Parliamo un po' di Fabio Ceravolo, nell'eventualità che lo scambio di cui si favoleggia si realizzi a giorni. Sta rimbalzando, con sempre maggiore insistenza nelle ultime ore, l'indiscrezione di un ritorno al Benevento del bomber Fabio Ceravolo, fra i maggiori artefici dell'arrembaggio del Benevento dalla B alla A.

I suoi 20 gol furono determinanti per la scalata dei giallorossi.

Il Parma prese un'enorme “fregatura” - ovviamente senz'alcuna intenzione da parte del Presidente del Benevento Calcio, Oreste Vigorito - quando accettò l'affare: riuscì a strappare al nostro Club un goleador con ben 2 anni d'anticipo sulla scadenza del suo triennale siglato l'8 Luglio 2016 con la squadra che era appena approdata in B.

«Il Parma mi ha corteggiato con insistenza: sono qui per fare bene»; dichiarò il calciatore appena giunto al Parma, neopromosso in B. Era il 5 Settembre 2017 e mancava un mese e mezzo all'incidente che l'avrebbe allontanato dal campo per i tre mesi seguenti. Fu subito chiaro, dopo l'intervento a cui fu sottoposto il 3 Novembre in Finlandia.

Oggi che il calciatore sta per tornare in piena efficienza, si prevede subito dopo la pausa di gennaio, il suo impiego nel Parma risulta problematico, a causa di un esubero di punte. D'altronde, per le regole della FIGC, non può essere ceduto a un terzo Club entro la fine del campionato e quindi il passaggio obbligato sembra essere il ritorno al Benevento, l'unica squadra che potrebbe riaccoglierlo, se al Parma non potrà rimanere. D'altronde la nostra formazione è alla ricerca di rinforzi e Ceravolo la conosce e potrebbe di sicuro fare molto bene.

Forse è proprio la “punta” che ci manca perché nell'ultimo anno, ovviamente prima del fermo, Ceravolo si è evoluto da seconda punta verso un protagonismo, mai egoistico, ma sempre in collaborazione con il centrocampo, che lo ha portato a saper approfittare di ogni occasione utile per “andare a meta”. Sembra proprio che io stia descrivendo “la tessera mancante” del nostro attacco: noi continuiamo a denunciare una difficoltà, una “timidezza” potremmo definirla, nella parte conclusiva delle azioni. Costruiamo ormai un ottimo gioco, ma gli attaccanti che abbiamo avuto a disposizione fino ad oggi, si sono fermati, o per inesperienza (è il caso di Brignola, peraltro ottimo nell'ultima partita con il Chievo) o per conclusioni affrettate e/o imprecise. Di fatto, il Benevento continua a segnare quasi esclusivamente da palle ferme: da calci d'angolo o comunque piazzati.

Ci serve un “Paolo Rossi”, un goleador patentato, “l'opportunista” si direbbe in gergo calcistico volgare, che tradotto vuol dire - l'uomo giusto al posto e nel momento giusto - e Fabio Ceravolo ha sicuramente dimostrato di esserlo in numerosi frangenti.

Qualcuno dirà: la serie A è molto diversa dalla B e ce ne siamo accorti, fin troppo bene! Ma Ceravolo ha già militato in A, con l'Atalanta, nel 2009, dove segnò 3 reti. Non riuscì ad evitare la retrocessione, ma accompagnò quel club in B nell'anno seguente e fino alla successiva, nuova promozione in A.

Quindi una discreta esperienza Ceravolo ce l'ha in A, oltre alla grande esperienza in B che avrebbe ulteriormente incrementato, se non fosse stato per il disgraziato incidente, di cui sopra.

L'attaccante era stato ceduto quindi dal Benevento in prestito con obbligo di riscatto. La nostra Società realizzò un'ottima contropartita. Ora, poiché Massimo Coda è molto appetito dal Parma, potrebbe realizzarsi la felice combinazione del ritorno di Ceravolo al Benevento e in serie A.

I “pro” sono quasi tutti a favore della riuscita dell'impresa, ma c'è un “contro” grande quanto una casa: il gol di Coda che ha permesso al Benevento di guadagnare il primo meritatissimo successo in serie A, e poi con il Chievo, una grande squadra di ottima reputazione. Se non fosse stato per Coda, saremmo ancora bloccati col nostro misero punticino, invece, grazie a lui si è aperto un nuovo mondo, una prospettiva creduta impossibile, fino a quel momento. Coda ha fatto il miracolo. Ha riattizzato una fiammella sopita in mezzo ad una brace che non potrà mai spegnersi, semisepolta dalla cenere.

Quel fuoco ora deve divampare per permetterci di tornare a sognare e ad esultare tutti insieme, a per poter gridare a squarciagola in uno stadio Vigorito di nuovo gremito in ogni ordine di posti, deve divenire un incendio che sia capace di sciogliere il gelo di una sconfitta “alla 17sima potenza“, Dovrà incenerire per sempre il senso d'insoddisfazione e di scoramento che hanno accompagnato troppe domeniche dello scorso anno.

Per concludere: non è decisivo il nome di questo o di quel calciatore; ciò che conta è che il nostro amato Benevento ci faccia riassaporare la vittoria.