Sì, amici lettori... avete capito bene! Dove eravamo rimasti?

"...Massimo... ma questo yogurt greco è già scaduto! Ma quando lo hai preso?"  "...Ahh... Angela... mi devi scusare... ma chi l'ha guardata la data.... nella bolgia di quel free shop all'aeroporto... in quella maledetta notte... e poi...ero così incavolato!" Fu l'unico ricordo che riuscii a mettere nello zainetto, mi passò la voglia di acquistare qualsiasi altro souvenir dell'antica Grecia. A mezzanotte e un quarto un volo charter ricondusse tutti noi tifosi del Milan Club di Roma dal Pireo a Fiumicino. Correva il 13 dicembre 2018 quando il Milan di Gattuso doveva affrontare nella 6a ed ultima gara del Gruppo F delle eliminatorie di Coppa Uefa gli ellenici dell'Olympiacos allo Stadio del Pireo Georgios Karaiskakis, distante una dozzina di km dalla capitale Atene. Le due squadre italiana e greca arriveranno appaiate in classifica a 10 punti, ma sarà per effetto della differenza reti che l'Olympiacos risulterà secondo nel girone e quindi accederà alla fase successiva assieme agli spagnoli del Betis primi con 12 punti mentre ultimi con un solo punto saranno i lussemburghesi del Dudelange.

Entrammo tutti festosi in quello stadio, certi che quel 3-1 inflitto dal Milan ai greci a San Siro nella gara di andata ci avrebbe fatto vivere una serata tranquilla.  Ma così purtroppo non fu. Ci accorgemmo, mentre mangiavamo un panino nell'attesa dell'ingresso in campo delle due squadre, che alle nostre spalle, una trentina di metri dai nostri posti c'era una grande porta di uscita, esattamente la "Gate 7" e sulla sua destra affissa una targa marmorea a ricordare un brutto episodio. Era l'8.2.1981 quando s'incontrarono in una partita di campionato l'Olympiacos e l'AEK di Atene, i padroni di casa erano in vantaggio con il tennistico punteggio di 6 reti a 0, quando a pochi minuti dal fischio finale con il risultato ampiamente acquisito numerosi tifosi dell'Olympiacos, presi dalla foga e dall'impeto della vittoria, guadagnarono anzitempo le uscite e più esattamente tentarono di superare la porta di uscita, il Gate N°7, ancora però parzialmente chiusa e nel marasma della calca che ne seguì, alcuni di loro persero l'equilibrio innescando un terribile effetto domino travolgendo nelle cadute decine e decine di spettatori. Il bilancio si rivelò tragico, perirono ben 21 tifosi, per lo più giovani, e si contarono oltre una sessantina di feriti. Rimase la più grave sciagura verificatasi nella storia del calcio ellenico. Per molti mesi ed anni seguiranno inchieste sopra altre inchieste e l'Olympiacos tornerà a giocare nel suo stadio con il suo pubblico solo 5 anni dopo quella tremenda tragedia.

Nel ricordare quel brutto evento, al mio amico Luciano andò di traverso il panino imbottito di Feta e prosciutto arrosto locale, solo alla seconda lattina di aranciata gli tornò la voce per incitare il nostro Milan che nel frattempo era sceso in campo. Ci fu tutto un primo tempo di studio e schermaglie varie, ma sostanzialmente le due squadre si equivalevano ed incominciavamo a fregarci le mani... quello 0-0 sembrava un ottimo viatico per la ripresa. Ma verso il 20' seguiranno 10 minuti di fuoco per i rossoneri. Al gol siglato da Cissè al 60' seguirà una sfortunata autorete al 69' di Cristian Zapata... Improvvisamente calò il gelo in una notte già di per sè fredda sul campo e sulla panchina dove lo stravolto Ringhio non aveva più fiato per incitare i nostri pur audaci e combattivi giocatori, anche perchè tutto lo stadio era diventato una bolgia incredibile. Ci eravamo quasi rassegnati, quando dopo due soli minuti dall'autogol provocato, lo stesso autore riusciva con un magistrale stacco di testa a colpire un pallone in piena area e scaraventarlo in rete... Cristian aveva realizzato il gol del nostro passaggio di turno! Di colpo tutte le centinaia di tifosi milanisti accorsi da tutt'Italia al Pireo per applaudire la nostra squadra accendevano la torcia dei telefonini agitandoli in aria quasi a formare una indescrivibile cometa... ma la gioia è durata esattamente 10 minuti... quella luce degli smart aveva scaricato molte batterie... tra cui quelle della nostra squadra... eravamo come un pugile alle corde... sfiniti... ed un lieve contrasto in piena area commesso da Abate, quel tanto che basta per fischiare il calcio di rigore, contro un attaccante ellenico decretò la fine delle nostre speranze... e fu il capitano Kostantinos Fortounis (ma che fortuna!) a piazzare il penalty alla destra di Pepe Reina. A nulla valse il nostro forcing finale con un palo sfiorato da Higuain ed un'altra bell'azione conclusa da Patrick Cutrone... Le luci alla nostra ultima partecipazione in Europa si spensero quella sera, e si potrebbero riaccendere nella magica e misteriosa terra irlandese nella serata del prossimo 17 settembre... a ben 21 mesi di distanza! Però... ragazzi... occhio... perchè la gara, causa Covid, sarà soltanto una! E la dovremo combattere e vincere nella loro terra... e senza il nostro pubblico (ndr: anche in Irlanda del Nord si stanno registrando, attualmente, sempre parlando di Covid19 circa mille positivi al giorno!) 

Lo Shamrock Rovers Football Club è una società calcistica irlandese fondata nel 1899 (lo stesso anno del Milan), milita in League of Ireland Premier Division con sede a Dublino. E' la squadra più titolata in Irlanda con ben 17 campionati vinti (uno in meno del Milan ) ed inoltre 25 Coppe d'Irlanda e 2 Coppe di Lega irlandese. Nella sua storia ha partecipato 9 volte alla Champions League disputando 20 gare complessive ma vincendone soltanto una, in Coppa Uefa andrà leggermente meglio e nelle 32 gare disputate ne vincerà solo 7, pareggiandone 5 e perdendone ben 20. Non parebbe dunque proprio un fulmine di guerra... ma sappiamo come i rossoneri soffrano particolarmente, almeno in quest'ultimo quinquennio, le squadre meno blasonate ma pur sempre fisiche, toniche e volitivamente motivate. E i biancoverdi irlandesi lo saranno, visto che il loro piccolo stadio Tallaght Stadium con una capienza di 8.000 posti sarà vuoto, e saranno privati, nonostante il sorteggio a loro favorevole, oltre che da zero incassi al botteghino per una sfida così blasonata che in Irlanda non si vedeva da oltre dieci anni, anche dai diritti tv sulla partita. Difatti, secondo le nuove norme dettate dall'Uefa, alla squadra di casa non è più permesso accordarsi con emittenti televisive straniere per vendere i propri diritti di ripresa, ma limitarsi all'unico territorio nazionale... dunque poveri irlandesi... spero si consolino con un bel boccale della loro eccellente birra al doppio malto! Ma con schiuma o senza? Mah... fate voi! L'importante è che il nostro Milan passi il turno e alla Malpensa i nostri giocatori di ritorno dalla trasferta indossino le famose sciarpe di Avoca o le pesanti giacche di Tweed del Donegal in vista del prossimo inverno, e nei loro zainetti abbiano ben bene imballate le miniature di cristallo del Waterford rinomate in tutto il mondo da omaggiare alle proprie signore! Ma sto accorgendomi di fare troppa reclame all'Irlanda del Nord, gran bella Nazione, la cui Nazionale di calcio è stata allenata dal grande Giovanni Trapattoni per 5 anni dal 2008 al 2013 e la portò a sfiorare la qualificazione al campionato del mondo del 2010 che si disputò in Sudafrica.

Auguro le migliori fortune all'Irlanda tutta e allo Shamrock Rovers, sono un popolo simpaticissimo, ma preferei festeggiare, sempre con la loro famosa birra, ma solo il 17 marzo, giorno di San Patrizio, patrono dell'Irlanda... toh... ma che combinazione... anche il Milan gioca di 17! Cabala... o semplice coincidenza?

Un abbraccio

Massimo 48