Gli appassionati di fantascienza conoscono di certo "Guida galattica per autostoppisti", film umoristico tratto da un romanzo di fine anni '70. Un uomo fugge dalla Terra in compagnia di un alieno per sfuggire alla distruzione del pianeta e, nel suo peregrinare, si avvale di un manualetto, la guida per autostoppisti del cosmo. Il consiglio principale del manuale è di non perdere la trebisonda quando ci si trova persi nello spazio: "Don't panic!". In fondo il Milan è, a tutti gli effetti, un autostoppista che passa di turno in turno fra le competizioni nazionali e internazionali. Ora, l'autostoppista del film "The hitcher", il più celebre nella storia del cinema, si imbatte in un terribile autista psicopatico, interpretato da Rutger Hauer, proprio come i rossoneri si sono imbattuti in un terribile incidente di percorso, il doppio confronto con Atalanta e Inter. E' poco rilevante che le motivazioni delle sconfitte siano diverse ai fini del prosieguo della stagione, entrambe le brutte avventure rischiano di colpire psicologia e morale di tutto l'ambiente rossonero. Occorre quindi un richiamo affinché tutti mantengano la massima calma. Devo dire che, se conoscessi di persona Maldini e Pioli, mi rivolgerei direttamente a loro, ma non ho né l'onore né il piacere di conoscerli, per cui affido il mio contributo alla community di VivoXLei, un po' come se fosse un messaggio in una bottiglia affidata ai flutti del mare. Ah... se vi sembra che stia citando troppi film, portate pazienza e perdonatemi, perché è un difetto comune a tutti i cinefili e io lo sono.

Nel campionato di serie B 1980-81, i rossoneri dominarono la classifica, ma persero 3-0 a Taranto. Il divario con le rivali, comunque, era tale che, se anche ne avessero mai risentito dal punto di vista psicologico, non si sarebbe visto. Lo stesso può dirsi di Milan-Cavese 1-2 nel campionato cadetto 1982-83. Il problema è che qui stiamo parlando della Serie A, dove il minimo particolare può decidere le sorti di un'intera stagione, per cui occorre andarci cauti.

Atalanta-Milan 0-3 ha scosso Stefano Pioli più di quanto il tecnico abbia voluto far credere, in quanto glielo si leggeva nello sguardo dopo la partita. Negli ultimi 3 confronti con la Dea, il Milan ha preso 9 gol e ha perso 2 dei 3 confronti pareggiandone 1, ma l'ultimo ko è stato peggiore di quello di dicembre 2019, perché è venuto in un momento in cui la squadra stava andando bene ed è meglio prendere un pugno quando stai traballando, piuttosto che essere colpito con un frontale in controtempo mentre corri bel bello e ignaro di tutto. In un certo senso, martedì sera in Coppa Italia Pioli era ancora confuso, altrimenti non avrebbe lasciato in campo Ibra già ammonito, l'unica grave colpa di parte rossonera nel match di martedì. Pioli, tuttavia, deve scuotersi e dimenticare l'Atalanta. Deve accettare l'idea che il suo gioco è fatto per soffrire contro quello di Gasperini. E' un'idiosincrasia tutta sua che non può eliminare, esattamente come Superman che si affloscia quando entra in contatto con la Kryptonite. Potrebbe capitare che il Milan batta la Dea, qualora schieri anche Chala e Bennacer, ma non dominerebbe l'incontro come hanno fatto gli orobici sabato. In tal senso, o Pioli si dà una scossa oppure rischia di incappare nell'ennesimo basso fra quelli che finora ne hanno costellato la carriera. Non è una condanna divina e può evitarlo, perché è molto intelligente e preparato. Pioli, don't panic don't panic don't panic!

Anche il derby di Coppa Italia potrebbe lasciare strascichi pericolosi. Il problema è Ibrahimovic, che il tifo avverso non vedeva l'ora di attaccare. Pare infatti che Zlatan sia stato additato come un vergognoso incrocio fra il Alfred Rosenberg, fervente ideologo nazista giustiziato a Norimberga. e il generale Nathan Bedford Forrest, distinto fondatore del Ku Klux Klan. In realtà, lo sprovveduto Ibra si è reso colpevole di aver insultato la mamma di Lukaku come accade fra i ragazzini, ma Lukaku, sempre come accade fra i ragazzini, ha risposto con minacce da osteria. Tutto nella norma fra ragazzini, ma... ok, Ibra non è un ragazzino e, seppure lo fosse, non meriterebbe il premio del bimbo buono 2021. Il fatto è che si sa come vanno certe cose ovvero che tutti gli escamotage sono buoni per rimestare le acque a sfavore dei rivali. Il risultato di tutta questa storia, tuttavia, è che Ibra corre il rischio serio, per ragioni caratteriali, di sbroccare e non finire il match di Bologna. Lo svedese è un po' come Marty McFly di "Ritorno al futuro", quello che perde le staffe se lo si accusa di essere un codardo. Deve comportarsi, invece, sì come Marty McFly, ma quando finalmente resiste alle provocazioni ed evita un incidente mortale proprio nel finale ("Ritorno al futuro III"). Se anche non dovesse essere provocato, sarebbe un osservato speciale. Alla prima grattata di naso, verrebbe trattato come un bullo e via con un bel cartellino rosso! L'aria che tira è quella. Stia attento, molto attento e faccia violenza alla sua natura focosa. Ci riuscirà? Deve riuscirci, in quanto, da ora in poi, sarà più importante il raziocinio che lo spirito guerriero oppure la foga. Ibra, quindi, please don't panic!

Il richiamo allo spirito guerriero, mi dà l'occasione per richiamare l'attenzione di tutta la squadra su un punto: niente retorica del "Vogliamo 11 leoni". I giocatori devono ricordare il metro di giudizio usato dagli arbitri nei confronti del Diavolo quando si è trattato di adottare provvedimenti disciplinari. Ricordino Benevento o Cagliari, oltre che l'arbitraggio di Valeri nel recente derby. Gli 11 leoni sarebbero proprio quelli che terminerebbero in inferiorità numerica, vista la zelante severità riservata dai direttori di gara ai rossoneri. In campo dovranno scendere 11 Signor Spock, il raziocinante vulcaniano dei telefilm di Star Trek. L'emozione, parente stretta del panico, ostacola il ragionamento. Boys, don't panic!

Confesso di essere un po' pessimista. L'atteggiamento di Hernandez che diffonde foto di Ibra come un condottiero seguito dai compagni, non preannuncia nulla di buono. Lo spirito di corpo è importante, ma in certe situazioni può provocare reazioni a catena pericolose. Maldini riporti tutto l'ambiente all'ordine, perché ha l'auctoritas, anche e sopra ogni cosa morale, per farlo. Puoi avere tutte le ragioni del caso, ma se fai il gioco degli avversari, finisci per offrire il sedere alla pedata. Perché farsi del male, visto che a settembre ci avremmo messo la firma per una classifica come quella attuale e senza perdere il sonno per la Coppa Italia?