Fonseca non puo' fare a meno di elogiare e coccolare il suo centravanti Edin Dzeko.
Anche tra le mura poco amiche del Dall'Ara, il numero nove giallorosso ha dato prova del suo non arrendersi mai. Quando il bosniaco trova le motivazioni giuste e' una macchina da guerra, e' quel centravanti che tutti i tecnici vorrebbero avere.

Infatti, quest'estate, la corte dell'Inter al bosniaco e' stata lunga e spietata e nonostante l'ottimo rendimento degli attaccanti neroazzurri, Conte ancora rimpiange di non averlo con sé. Fonseca, per trattenerlo gli aveva assicurato che sarebbe stato il perno della sua squadra e cosi' e'. Il portoghese ha costruito attorno a Dzeko la sua Roma e il bosniaco lo sta ripagando a suon di gol e prestazioni superlative.

In alcuni momenti, Edin fa delle giocate che, penserete che sia un'eresia, ricorda il fantastico 10 della Roma Francesco Totti. 
Quel ragazzo che, lo scorso campionato, camminava in mezzo al campo, litigava con i compagni di squadra, sbagliava le occasioni piu' semplici, e',solamente, un brutto e lontano ricordo.

Fonseca, sin da quando e' atterrato a Fiumicino, si e' preoccupato che il numero nove ancora non fosse stato ceduto. Non ha mai voluto sentir parlare di altri attaccanti che potessero prendere il suo posto. Ha sempre creduto in lui, lo ha sempre visto come un diamante grezzo che con qualche piccola smussatura potesse diventare un gioiello inestimabile. Vederlo uscire dal campo con il sorriso e convinto delle potenzialita' sue e della squadra e' il regalo piu' bello per i tifosi giallorossi.
Dzeko e' per la Roma e Roma e' per Dzeko, quando un binomio simile trova il giusto incastro, ecco, allora, che nasce la superlativita'.