Nelle ultime 7 partite ha fatto un solo punto, su 12 partite solo 2 vittorie e 3 pareggi, 79% di media di giocatori stranieri, età media di 24 anni, ha avuto un calendario ostile l'Udinese, nel giro di un niente ha dovuto affrontare squadre come la Lazio, la Juve, il Napoli, il Milan,e poi avrà  a breve anche la Roma. Una squadra che soffre in attacco ed ha una delle peggiori difese della SerieA. E gli effetti lo si vedono. Rischia effettivamente la retrocessione. Ma la colpa non è Velasquez.  Almeno questa volta. Si trova a dover allenare un squadra strutturata male per affrontare questa categoria. Certo, ad Udine hanno fatto una scommessa. Sono andati a pescare un giovane allenatore spagnolo, alla sua prima esperienza in un campionato importante come quello italiano, il primo nato negli anni '80 a guidare una formazione della SerieA.

Ma il record che rischia di portarsi a casa è quello delle sconfitte che l'Udinese continua a partorire. Ma l'Udinese non gioca sempre male. Ad esempio contro il Milan ha subito un mezzo furto, non che il Milan non meritasse di vincere, ma subire il gol della sconfitta oltre ogni recupero regolamentare, ha penalizzato a livello morale in modo tremendo l'ambiente friulano. Anche contro l'Empoli la prestazione non è stata negativa.

Ma nel calcio contano i risultati, e quando questi mancano a saltare sono gli allenatori. Non possono mica licenziare tutti i giocatori o la società esonerare se stessa. Ma delle domande ad Udine dovranno pur farsele. E' un peccato mandare tutto all'aria. L'obiettivo è fare fino a fine dicembre più punti possibili e rifare la squadra nella sessione del mercato invernale. A partire dall'attacco che va rinforzato e da una difesa che va ricostruita.