É molto difficile argomentare la questione Donnarumma senza trascurare dettagli di cui non siamo ancora a conoscenza, o che che forse non vogliamo prendere in considerazione per mancanza di un po di onestà verso noi stessi... ma è un argomento trasversale a questa vicenda che proverò ad analizzare.

Seguo il calcio da quando sono bambino. Ho giocato in qualche società dilettantistica e come altri milioni di ragazzi in tutta europa l'ho fatto inseguendo il mito dei miei idoli. Come tanti altri miei coetanei, ora oltre la soglia dei 30 anni, ricordo un legame col calcio degli anni 80/90. Un calcio dove ogni grande squadra italiana aveva dei propri simboli. Molti miei coetanei si identificavano con le bandiere... Quando andavo alle elementari le maglie avevano ancora la numerazione 1-11. Non c'erano nomi legati al numero. Ma chi non ricorda che il numero "6" del milan fosse di Baresi, il "2" dell'inter di Bergomi...e ancora prima di Totti il "10" della Roma l'ha indossato un certo Giannini (che non era di certo un mediocre).

I tifosi sono il motivo principale per cui il calcio ha un indotto simile. I tifosi sono gli spettatori garantiti, hanno bisogno della propria squadra (a volte purtroppo in maniera esageratamente morbosa) quanto questa ha bisogno di loro. I tifosi sono coloro che anche con uno stipendio misero centellinano i risparmi per abbonarsi allo stadio, oppure per comprare e regalare gli articoli del merchandising. I tifosi sono il pubblico che alza la visibilità media del club a cui si rivolgono le sponsorizzazioni (Vorrei vedere se Fly Emirates, o Jeep proponessero sponsorizzazzioni da milioni di euro per una gara di curling o badmington). I tifosi sono il motore del calcio. Senza questi "spettatori innamorati" il volume di denaro che girerebbe nell'ambiente sarebbe molto inferiore, e di conseguenza anche gli ingaggi dei calciatori. Io sono un tifoso oltre che un amante del calcio, non un ultrà... Ma un tifoso! che si è abbonato allo stadio, ha comprato maglie, ha guardato molte partite in tv(diritti televisivi:altro indotto), ha sofferto, ha sognato, ha gioito e ha smaltito delusioni sportive e a volte anche umane.

La mia passione nasce da un senso di appartenena a una città, ma anche a dei simboli e momenti storici della mia squadra che di bandiere ne ha avute tante. Sono stati anche i calciatori (più o meno bravi), che hanno indossato e onorato quella maglia, ad avermi invogliato a seguire ancora quella squadra. Oggi i calciofili, che alla mia età vedevano Del Piero, Maldini, Baresi, Bergomi, Totti e tanti altri, sono orgogliosi dei colori che hanno scelto da bambini. Vivono il calcio in modo passionale, magari con un po di sano realismo in più.

I bambini di oggi sono i tifosi di domani... se si disaffezioneranno perchè convinti che il calcio è diventato un business come tutto il resto in cui contano solo i soldi, se dovessero maturare un opinione cinica di questo sport, non ci sarà più passione, non ci sarà più tifo, non ci saranno più spettatori allo stadio, ne acquisti di magliette o tazze coi loghi dei club. Voi sosterreste mai un giocatore che non ha alcun interesse per la maglia che indossa? Sentireste empatia o semplice affetto sportivo per chi ha interesse solo per chi lo paga di più? Il tifo è passione, ma se sparirà il movimento calcistico vedrà un vertiginoso tracollo nel seguito di questo sport.
E senza tifosi inizieranno a mancare anche le sponsorizzazioni, senza le sponsorizzazioni non ci saranno più tanti soldi... per questo sta anche a chi lavora nell'ambiente provare a dare un futuro a questo bellissimo gioco, imparando a valutare non solo l'aspetto economico.

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