Nel calcio abbiamo avuto tanti esempi di calciatori che sono sopravvalutati, che vengono pompati o che sono stati pompati dalla stampa, ma che poi rispetto a come sono descritti e come sono presentati, sembrano valere molto meno di come ci vengono propinati. La loro competitività tecnica sul campo non sempre corrisponde a ciò che viene descritto di loro sulla carta, su un sito o in tv. Il campo è una cosa, ciò che viene raccontato di loro è un'altra cosa.

Un esempio può essere Marco Verratti.  Buon giocatore, da 6,5, non è assolutamente un bidone ma non è al tempo stesso nemmeno un top player alla Pirlo, a cui in molti erroneamente lo hanno paragonato. Ma ce ne sono tanti altri, come Cassano e Balotelli, che si sono persi, che potevano essere molto di più di quello che sono stati. Se all'inizio della loro carriera le pretese nei loro confronti erano giuste, poiché ci trovavamo di fronte a dei potenziali crack internazionali, tuttavia, a lungo andare, non sono riusciti a dare continuità al loro talento per svariati motivi. Tuttavia, molta stampa, nonostante il loro declino, ha mantenuto la stessa opinione dell'inizio, prima del declino, anche durante la loro fase calante, finendo quindi per sopravvalutarli.

Ci sono poi calciatori che sono sottovalutati che poi si rivelano più forti di quanto si immaginava, e penso ad un Kaka appena arrivato al Milan che doveva essere la riserva di Rui Costa ma che poi divenne titolare, così come Serginho, arrivato in sordina al Milan e poi rivelatosi un gran bel giocatore.

Poi ci sono quei calciatori che ti lasciano con l'amaro in bocca, che potremmo mettere in una 'virtuale' categoria denominata: 'È bravo ma non si applica', della serie 'potevano essere ma non sono stati'. Il loro talento non è stato espresso del tutto. Ce ne sono davvero tanti, in questo blog potete trovare, tra gli altri, due articoli su queste tipologie di calciatori che potrebbero rientrare in questa ipotetica categoria, ovvero l'articolo su Yohann Gourcuff, che chiuderà la sua carriera nel Digione, club in cui milita dal 2018/2019, dal titolo: 'Extra Milan: Yohann Gourcuff: La paura di diventare un numero uno", e l'articolo su Adriano Leite Ribeiro, dal titolo: "Adriano, la caduta di un imperatore".

Sempre per la categoria 'è bravo ma non si applica', frase che sicuramente in molti hanno sentito a scuola da vari maestri o maestre per descrivere qualche studente svogliato che non si applicava a dovere, vi propongo un 'poker' di calciatori che mi hanno lasciato l'amaro in bocca, 3 in particolare, poiché uno ha fatto una carriera importantissima, è stato un grandissimo portiere, ma secondo me poteva essere più grande ancora e poteva fare una carriera di più alto livello ancora. Cominciamo proprio da lui:

MORGAN DE SANCTIS: Di ruolo portiere, nasce a Guardiagrele, in provincia di Chieti, in Abruzzo, il 26 marzo del 1997. Cresce nelle giovanili del Pescara. Esordisce nei professionisti e in prima squadra nel Pescara, in B, e resta nel club biancazzurro dal 1994 fino al 1997, anno in cui verrà ceduto alla Juventus, dove resta dal 1997 fino al 1999. Successivamente difenderà la porta dell'Udinese, del Siviglia, del Galatasaray, del Napoli, della Roma e del Monaco. Nel suo palmares figurano 1 Supercoppa Italiano e 1 campionato italiano vinto con la Juventus, 1 Supercoppa di Spagna con il Siviglia e 1 Supercoppa di Turchia con il Galatasaray, 1 Coppa Italia con il Napoli, 1 Campionato francese con il Monaco. A livello di trofei europei ha vinto 1 campionato intertoto con l'Udinese. Con la nazionale italiana Under 21 ha vinto il campionato europeo di categoria. Come portiere la sua peculiarità era il carisma e l'affidabilità oltre all'essere molto bravo nel bloccare la palla e nelle uscite basse.

Piccola curiosità su De Sanctis: Già all'esordio con il Pescara si vedeva che era un predestinato. Esordì contro il Venezia nel campo neutro di Francavilla al mare a seguito dell'infortunio del portiere titolare del Pescara e del suo vice. Lui era il terzo portiere. Entrò e in quel match paro' il rigore ad un certo Bobo Vieri che in quel periodo militava nel Venezia. Con la nazionale italiana maggiore ha giocato 6 volte.

Piccolo aneddoto personale su Morgan De Sanctis: Conobbi Morgan De Sanctis quando ero piccolo a Pescara e fu lui stesso a dirmi di essere stato ceduto alla Juventus mentre mi firmava un autografo. Così come ho conosciuto a Pescara il prossimo calciatore di cui vi scriverò. 

FEDERICO GIAMPAOLO: Fratello dell'allenatore Marco Giampaolo, è  anche lui un allenatore, nasce a Teramo il 3 marzo del 1970. È stato un trequartista che poteva essere impiegato anche seconda punta. È cresciuto nelle giovanili del Giulianova ed esordisce nel calcio professionistico con lo stesso Giulianova in C2 nella stagione 1987-88. Successivamente militera' nella Juventus, dal 1988 fino al 1990, senza mai disputare un match con la prima squadra. Poi giocherà nello Spezia, nel Bari, nel Verona, di nuovo Juventus che subito lo cedette al Palermo, e non riuscirà ad esordire con la Juventus neanche questa volta, Pescara, Cosenza, e di nuovo Pescara. Nel 2005/2006 passa all'Ascoli in Serie A allenato da suo fratello Marco Giampaolo. Nella prima di campionato resta in panchina nel match contro il Milan. Il giorno dopo viene ceduto al Modena, con il quale disputerà la stagione 2005/2006. Poi successivamente militera' nel Crotone, nella Cavese, nel Sorrento e nel Noicattaro. Nella sua carriera ha vinto una Coppa Italia di lega pro nel 2008/2009 con il Sorrento. 

CORRADO GRABBI: Genio incompreso, talento cristallino, Corrado Grabbi nasce a Torino il 29 luglio del 1975. Cresce nelle giovanili della Juventus dove resta nella stagione 1992/93. Nel 1993/94 passa in prestito ai dilettanti dello Sparta Novara. L'anno dopo torna alla Juventus ed esordisce nei professionisti e in A. La sua stagione si chiuderà con 2 presenze ed 1 rete. Successivamente milita nella Lucchese, nel Chievo, nel Modena, nella Ternana, nel Blackburn Rovers in Inghilterra, poi Messina, di nuovo Blackburn, Ancona, di nuovo Ternana, Genoa, Arezzo, per poi chiudere la carriera in Svizzera nel Bellinzona. È stata una seconda punta, in Inghilterra è stato usato anche come esterno di centrocampo, dotato di una tecnica sublime, di gran classe, il classico calciatore che può piacere agli esteti del calcio, a seguito di diversi infortuni  ha visto compromessa la sua carriera fino a portarlo ad un precoce ritiro dall'attività agonistica.  È il nipote di Giuseppe Grabbi, mediano della Juventus negli anni 1920.

DOMENICO MORFEO: Uno dei talenti più cristallini del calcio italiano degli anni 90, dotato di una eccelsa tecnica, trequartista tanto forte ma altrettanto discontinuo, nasce a Pescina il 16 gennaio del 1976. Alcune fonti accreditano come luogo di nascita San Benedetto dei Marsi. Cresce nelle giovanili dell'Atalanta. Nel 1993 esordisce nei professionisti nell'Atalanta e vi resta fino al 1997. Nel 1997/98 milita nella Fiorentina. Nel 1998/99 milita nel Milan. Successivamente militera' nel Cagliari, nel Verona, di nuovo Fiorentina, Inter, Parma, Brescia, Cremonese e San Benedetto dei Marsi. Anche suo fratello Mario è stato un calciatore. Con l'Atalanta a livello giovanile ha vinto 1 campionato allievi nazionali, 1 campionato primavera, 1 Torneo di Viareggio e 1 trofeo Dossena. A livello professionistico ha vinto un campionato di Serie A con il Milan nel 1998/99. Con la nazionale italiana Under 21 ha vinto un campionato d'europa di categoria nel 1996.