La barca di Caronte, che traghettava le anime dei morti da una riva all'altra del fiume Acheronte, non era così numerosa come il carro dei vincitori. Sul carro del trionfatore entrano tutti, senza rischi o oboli infernali, semplicemente cambiando opinione come si cambiano i calzini o le mutande, anche se mi resta il dubbio che qualcuno cambi più opinioni che mutande. Perché il carro del vincitore, un po' come il carro che trasportava i futuri ciuchini nel Paese dei Balocchi, ha un fascino antico e moderno, una seduzione sempre alla moda.

Quest'anno è tornato a sedurre il carro di Dybala, grazie ad una stagione strepitosa anche se penalizzata dalla sosta per la pandemia. Si è riempito dei detrattori più incalliti, quelli che l'hanno insultato per tutto l'anno scorso  e che ne chiedevano la cessione. Ma questo populismo mordace ha ormai intaccato anche le menti più sobrie dei tifosi. Si passa da una opinione all'altra senza approfondire l'argomento, perseguendo l'opinione pubblica o l'opinione di chi ci sembra più forte (se non aggressivo). Un po' come per i cani di Pavlov, la risposta del tifoso è condizionata.
Quest'anno Paulo Dybala ha realizzato 11 reti e 11 assist in 2165 minuti giocati in serie A
. Nella scorsa stagione aveva realizzato 5 gol e 2 assist in 2137 minuti, segnando a squadre di mezza e bassa classifica e al Milan. Quest'anno oltre al Milan ha segnato anche a Inter, Atalanta e nel derby, realizzando assist vincenti contro Lazio, Roma e Fiorentina. Questo significa che anche nelle partite che contano, il ragazzo conta. 11 assist nella Juventus non li aveva mai fatti, ne aveva realizzati 10 al Palermo nella stagione 2014/15; ciò significa che nel momento in cui lo si lascia giocare vicino alla porta senza gandi compiti di marcatura, Dybala dà un contributo non indifferente. In più quest'anno ha segnato un solo gol su rigore, ciò significa che se non ci fosse Ronaldo, avrebbe realizzato qualche gol in più.
Dybala è funambolico, nasconde la palla come pochi e la difende benissimo conquistando numerosi falli che fanno rifiatare la squadra e che portano potenziali pericoli alla porta avversaria. Quando sembra che si sia allungato la palla, questa se la ritrova tra i piedi mandando fuori tempo i difensori. Magia? Forse deve migliorare in personalità, anche se quest'anno ha raggiunto una maturità più autorevole. La cura Sarri con lui funziona. Con Allegri purtroppo faceva il centrocampista aggiunto e spesso scendeva fino alla difesa per fare ripartire l'azione. Come se a Messi chiedessero di giocare accanto a Bonucci.

Lunga vita quindi a Dybala, ma non lasciamogli il peso dei confronti: Dybala è Dybala e Messi è Messi. Perché? Perché di Dybala non si può dire quello che uno studio neuroscientifico ha detto di Messi: "Messi disporrebbe di una «wider bandwidth», di una «banda più larga» per «processare gli eventi sul terremo di gioco» e poter graduare ad hoc il suo repertorio tecnico e l’intelligenza cinestetica (i movimenti corporei)".
Siamo ancora su pianeti differenti.