“Se bastava semplicemente un pranzo in Versilia con Allegri, potevano farlo mesi fa…”

Questo è stato il mio primo pensiero, ma sono quasi certo di non essere stato l’unico, al momento dell’ufficialità delle formazioni di Juventus- Napoli.
Mi aspetto come sempre il classico “minestrone” di giocatori fuori ruolo e il solito copione di partita; squadra senza idea, senza anima, ma soprattutto completamente in confusione, in pratica l’ennesimo atto di disequilibrio della stagione con la non trascurabile differenza che il Napoli, senza assolutamente nulla togliere alle altre, non è il Benevento né il Torino di quest’anno e dunque con il rischio concreto di fare una figuraccia ancor peggiore di quella delle ultime.
Insomma le premesse non erano delle migliori ma alle ore 18, quando escono le distinte ufficiali delle due squadre, come nei migliori film thriller dove non ti aspetti il colpo di scena, prendendo atto degli 11 che scenderanno in campo, la mia sensazione passa da sconforto e rassegnazione a curiosità e ottimismo.
Certo dirlo ora, 24 ore dopo la fine della partita e vista la prestazione della squadra, è semplice ma il pensiero parte da molto più lontano.

Partiamo infatti da Juventus- Benevento del 21 Marzo.
Mi sono già espresso in altri post in maniera chiara su quello che era il mio pensiero sulla partita e sulla gestione dell’allenatore ma vorrei soffermarmi proprio solo sulla formazione ufficiale con la quale la squadra è stata messa in campo:
4-4-2 Szczesny, Danilo, Bonucci, De Ligt, BERNARDESCHI, Chiesa, Arthur, Rabiot, KULUSEVSKI, Ronaldo Morata.
A disposizione: Buffon, McKennie. Bentancur, Di Pardo, Dragusin, Frabotta, Fagioli, Pinsoglio

Esaminando fino in fondo bisogna essere chiari, sicuramente le alternative in panchina erano poche se si vuole giocare per forza con il 4-4-2 e non si ha un piano B, (vero anche che un allenatore di livello deve avere un piano B, un piano C e un piano D a seconda delle esigenze della stagione) ma anche ammettendo che non possa esistere un alternativa di modulo e perciò si debba andare avanti cosi, le possibilità per dare un equilibrio alla squadra le si aveva.
Il resto è storia ma, come già detto, con il senno di poi è molto facile esaminare la partita come fallimentare. Se fosse finita 4-0 si sarebbe parlato di “intuizioni del Maestro” e grande capacità di adattare giocatori a fare ruoli anomali con ottimi risultati.
Ma il campo ha dimostrato che Kulusevski e Bernardeschi, non solo ma anche per colpa loro, nella disfatta sono stati i peggiori in campo.
Una disfatta che ha aperto una settimana di ovvi processi all’allenatore, alla dirigenza e al presidente ma un passo falso destinato ad essere si uno dei tanti della stagione ma anche l’ultimo.
Insomma, gli esperimenti in una stagione come questa sono leciti e giusti, il decimo scudetto di fila era molto difficile da raggiungere se non quasi impossibile anche prima della partita con il Benevento contro un Inter così, ma comunque bisogna salvare una stagione e dunque portare a casa quei punti che ti permettono, se non altro, di arrivare alle ultime partite senza il patema di dover far risultato a tutti costi.
Punti e vittorie che sono nelle corde di questa Juventus dunque la preoccupazione era lecita ma ancora relativa.
Arriva dunque la partita del 3 aprile, il derby della Mole, Torino-Juventus.
Una partita sentita e per questo molto difficile, contro una squadra che si quest’anno è molto in difficoltà ma che sta ritrovando la classica cattiveria agonistica che l’ha sempre contraddistinta, ma soprattutto è il derby… e non dovrebbe avere bisogno di molte presentazioni.
C’è bisogno di punti... le altre pretendenti ai primi quattro posti che valgono la qualificazione alla prossima champions corrono e la lezione di due settimane fa presa dal piccolo Benevento brucia ancora.
Ti aspetti dunque una formazione equilibrata, arrabbiata, ferita e soprattutto PRATICA

Ma quando arrivano le formazioni ufficiali la Juve scende in campo così...
4-4-2 Szczesny, Alex Sandro, Chiellini, De Ligt, Cuadrado, Chiesa, DANILO, Bentancur, KULUSEVSKI, Ronaldo, Morata
A disposizione: Pinsoglio, Frabotta, Dragusin, Bernardeschi, Ramsey, Rabiot, Di Pardo, Fagioli, Israel, Felix Correa, De Marino

Il pensiero è stato semplice…sgomento!
Perché errare è umano ma perseverare è diabolico

Se possibile si è riusciti in una delle partite più delicate della stagione, in cui bisognava dare segnale di stabilità e di compattezza ad un progetto che di stabile aveva solo più le convinzioni dell’allenatore, a creare più confusione della partita precedente, impresa in partenza molto ardua!
Al di là del fattaccio e la figuraccia del caso Dybala, Mckennie, Arthur, a mio avviso gestito dell’unico modo possibile dalla società visto il periodo, e la panchina ricca di under 23, riuscire non solo a riproporre Kulusevski in una posizione sperimentale e che,i fatti hanno dimostrato, se schierato in contemporanea a Chiesa crea un disequibrio in campo difficilmente compensabile, ma soprattutto, con due giocatori di ruolo in panchina, schierare Danilo da centrocampista centrale è sembrato atto a metà fra il suicidio e l’autolesionismo.
La prestazione della squadra è stata semplice equazione della presunzione tattica dell’allenatore..confusi, vulnerabili e senza idee.
A questo punto, prima del recupero con il Napoli, la Juve si trova quinta in classica, se perde a 2 punti dal quarto posto.
In quattro giorni, da sabato a mercoledì, succede di tutto!

Pirlo viene messo in discussione anche dalla società, Agnelli vede Allegri in Versilia, tutti lo vogliono fuori, esonerato per far spazio al ritorno di Max, salvatore della patria subito, creatore di un nuovo ciclo domani.
Arriva la partita di mercoledì sera con il Napoli ed escono le formazioni ufficiali.
Tutti si aspettano i soliti esperimenti contorti di Pirlo, d'altronde sono stati una constante qualsiasi siano state le critiche piovute addosso o i risultati mediocri durante la stagione, inutile illudersi che possa cambiare idea adesso.
E invece presenta questa squadra per contrastare il Napoli:
4-4-2 Buffon, Alex Sandro, Chiellini, Danilo, Cuadrado, Rabiot, Bentancur, Chiesa, Ronaldo,Morata
Due terzini di ruolo, due centrali di ruolo, due esterni di ruolo, due centrocampisti di ruolo, due punte di ruolo…
Il risultato si è visto sul campo…
Al di là del punteggio, la squadra è sembrata viva, equilibrata, senza grossi buchi tattici, in pratica SEMPLICEMENTE EQUILIBRATA….

Cosa è cambiato perché anche il Mr.Hyde Pirlo si ritrasformasse in Dr.Jekyll?
“La paura fa novanta” nella smorfia napoletana, e forse è bastato semplicemente questo..
La sensazione o meglio la speranza è che abbia capito che l’unica possibilità di poter rimanere sulla panchina, ammettendo che non sia comunque troppo tardi, è non solo quella ovviamente di arrivare come minimo quarto, ma soprattutto di vincere convincendo.
Pirlo
ha un grande vantaggio su tutti, il suo più grande sponsor è chi prende le decisioni, Agnelli, ma anche il Presidente ha a chi dover rendere conto, cioè i milioni di tifosi Juventini nel mondo..

Le prossime partite ci diranno che versione di se fornirà, quella da Dr.Jekyll vista ieri, semplice concreta, pratica e… vincente o si tornerà Mr.Hyde visto troppo spesso durante la stagione…
Il risultato minimo è ancora lontano dall’essere raggiunto…