Artëm Dzyuba, classe 1988, è una prima punta forte fisicamente e brava nel gioco di squadra, che farebbe molto comodo all’attacco rossonero. Ma vediamo di conoscerlo meglio.

CALCIOMERCATO MILAN – Dzyuba ha 31 anni e non è un profilo in linea con le regole imposte da Elliott. Ma Maldini e Boban sono alla disperata ricerca di prima punta d’esperienza e personalità per l’anno prossimo: se Ibrahimovic non dovesse rinnovare, il russo rappresenterebbe una ghiotta opportunità, soprattutto perché il suo contratto scade nel 2020. Ma conosciamo meglio Dzyuba: in quale ruolo gioca, che caratteristiche ha, quale potrebbe essere il prezzo. Curiosità e statistiche nella nostra scheda-profilo.

LA SCHEDA

Nome: Artem Dzyuba

Età: 31 anni (nato il 22 agosto 1988 a Mosca)

Nazionalità: russo

Squadra: Zenit San Pietroburgo

Ruolo: punta centrale

Piede preferito: destro

Prezzo: 16 milioni (fonte: “transfermarkt.it”)


CARRIERA E CURIOSITÀ

Dzyuba si è definitivamente affermato allo Zenit San Pietroburgo, ma la sua carriera inizia negli acerrimi rivali dello Spartak Mosca, squadra della sua città: da giovane entra nelle giovanili degli Spartachi, mostrando sin da piccolo un grande talento, che con l’età sarà tuttavia limitato dalla notevole stazza. Una storia che assomiglia molto a quella dello spagnolo Fernando Llorente, anch’egli costretto a cambiare stile di gioco a causa dell’altezza.

Dopo diversi anni di giovanili, il 16 luglio del 2006 viene convocato per la prima volta in prima squadra, senza esordire. Esordio che non tarda ad arrivare, poiché il 21 gioca i suoi primi 17 minuti fra i professionisti nel pareggio 1-1 con il Saturn. Nel resto della stagione Dzyuba trova poco spazio e in totale gioca solo 52 minuti distribuiti in 5 partite, mentre in Coppa riesce a giocare 6 partite segnando anche 2 goal.

Le due stagioni successive Dzyuba trova più spazio, esordendo il 22 febbraio nelle coppe europee contro il Celta Vigo e segnando il suo primo goal in Premier Liga contro il Tom Tomsk, una sua futura squadra. In quest’anno gioca anche svariate partite con la nazionale Under-18, segnando 8 goal in 10 partite e confermandosi come uno dei migliori prospetti del calcio russo. La stagione 2007 dello Spartak si conclude con un buon secondo posto, che permette ai russi di rigiocarsi la qualificazione ai gironi di Champions League. Dzyuba totalizza 18 presenze, 1 goal e 2 assist, fra cui uno nella Supercoppa di Russia.

Inizialmente nella stagione 2008 il gigante russo non trova molto spazio, non venendo convocato in primo squadra fino a maggio: a fine stagione si contano 21 partite e 3 goal, tra cui anche il primo goal in Coppa Uefa il 4 ottobre 2007, nella partita del Girone E contro gli svedesi dell’Hacken.

Nel 2009 a Mosca arriva Wellinton, che ruba spazio a Dzyuba: dopo un inizio promettente di stagione, grazie al primo goal realizzato in Champions League e soprattutto grazie alla doppietta rifilata al Tottenham nei gironi di Europa League, l’attaccante russo è costretto ad andare in prestito: il Tom Tomsk riesce ad assicurarsi le prestazioni del classe 88, che non delude le aspettative. Artem segna 3 goal e realizza 2 assist, permettendo alla squadra di salvarsi. Ironia vuole che il Tom Tomsk sia stata anche la prima vittima della “Torre”.

Quindi Dzyuba rientra a Mosca e comincia la preparazione con lo Spartak, ma, dopo aver giocato solo due partite, ritorno in prestito al Tom Tomsk. Qui si afferma subito come il titolare indiscusso, soprattutto grazie al buon ricordo che aveva lasciato. Dzyuba mette a referto 10 goal e 4 assist, rivelandosi come uno dei migliori giocatori del campionato russo. La sua squadra raggiunge l’8 posto, posizione più alta mai raggiunta in Premier Liga (a pari merito con l’anno 2006). Il suo nome comincia a farsi sentire in chiave calciomercato, anche se nessuno si fa avanti in modo concreto.

Quindi Artem ritorna ancora a Mosca, dove trova finalmente spazio: sono 41 su 44 le partite giocate in campionato, con 11 goal 8 assist all’attivo. Alle fine del 2012 lo Spartak Mosca conclude il lunghissimo campionato (stagione 2011: girone da 30 giornate con 16 squadre; stagione 2012 terminata il 13 maggio: due gironi da 14 giornate con 8 squadre) al secondo posto, merito anche di una straordinaria stagione di Dzyuba, che va per la prima volta in doppia cifra con la maglia rossobianca. Alla penultima giornata contro lo Zenit indosserà persino la fascia di capitano, a soli 23 anni.

In Europa League gioca 6 partite, segnando 2 goal e realizzando 3 assist.

Il suo talento comincia ad emergere e le sue caratteristiche si delineano: Dzyuba è un attaccante fortissimo dal punto vista fisico, ma anche tecnico. La stazza monumentale non ne pregiudica la velocità e l’abilità con il pallone, che gli permette di essere un ottimo assistman. Queste caratteristiche convincono Dick Advoocat, CT della Nazionale russa, a convocarlo. L’11 novembre del 2011 Artem trova anche l’esordio nell’amichevole contro la Grecia.

La stagione 2012-2013 dovrebbe essere quella della conferma per l’attaccante russo, che tuttavia non riesce a riconfermarsi in pieno. 4 goal e 7 assist in 25 sono un bottino magro per quella che doveva essere la nuova stella della Russia, ma Artem sa quali sono le sue potenzialità e decide di andare nuovamente in prestito, questa volta al Rostov. “la Torre” ci mette poco ad entrare nei cuori dei suoi nuovi tifosi: 6 goal nelle prime 3 partite ed è subito amore, con il Rostov capace di competere il titolo fino all’inizio di settembre, quando la squadra ritorna ad un ritmo “normale” e conclude la stagione al settimo posto. Ma riesce lo stesso a sollevare un trofeo: la coppa di Russia, vinta in finale ai rigori contro il Kuban Krasnodar. Dzyuba dal canto suo vuole la classifica marcatori, che per un goal non è sua: gliela soffia una meteora del calcio italiano, Seydou Doumbia.

Per l’ennesima volta, per cercare l’ennesima riconferma, Artem torna allo Spartak Mosca: qui gioca da agosto a dicembre, segnando 7 goal in 13 partite. Le prestazioni di buon livello gli valgono un’altra convocazione in nazionale: nella vittoria per 4-0 sul Liechtenstein realizza il suo primo goal con la maglia delle Aquile. Buone prestazioni che, tuttavia, non convincono ancora una volta lo Spartak, che lo rimanda in prestito al Rostov, dove segna 1 goal in 11 partite. Tuttavia a febbraio aveva già firmato con lo Zenit San Pietroburgo, che lo avrebbe prelevato a parametro zero dallo Spartak Mosca a luglio: un trasferimento che avrebbe cambiato la carriera di Dzyuba, rendendolo quel giocatore completo e continuo che tutti speravano diventasse.

Nella prima stagione allo Zenit tutto funziona a meraviglia. L’8 settembre realizza una quaterna con la nazionale, contro la sua vittima prediletta, il Liechtenstein. La prima partita con lo Zenit la gioca in Supercoppa di Russia contro la Lokomotiv Mosca, e la sua squadra vince. Una settimana dopo arriva l’esordio in campionato e Dzyuba mette a referto un assist. Assist che realizza anche all’esordio in Champions League. A fine stagione si contano 44 presenze, 23 goal e 12 assist, numeri che fanno della “Torre” il miglior marcatore stagionale, oltre che il giocatore con più presenze. 6 goal nei gironi di Champions League lo rendono uno dei migliori bomber della coppa. La stagione dello Zenit, purtroppo, non è delle migliori e il terzo posto in campionato rappresenta quasi un fallimento, certificato anche dall’esonero di Villas Boas. La stagione seguente Dzyuba si conferma, segnando 13 goal e realizzando 4 assist in 26 presenze di campionato: un altro terzo posto, però, sembra scalfire anche l’orgoglio del gigante russo, che nella prima parte della stagione 2017-2018 realizza solo 1 goal. Numeri preoccupanti, che convincono Dzyuba a cercarsi una nuova sistemazione temporanea: l’Arsenal Tula è la squadra che convince maggiormente “la Torre”, che si trasferisce in prestito semestrale. 6 goal e 1 assist in 10 partite certificano la sua rinascita e convincono lo Zenit a riportarlo a casa.

Nelle due stagioni successive Dzyuba matura definitivamente: anche se un po’ in ritardo, il gigante di Mosca trova finalmente la sua dimensione. Non è un bomber da 30 goal a stagione, ma fra assist e reti riesce a garantire alla propria squadra quel numero di goal. Un giocatore molto particolare, ma estremamente versatile e decisivo.

Alla fine del 2018 viene nominato miglior giocatore russo dell’anno. Nella stessa stagione lo Zenit vince il titolo, e Dzyuba è l’assoluto protagonista di questa vittoria, con 7 goal e 12 assist. Infatti alla fine della stagione 2018-2019 sono ben tre i premi che si porta a casa: due come miglior giocatore della Premier Liga e uno come miglior assistman. Rimane nella memoria di tutti i tifosi la sua straordinaria prestazione nei preliminari di Europa League, contro la Dinamo Minsk: dopo il 4-0 dell’andata, le speranze dello Zenit di passare erano quasi nulle. Ma Dzyuba guida la rimonta, che si concretizza ai supplementari con un perentorio e storico 8-1: il gigante russo realizza una tripletta e due assist. Una delle sue migliori prestazioni in carriera.

Nella stagione in corso i numeri parlano chiarissimo: 11 goal e 9 assist in 19 partite, a conferma del momento straordinario di uno dei giocatori più sottovalutati della nostra epoca. Il suo valore sta continuando a salire, così come l’interesse di alcuni club importanti, l’Inter su tutti. E lui non sembra voler rinnovare il contratto in scadenza nel 2020. Un’occasione senza precedenti per il Milan, che acquistandolo si assicurerebbe un giocatore dalle doti e dalla personalità fuori dal comune, come dimostrano anche i numeri in nazionale: 24 goal in 42 partite non sono pochi. E nessun giocatore al Milan può vantarli. Per questo Artem Dzyuba potrebbe fare al caso dei rossoneri.

 

SKILLS E CARATTERISTICHE

Dzyuba è una prima punta molto forte fisicamente. Alto 196 centimetri e pesante 90 chili, a prima vista sembra un giocatore lento e impacciato, che fa dell'area di rigore il suo habitat naturale. Ma in campo la sua stazza importante sembra lasciare il posto ad un talento cristallino: colpi di tacco a liberare i compagni e finte di corpo fanno parte del suo repertorio tecnico. Atleticamente è un giocatore dotato di buona corsa, capace di accelerazioni improvvise e dirompenti: l’agilità tuttavia è limitata dalla sua stazza importante. Stazza che invece gli permette di proteggere bene il pallone e di far salire così la squadra. Caratteristica che unita alla sua visione di gioco le rende un buon regista offensivo: infatti il gigante russo si abbassa spesso per servire da “boa” ai compagni di squadra.

Dzyuba è un attaccante completo, capace di segnare e di far segnare. Destro naturale, è un abile rigorista ed è molto freddo di fronte al portiere. Ma l’abilità più sviluppata della “Torre” è il colpo di testa, fondamentale in cui eccelle grazie alla sua statura.

L’attaccante russo non è avvezzo a goal spettacolari, quanto più è un bomber che bada al sodo: il suo goal “tipo” è un colpo di testa su cross dell’esterno, o un contropiede in cui lui finalizza l’azione. In poche parole, un attaccante che farebbe comodissimo al Milan.

 

LE ULTIME NEWS DI CALCIOMERCATO

Artëm Dzyuba è un giocatore che con il tempo è maturato, confermando di essere il più forte attaccante russo della sua generazione. Come giocatore assomiglia a Ibrahimovic e Arnautovic, con cui condivide il fisico e la tecnica cristallina, ma soprattutto la grande personalità grazie alla quale si è imposto come leader dello Zenit e della Russia. Il contratto in scadenza nel 2020 lo rende un acquisto appetibile per il Milan, che si assicurerebbe un giocatore di grande esperienza e personalità per poco. Tuttavia Maldini e Boban non l’hanno ancora preso in considerazione e la concorrenza dei cugini nerazzurri, si sa, è spietata.

 

di Federico Zamboni