La nazionale vista ieri sera a Milano non ha peccato certo per scarso impegno, anzi: direi addirittura che ha avuto molte soluzioni per poter segnare. Il gol però, non è arrivato ed ha costretto gli azzurri a spingere sull'acceleratore per tutti i 95 minuti. Va da se, che in una gara in cui bisogna recuperare, più passa il tempo e più risulta difficile segnare dato che si perdono certezze. 

A mio parere, l'Italia allenata da Ventura è stata una squadra con buoni giocatori. Presi singolarmente sono tecnicamente validi, ma il nodo centrale della questione è molto visibile: peccano di non essere "squadra", e sono disuniti. Giocare in un club è tutt'altra cosa. Si passano settimane e settimane a fare gruppo e a costruire uno spirito d'unione che è fondamentale per arrivare a far bene. Ed è qui che casca l'asino: infatti, sostengo da tempo che Ventura non era adatto al ruolo di C.t. poiché non grande motivatore per una squadra che deve fare degli stimoli la sua forza. Inutile dirlo, è così. 

Purtroppo il Campionato del Mondo ci mancherà, molto. Ma dobbiamo avere la forza di ripartire, con la costruzione di un progetto tutto nuovo che vede figure nuove al posto di Ventura e dell'inadatto Tavecchio, che a dire il vero all'inizio non aveva fatto male, sorprendendomi anche con l'ingaggio di Conte.

Ci sarebbe servito proprio quel signore salentino, con le sue urla e la sua grinta forse saremmo arrivati sicuramente più lontano, non arrivando a giocarci la qualificazione all'ultima gara in casa contro una Svezia priva senz'altro di campioni. Difatti oltre il danno anche la beffa: non qualificarsi sarebbe stato in ogni caso negativo, ma uscire con una squadra di questo calibro (molto basso) è negativo molto di più.

Ci abbiamo provato, ma non è bastato... che sia di insegnamento per le prossime volte perchè come nella vita, anche nel calcio vale il proverbio "non rimandare a domani, quello che puoi fare oggi" (ovviamente riferito alla qualificazione).