Il calcio post-Covid sembra volerci restituire con gli interessi tutte le emozioni di cui la pandemia ci ha privato tra marzo e maggio, e forse è per questo che dopo una rocambolesca ripresa della Serie A, stiamo assistendo a quella che probabilmente è la Champions League più sorprendente degli ultimi anni. Effettivamente questa competizione non risparmia quasi mai qualche sorpresina (vedi Monaco, Roma ed Ajax), purtroppo però le favole sono scritte per durare poco, ed ecco che, il più delle volte, si tratta di meteore che si spengono sul più bello, come in una notte di San Lorenzo, dove le scie luminose affascinano ed emozionano tutti, ma nel cielo, restano solo le stelle.

E non è un caso, allora, che il logo della Champions sia composto proprio di stelle, anche se quest'anno, più che qualche stella cadente, c'è una vera e propria pioggia di meteore in corso, perché se l'Atalanta per un pelo non è arrivata tra le prime 4, Lipsia e Lione stanno continuando a sorprendere, puntando a rimanere a lungo tra quelle stelle, senza lasciare nessuna scia, ma per restare grandi ci vuole molto più di una finale di Champions. Le semifinali quest'anno ci propongono un Francia-Germania inedito, a scontri incrociati tra big ed outsider (Lipsia-Paris e Bayern-Lione), una sorta di Orsa Minore contro Gran Carro, ed Orsa Maggiore contro Piccolo Carro, se si vuole rimanere in tema di corpi celesti e costellazioni, gli interrogativi però restano gli stessi: chi la spunterà? Fin dove arriveranno le "piccole"? Forse è stata solo fortuna? E soprattutto, l'anno prossimo che fine faranno le due sorprese di quest'edizione? Ad ora, il progetto Lipsia sembra più solido e lungimirante di quello del Lione, quindi non sorprenderebbe vederlo quantomeno tra le prime 8 anche l'anno prossimo, in ogni caso non ci resta che sederci, anzi, sdraiarci sotto questo cielo stellato e goderci lo spettacolo che verrà, ma attenzione al Bayern che resta in ogni caso la strafavorita, e se è vero che sono le costellazioni a dominare la notte, mai come quest'anno il guerriero Orione ricorda un certo polacco con il 9 sulla schiena.