È successo alla fine l'inevitabile. Trattato come il peggior nemico in campo, trattato come l'uomo più odiato nella storia di San Siro. Più di Icardi. E non era facile riuscire a superare l'odio sportivo nutrito verso Icardi. Mai nessuno era stato così contestato nel tempio del calcio italiano. Voleva passare alla storia Donnarumma e suo malgrado ci è riuscito, nei peggiori dei modi. Non erano solo tifosi milanisti a contestarlo, ma uno stadio intero. Quello che ha fatto non è stato digerito, l'ingratitudine è stata sanzionata con cose da calcio, da tifo, da stadio.
Fischi. E quanti fischi. Assordanti.
Hanno attraversato tutta l'Italia, hanno fatto il giro del mondo.
Vestiva la maglia della Nazionale, si è detto, non si doveva fischiare, si è sostenuto. Era un giocatore della Nazionale, dunque, sdoppiamento. Sei sempre Donnarumma, ma sei il portiere della Nazionale non il giocatore che ha lasciato il Milan a cui tutto doveva per approdare nel PSG made in Play Station. Ma tutto ciò ai tifosi importava poco. Forse siamo fin troppi accecati dal falso moralismo, dal perbenismo, intanto, il cattivismo dilaga, e la gente fa quello che si sente di fare. Fischiano Donnarumma in quanto uomo, come persona, non solo come giocatore. Nel calcio di oggi i soldi e le ambizioni personali vengono prima del resto. Si veda il caso Ronaldo, il caso Messi e addirittura forse quello Kessie che paradossalmente potrebbe essere forse ancora più complicato e incasinato di quello del portierone del Milan. 

L'Italia è stata eliminata da una competizione di cui pochi hanno capito il senso. Ma nella sera milanese del sei ottobre ciò che verrà ricordato non è la sconfitta meritata contro la Spagna, dopo la striscia record positiva di risultati. Ma i fischi verso Donnarumma che hanno diviso il Paese, ma unito uno stadio. Cosa da stadio, da calcio, si dirà, non lo erano invece, quei soliti insulti offensivi che si ripetevano ad ogni rinvio contro il portiere avversario in mondo visione. Queste non sono cose da calcio, i fischi verso un giocatore che ha tradito il cuore di tanti milanisti e fatto infuriare tanti italiani, sì. Poi sarebbe bello sapere cosa avrebbero fatto molti di quelli che hanno fischiato, al posto di Donnarumma.
Siamo certi che in tanti avrebbero detto no al PSG stellare? Di sapere di giocare in una squadra candidata a vincere la Champions League e tutto quello che si può vincere?