«Pronto al contro-cross, si avvicina Dybala. Cuadrado vuole andare nel dribbling, ecco Dybala, si gira, prova il tiro. Reteeeee! Reteeeee! Dybala colpisce subito! DybalaMask! Juventus Stadium impazzito: Juve in vantaggio!»

«Beccato bene da Pjanic. Attenzione, Higuain in mezzo… arriva anche Dybala, prova a girarla subito. Reteeeee! Un altro gioiello, un altro capolavoro incredibile! Dybalaaaaa!»

(Sandro Piccinini, telecronaca Juventus-Barcellona 3-0, 11/04/2017)

Di quella serata memorabile di tre anni e mezzo fa, non sembra essere rimasto più nulla.
La gara d’andata dei quarti di finale, contro un Barcellona che appena due stagioni prima aveva centrato il «Triplete», aveva definitivamente consacrato il talento argentino della Juventus. Dopo quella notte, le sue quotazioni sono salite alle stelle e, in linea di massima, è entrato nell’élite dei calciatori più importanti a livello internazionale. Quella stagione si concluderà con la bruciante sconfitta in finale di Champions League contro il Real Madrid. L’epilogo della competizione vedrà l’ex calciatore del Palermo additato come uno dei principali responsabili dell’ennesima finale persa dalla società bianconera, incapace di prendersi sulle spalle la squadra e portarla all’ambitissima conquista del massimo titolo UEFA. Nonostante ciò, gli verrà assegnata la maglia numero 10, che da quelle parti conta parecchio. Lui replica con la miglior stagione dal punto di vista realizzativo. Poi, però, l’arrivo di Cristiano Ronaldo cambia definitivamente i piani. Sì, proprio lui, uno dei protagonisti della finale di Cardiff di un anno prima. Ed è lì, probabilmente, che parte il vero declino del rapporto tra l’attaccante e la sua squadra.

- La convivenza con CR7 è impossibile

Ebbene sì, inutile nasconderlo. Cristiano Ronaldo oscurerebbe praticamente chiunque tranne il suo alter ego Messi. Non solo perché è uno dei massimi esponenti della storia di questo sport, ma anche perché ha un tipo di gioco che mette in difficoltà alcune tipologie di calciatori, tra cui lo stesso Dybala. Il lusitano, prediligendo la parte di sinistra del reparto offensivo, ha bisogno di un centravanti con delle determinate caratteristiche e, soprattutto, di giocare con il 4-3-3 che ha fatto le fortune dei blancos. A livello tattico, l’unico modo per poter convivere insieme sarebbe il 4-2-3-1, con l’argentino libero di agire sulla trequarti. Per far questo, però, occorrono centrocampisti di rottura e spessore che nell’ultimo biennio, oggettivamente, chi si è seduto sulla panchina juventina non ha avuto a disposizione. Ecco, dunque, che l’argentino ha dovuto adattarsi a diversi ruoli, e nella stagione 2018/19 ha subito il contraccolpo. Poche reti (la peggior stagione di sempre con la maglia juventina) e poca incisività. Il rapporto è ormai logoro.

Ora, dopo questa lunghissima premessa, ci si potrebbe chiedere: ma cosa c’entra l’Inter in tutto questo?
Semplice: nell’estate 2019, dopo la peggior annata individuale e l’uscita di scena ai quarti di finale contro l’Ajax, la relazione tra le due parti è molto in bilico. L’avvento di Sarri, fautore del 4-3-3 e di un bel gioco di cui non vi è stata traccia durante la sua gestione, sembrano mettere fuori causa Paulo. Ed è qui che, secondo alcune voci di mercato, uno scambio epocale tutto albiceleste avrebbe potuto concretizzarsi: Dybala in neroazzurro e Icardi in bianconero.

- Dybala-Icardi: ci hanno perso tutti (o quasi)

Eh già. Analizziamo la situazione dei coinvolti in quella che avrebbe potuto rappresentare l’operazione dell’estate 2019.

  • Dybala, dopo essere praticamente stato considerato in uscita per l’intera sessione di calciomercato, si riprende la squadra, giura amore alla causa e trascina al nono tricolore di fila i suoi. Decisivo, non solo per le reti messe a referto, ma anche per il volume di assist e giocate che hanno contribuito a proseguire la striscia leggendaria di campionati da parte del club. E, ricordiamolo, ricoprendo un ruolo mai definitivamente suo e che lo potesse far rendere al meglio (ma ci arriveremo dopo). Ora, dopo la travagliata stagione segnata dalla sospensione a causa della pandemia, eccolo nuovamente messo alla finestra (non ufficialmente, ovviamente) e, incredibile ma vero, scaricato dai suoi stessi sostenitori. Non sono pochi coloro che ne chiedono apertamente la cessione, senz’altro scottati da un avvio di stagione sottotono e dalle richieste economiche che stanno facendo storcere il naso ai più. Insomma, ad oggi, non è stata la scelta migliore quella di restare a Torino.
  • Stesso discorso vale per il connazionale Mauro Icardi. L’ex capitano interista (mi tocca scriverlo, che rabbia…) è stato riscattato dal PSG. Ha vinto una Ligue 1 ed è approdato in finale di Champions League. A livello realizzativo, pur non registrando i numeri che aveva in Italia, ha comunque messo a segno 20 reti totali. Insomma, sembrerebbe niente male. In realtà, però, il suo apporto alla causa francese non è stato propriamente decisivo. Certo, ha fatto il suo, ma tutto si può dire tranne che sia stato determinante. Circondato da fuoriclasse di livello planetario, la sua presenza si è fatta sentire infinitamente meno rispetto alla centralità di cui era stato rivestito negli anni neroazzurri (i peggiori di sempre della storia della Beneamata, ma questo è un altro paio di maniche…). Insomma, anche in questo caso, sebbene fare queste considerazioni sia troppo facile a posteriori, la scelta non sembra stia pagando.
  • Juventus, la quale è stata un anno senza centravanti (Higuain non pervenuto per svariate motivazioni). Grave errore, in quanto era l’unico ruolo realmente richiesto dal suo campione ex Real Madrid. La mancata scelta ha rischiato di far perdere il campionato (non è un caso che quest’anno sia stato preso Morata). Oltre ai vari problemi a centrocampo, l’assenza di un attaccante di peso alla Icardi si è fatta notevolmente sentire.

A ciò, aggiungiamo lo spinosissimo caso legato al numero dieci argentino: la situazione del rinnovo di contratto è veramente complicata e rischia di provocare la rottura che sembra sempre dietro l’angolo salvo poi, per un motivo o per l’altro, non realizzarsi mai.

  • Inter, alla quale questa situazione non ha dato le noie che hanno patito gli altri, se non quella di rimpiangere un talento che, forse o no non è dato sapere, avrebbe potuto vestire la casacca neroazzurra già l’anno scorso. E con le prestazioni del Dybala versione 2019/20, nessuno può dire come sarebbe andata a finire la lotta scudetto.

Non sapremo mai se ci sia mai stata la possibilità concreta di intavolare una trattativa del genere o se è qualcosa ideata e fantasticata dai sognatori del calciomercato, fatto sta che sarebbe stato un toccasana per tutti.

- Dybala all’Inter: ora o mai più!

Lo riconosco: è una suggestione personale, una sorta di desiderio da tifoso neroazzurro di vedere un campione di tale portata vestire la maglia che amo. Non ci sono spiegazioni razionali. Il calciatore Paulo Dybala è pieno di difetti ma con dei pregi che nessun altro possiede. Può sparire dal campo per quasi tutta la partita per poi incantare con un tocco sotto, con una palla infilata alla perfezione o con un movimento sgusciante e rapido e tiro secco imprendibile. È musicale nell’incedere, anche quando rallenta. Il suo passo è ipnotico, sai che potrebbe da un momento all’altro tirare fuori il coniglio dal cilindro oppure perdere malamente la sfera. Sembrerebbe banale, ma non lo è. L’estro del calciatore argentino, a mio avviso, è fuori da ogni discussione ed è dotato di una sorta di «fascino letterario» che pervade solo alcuni calciatori talentuosi.

Risulta abbastanza chiaro che per il sottoscritto trattasi di uno dei più forti calciatori in circolazione ed al quale piacerebbe moltissimo spalancare le porte neroazzurre del Naviglio, ma con altrettanta lucidità è necessario inquadrare l’ipotesi di un suo passaggio alla corte di Conte (o chi per lui…) come improbabile se non addirittura utopistico.

Ed il motivo è proprio per quanto detto sopra: l’affare veramente possibile era il famoso scambio con Icardi. Senza questa alternativa, difficilmente si potrà realizzare ciò che sarebbe un colpo da novanta. Novanta come i milioni che dovrebbero servire per far lasciare Torino al fuoriclasse in questione. Detto dunque delle difficoltà oggettive, ci sono tre motivi che potrebbero indurre ad avere qualche flebile speranza.

  1. Il trattamento riservato dalla Juventus – Pezzo pregiato forgiato dalla inestimabile fonte di grandi calciatori, il Palermo, ha scalato le gerarchie fino a divenire uno dei simboli juventini per eccellenza. Con l’approdo di CR7 è stato gradualmente messo ai margini e praticamente sul mercato per un’estate intera. Ora, dopo aver praticamente vinto lo scudetto grazie a lui, il rinnovo sembra essere enormemente distante. Le richieste economiche del talentuoso attaccante non incontrano l’ok della dirigenza. Insomma, la situazione si fa sempre più complessa e di certo l’umore dell’ex rosanero per il trattamento riservatogli non può essere dei migliori. Io capisco Paulo: è sempre stato decisivo, corretto verso società e pubblico, mai un comportamento fuori dalle righe e anche le panchine le ha sopportate con un disappunto mai volgare. Adesso, con un campione di altra portata che percepisce uno stipendio mostruoso e che già lo ha messo in disparte, è evidente che la richiesta sia commisurata al talento. Sì, perché bisogna essere onesti: Dybala è il più grande calciatore della Juve dopo il lusitano. Quando vengono pagati stipendi così alti, si corre il rischio che chi fa parte della stessa rosa, puntualmente, venga a battere cassa. Questo è un altro discorso, ma che fa il gioco dell’Inter: le parti sono troppo lontane e se non si sblocca la situazione la cessione sarà inevitabile, Inter, Real Madrid o Premier League che sia.
  2. Posizione in campo – L’incompatibilità con l’impostazione del gioco di Pirlo è abbastanza evidente. Il mercato bianconero è stato fondato sugli esterni, e dunque non c’è realmente spazio a livello tattico per lui. Ovviamente, si fa per dire: potrebbe giocare in qualsiasi zona del campo, ma per rendere al meglio deve giocare in un determinato modo. Ed è qui il nocciolo della questione su cui molti appassionati dibattono: qual è il suo ruolo in campo? Non è certamente una prima punta o un esterno: li ha fatti entrambi, ma non è naturale per lui agire in quelle zone di campo. Non ha le caratteristiche e le movenze idonee. Ad avviso dello scrivente, lui dovrebbe giocare o come seconda punta classica, al fianco di un centravanti puro, oppure come trequartista senza schemi rigidi ad ingabbiarlo. Ed ecco che all’Inter potrebbe avere l’opportunità tanto cercata: giocare in coppia con Lukaku, divenendo il titolare in caso di partenza di Lautaro Martinez (sempre da tenere in considerazione, purtroppo) o alternandosi con lo stesso. Se poi Conte (o sempre chi per lui…) riuscisse a liberarsi del vincolo della difesa a tre o a dare libertà assoluta al trequartista, ecco che il problema sarebbe risolto. Dybala-Lautaro-Lukaku: no, sto sognando troppo e non devo.
  3. Centralità nel progetto – La Juventus, con o senza Ronaldo, ha ampiamente dimostrato di non voler affidarsi a lui. Qualcosa si è rotto e non sembra più godere della fiducia dell’ambiente per divenire il leader del team. La stessa situazione la potrebbe vivere al Real Madrid. Nell’Inter, invece, avrebbe un ruolo di spicco. La convivenza con gente del calibro del centravanti belga e del suo connazionale sarebbe ovviamente stimolante, ma nell’Inter attuale nessuno si sognerebbe di considerare Dybala una seconda scelta o addirittura scomodo. In più, va detto, l’idea di prendere un calciatore juventino direttamente dall’avversario renderebbe tutto ancora più avvincente. Sarebbe un vero trascinatore, pronto a prendersi le responsabilità e a sentirsi finalmente importante.

E Lukaku ne sa qualcosa...

Insomma, sognare non costa nulla e forse tutto ciò rimarrà solo un desiderio. Difficile anche solo ipotizzare una trattativa calzante: 90 milioni sono praticamente insostenibili. Inserire qualche contropartita non sarebbe male, ma chi? L’unica soluzione che potrebbe stuzzicare la controparte potrebbe essere Eriksen: il danese non si è ambientato e le sue dichiarazioni non lasciano ben sperare. La Juve potrebbe accettare la sfida di riprenderlo e la stessa cosa farebbe l’Inter con Dybala. Qui forse siamo al fantamercato ed è meglio che vada a dormire, ma un fatto è certo: Dybala dalla Juventus all’Inter si potrà fare solamente in una delle due prossime sessioni di mercato. Che sia la volta buona?

Indaco32