L’esonero di Allegri dal Milan ha rappresentato l’ennesimo spartiacque tra il vecchio ed il nuovo: dopo di lui sulla panchina rossonera solo profili rabberciati, irricevibili (Brocchi, Inzaghi) e inadeguati ad una società finita in un buco nero.
Sorrido quando leggo che Gattuso è inadatto ad un top team, innanzitutto perché è probabilmente vero in senso assoluto (nessuno lo chiamerebbe al Liverpool), secondo perché dalle parti di Milano di top team non se ne vedono da una decina di anni.

A far da contraltare ad una società gestita malissimo dagli ultimi anni della vecchia proprietà ed in modo tragico dal fantasma cinese, non potevano che materializzarsi una ventina di giocatori di una scarsezza inaudita (abitudine consolidata anche della proprietà Berlusconi) e tecnici loro pari.

Il Milan di Gattuso non sta compiendo nessun miracolo e lo scrivo almeno da tre mesi! Ha gli stessi punti della scorsa sciagurata stagione, senza la scusa di Montella e dopo aver vantato Bakayoko, Higuain (scappato inorridito), Piatek e Paquetá in più. Gioca esattamente come il Milan di Inzaghi, di Brocchi, Seedorf, Mihailovic, Montella; segno di due realtà tanto imbarazzanti, quanto inconfutabili: gli allenatori sono stati scarsi e la metà della squadra pure.
Tutto il resto sono illusioni di cui si nutre chi è illuso o privo di qualsiasi capacità critica.

Non c’e nessun miracolo nel quarto posto del Milan (che a mio parere non chiuderà la stagione in questa posizione)! C’e’ il campionato all’incontrario delle romane, fine.
Per assistere agli spettacoli avvilenti di questi ultimi anni, con un Milan irriconoscibile a prescindere dal tecnico, tanto valeva arrivare sempre ottavi, ma schierare lo Zeman di turno: almeno ci saremmo divertiti!

Ieri sera con la Samp si capiva come sarebbe andata a finire dopo cinque minuti e al di là dello strafalcione di Donnarumma (non nuovo a queste perle!). La squadra era esattamente la decalcomania della realtà: carattere e gioco inesistenti, capacità di palleggio produttivo e finalizzato ad andare in porta zero, piedi educati un paio, in panchina un calabrese onesto ma in stato confusionale.

Non escludo che la società abbia fatto pesantemente notare tutto questo a Rino dopo il sanguinoso derby, alimentando la sua volontà di mollare la nave.

Ma attenzione Leonardo: la Rosa è ancora troppo deficitaria ed occorreranno almeno quattro veri interventi in estate, non solo un vero allenatore!