Era dai tempi del triplete che l'Inter nel girone di ritorno non era in testa alla classifica. Lo si è ricordato in tutte le salse.
Finalmente una gioia. Per gli interisti.
L'Inter, grazie al passo falso del Milan, agguanta per le corna il diavolo e lo supera, nell'attesa del derby che potrà sancire un lancio decisivo verso il consolidamento della vetta tenendo conto di un calendario che vedrà le sfide con le più toste spalmate nel tempo.
L'Atalanta sarà a marzo, il Napoli dopo metà aprile,  Roma e Juventus a fine maggio consecutivamente. L'Inter ora deve fare una sola cosa, vincere e non concedere più nulla. Contro la Lazio si è vista una squadra, si è visto lo spogliatoio, si è visto un gioco bruttino, ma grande sostanza. Si è vista l'Inter di Conte, quella di carattere. Dopo l'incidente di percorso contro la Samp in campionato è andata a mille, macinando punti su punti. L'Inter ha giocato e non è la prima volta che accade con i nomi dei giocatori in cinese, per celebrare il capodanno cinese, la proprietà dell'Inter è made in Cina, retta da un partito comunista che sfrutta le regole del capitalismo a proprio vantaggio. Paradossalmente, potrebbe essere la prima società proprietà di uno stato comunista a vincere un campionato italiano. Si dirà che Suning è un imprenditore privato. In Cina qualsiasi imprenditore privato è soggetto alle mani del regime comunista cinese, sono ramificazioni della Cina comunista e tutto ciò è davvero interessante. Magari sarà con l'Inter in vetta alla classifica che si muoverà una rivoluzione d'ottobre nel calcio italiano.
Ironia a parte, questo è probabilmente l'anno in cui si chiuderà forse un ciclo, quello cinese, sarà forse l'ultimo anno di Conte sulla panchina dell'Inter, e tutti hanno in mente le immagini degli applausi che hanno caratterizzato l'uscita dell'altro Conte da palazzo Chigi. Sarà forse questo il lieto fine della storia di Conte all'Inter, chissà. Intanto, l'Inter si gode per qualche giorno una ritrovata vetta che non conosceva nel girone di ritorno da un decennio. Impressionante osservare come passi rapidamente il tempo, quante cose siano accadute in questi anni, non è l'Inter delle meraviglie di Mourinho, ma neanche l'Inter da incubo degli anni successivi.

Il gioco inizia a farsi duro e prepariamoci ad una volata scudetto densa di tensione, colpi di scena, e forse anche sorprese in una SerieA che sogna un calcio con il ritorno delle 7 grandi sorelle ed oggi ciò sembra essere più reale che mai come ipotesi vista la situazione della classifica. Forse è uno dei pochi effetti positivi dei disastri conseguiti al coronavirus, campionati più equilibrati, meno spese folli e più testa sulle spalle, quella che servirà all'Inter di Conte per arrestare il record dei dieci scudetti consecutivi dell'odiata, sportivamente parlando, Juventus.