trionfato in Europa dai tempi dell'Inter di...Mourinho. Il portoghese è l'unico che ha fatto vincere le società italiane in Europa nell'ultimo decennio. Questo è. E quella coppetta ha salvato in parte la faccia al calcio italiano e in parte rivitalizzato l'ambiente lupacchiotto come non accadeva dai tempi forse dello scudetto vinto dalla Roma. E ora, entusiasmo ritrovato, la Roma effettivamente sta ponendo delle basi per fare cose importanti in questo campionato. I nomi associati sono noti, Berardi, Bale, Ola Solbakken , Gonçalo Guedes Zeki Celik Davide Frattesi, ma si punta anche ad un grande attaccante di peso, si va dal ritorno di Dzeko, a Cavani al ritorno nel campionato italiano di Ronaldo.

C'è grande curiosità verso il progetto in corso in casa Roma, i magnati americani sanno bene che questo campionato che sarà spezzettato in modo clamoroso, potrà riservare delle sorprese incredibili e oltre alle corazzate Inter, Milan e Juventus, con un caso Napoli tutto da comprendere, la Roma ha tutte le potenzialità per ritornare tra le quattro grandi del nostro campionato. Ritornare in Champions e iniziare a corteggiare lo scudetto in un campionato equilibrato come quello della SerieA è tutt'altro che fantascienza e Mourinho il suo mestiere lo sa fare bene. Quindi, sarà interessante monitorare il percorso della Roma e se in questa stagione che ha tutte le potenzialità per infilarsi nei primi quattro posti del nostro campionato e insidiare le favorite alla corsa finale per il titolo.

Va detto che a Roma manca come l'acqua nel deserto un giocatore simbolo, dopo Totti, c'è stato il vuoto. Dybala avrebbe potuto diventare qualcosa di importante per il progetto romanista, Zaniolo sarebbe il predestinato, ma se dovesse fare come fanno tutti gli altri, guardare il portafoglio piuttosto che ciò che si può diventare per una città, per una squadra, facendo recuperare quel senso di calcio perduto a cui noi italiani siamo tanto affezionati, farebbe un qualcosa di enorme, non solo per sé stesso, ma per il calcio italiano che ha bisogno come il pane e il vino di ritornare ad avere uomini simbolo nel calcio, di giocatori attaccati alla maglia. Il caso Lukaku insegna, a volte bisogna accontentarsi di ciò che si ha e la Roma è tanta roba, e se questa cosa non la si capisce, tanti auguri, ma ciò che si lascia sarà perduto in un tempo dove la gratitudine non è più di casa, forse.