Verso la metà del Maggio 1999 l'ottantacinquenne ed ex campione ciclistico Gino Bartali, in vacanza sul lago di Garda, viene colto da un malore e ricoverato d'urgenza presso l'ospedale Borgo Trento a Verona dove il cardiologo Claudio Cordiano sarà costretto ad operarlo evitando così l'aggravarsi di una imminente crisi ipertensiva ed arteriosa in atto. La fibra dell'anziano campione è molto forte e gli consentirà di accelerare la sua convalescenza che trascorrerà ad Orto Murato, in Garfagnana in un  casolare di proprietà, vecchia sede ed abitazione del postiglione, l'addetto alla cura dei cavalli e delle carrozze di un tempo. Una troupe televisiva, in occasione del concomitante Giro d'Italia, andrà ad intervistarlo e alle domande di un giornalista della "Repubblica" così si esprimerà con quella voce dal filo roco che ha sempre caratterizzato la sua figura.  Alla domanda specifica del reporter in merito alla famosa telefonata del neo Presidente Alcide De Gasperi fatta al campione toscano mentre si trovava a pranzo nel giorno di riposo del Tour de France, correva il 14 Luglio 1948, quando lo spronò a vincere al fine di riportare in alto il morale ed il prestigio della appena nata Repubblica Italiana, dato che in quella mattina all'uscita da Montecitorio il leader del partito comunista Palmiro Togliatti era stato vittima di un attentato e dopo una disperata operazione stava disperatamente lottando tra la vita e la morte. E la risposta dell'asso nativo di Ponte a Ema, un quartiere periferico di Firenze, denominato dai suoi fans "Ginettaccio" non tardò ad arrivare... si rimboccò le maniche... bofonchiò in solenne toscano ..." gli è tutto da rifare..!!" e si comportò da vero patriota e, pur essendo fino a quel giorno 7mo in classifica con ben 21minuti di distacco dalla maglia Gialla Louison Bobet, si aggiudicò un paio di tappe e sulle salite delle Alpi riuscì a toglierli il primato e staccarlo in classifica di ben 18 minuti, trionfando così agli Champs Elisees e bissando, dopo 10 anni, la sua prima vittoria al Tour ma soprattutto ridonando tanto lustro alla nostra tribolante e ricostruenda Nazione.  

Quanto segue è il contenuto di una lettera consegnata nelle mani del giornalista Marino Vassallo de "La Stampa" con preghiera di conservarne l'anonimato di provenienza.
Mia moglie era una biologa specializzata in Microbiologia medica e negli anni 70 partecipò ad un programma di ricerca in ematologia presso l'ospedale di San Remo presenziato da illustri luminari del settore tra cui il Prof. Astaldi primario presso l'ospedale di Tortona dove negli ultimi giorni del 1959 venne ricoverato  il "Campionissimo" Fausto Coppi nativo di Castellania un paesino dell'Alessandrino con poco più di cento abitanti, e durante quel seminario venne a conoscere l'esatta dinamica che  determinò nel breve lasso di una manciata di giorni la scomparsa del più grande ciclista di tutti i tempi. Raphael Geminiani e Fausto Coppi erano grandi amici, rivali nelle corse ma ambedue amanti delle battute di caccia e così nel Dicembre '59, con il calendario della stagione concluso, decisero di partecipare ad un safari di caccia grossa organizzato nell'Alto Volta in Africa ed alloggiando durante la permanenza nella medesima stanza dell'hotel. Al ritorno in patria, a ridosso delle festività natalizie, avvertirono strani sintomi influenzali con febbre sempre più crescente. I due ciclisti si tenevano costantemente in contatto per telefono e ricondussero quel malessere influenzale al loro recentissimo viaggio in Africa. Ma soltanto 24 ore dopo il campione francese entrò in coma e venne ricoverato d'urgenza all'ospedale di Clermont-Ferrand dove gli fu diagnosticata la malaria, mentre al  nostro "Airone" il suo medico curante rilevò, con un costante 40 gradi di febbre, una semplice "influenza asiatica" ma la permanenza dello stato febbrile anche nelle successive 48 ore indusse la Signora Occhini, compagna di Coppi, a ricoverarlo all'ospedale di Tortona dove per ironia della sorte, essendo il Prof. Astaldi assente per ferie, il test da effettuare sul campione del plasmodio responsabile del parassita della malaria diede esito negativo e conseguentemente non venne somministrato al paziente del semplice chinino, unica vera panacea atta a debellare la malaria. Ma quale persona fosse stata autrice della malefatta non venne mai resa nota. Quando il Prof.  Astaldi rientro' in servizio trovò il Campionissimo  in condizioni disperate...si precipitò in laboratorio a rileggere la lettura del test eseguito tra i due vetrini al microscopio... il responso fu impietoso!... Era malaria! Fausto Coppi morì il 2 gennaio 1960 all'età di soli 41 anni a causa di un banale errore di lettura al microscopio commesso da un inesperto di turno nei periodi festivi, mentre solo pochi giorni dopo Geminiani veniva dimesso dall'ospedale in Francia dopo una semplice cura a base di chinino.

Ho voluto narrare due episodi nodali della storia del nostro ciclismo, due rivali in corsa ma umani nella vita come ricorda quell'iconica borraccia di acqua che i due campioni si scambiarono nell'istantanea forse più celebre del ciclismo mondiale mentre scalavano il Col du Telegraphe tappa del Tour de France del 1952. Tra i due Campioni correvano 5 anni di differenza... Bartali, toscano del '14... Coppi, piemontese del '19... ....ed oggi per cercare un parallelo calcistico nel nostro Milan... vado a scegliere due campioni della "porta" in luogo di quella storica borraccia ci sono un paio di guantoni a simboleggiare il tanto tribolato passaggio di testimone tra... Gigio Donnarumma di Castellammare di Stabia, 22 anni, e Mike Maignan, 26 anni, di Cayenne (Guyana francese) tra i due corrono 4 anni, uno in meno della coppia Bartali/ Coppi...ma vado rapidamente ad analizzare cosa avevano vinto i due assi del ciclismo rispettivamente alla stessa età che hanno adesso i due portieri del Milan, uno "ex"e l'altro "neo"!     
Donnarumma, a 22 anni questo è il suo Palmares: Milan - 1 Supercoppa Italiana (2016)  1 Campionato Europa  (2020)  Onorificenze individuali: European Golden Boy Under 21 (2019) Premio Lega Serie A miglior portiere '20/'21. Campionato di Europa 2020 Miglior giocatore.  Ha disputato nel Milan 215 gare, dal 2015 al 2021 subendo 227 goal con una media di 1,06 reti a partita. Attualmente nel PSG ha disputato 3 gare incassando altrettanti reti. La sua percentuale di rigori parati nell'ultimo campionato è del 33% ovvero vanifica un penalty su tre.
Fausto Coppi all'età di 22 anni, questo era il suo Palmares (da professionista): Giro del Casentino -  Tre Valli Varesine Vittoria del 1mo Giro d'Italia - Giro di Toscana - Giro del Veneto - Giro dell'Emilia... terminerà la sua carriera con 5 vittorie del Giro d'Italia ('40, '47,'49,'52,'53) record condiviso con Binda e Merckx, 2 vittorie del Tour de France ('49 e '52), 3 Milano Sanremo ed 1 Parigi Roubaix.

Mike Maignan a 26 anni questo il suo Palmares: 1 campionato Francese  Ligue1 con il Lille nel 2020/21. Ha difeso la porta del Lille in 145 gare subendo 145 goal, media= 1 goal a partita. Attualmente nel Milan di campionato ha giocato 7 partite subendo 5 reti, migliorando la media di goal subiti portandola a 0,71/gara. Strabiliante la sua media rigori parati nell'ultima stagione, 1 su 2, ovvero il 50% dei penalty è neutralizzato dal nostro Mike Maignan...vero pepe di Cayenne...per ora il tanto agognato cambio di portiere non si è avvertito.
Gino Bartali, all'età di 26 anni questo era il suo Palmares:  1 Coppa Bernocchi nel '35 - Vittoria di 3 tappe alla Vuelta sempre nel '35 - Nel '36 Vittoria Giro Provincia Milano e 3 tappe al Giro d'Italia. Terminerà la sua carriera contando 3 vittorie del Giro d'Italia ('36 -'37 - '46) - 2 delTour de France ('38 - '48) - 4 Milano Sanremo - 3 Giri di Lombardia.

Allora l'Italia era divisa in due...un po' come i Vespisti... contro i Lambrettisti e così c'erano i Bartaliani e i Coppiani...ora...tra i tifosi del popolo Rossonero c'è chi si schiera per il miglior portiere al mondo alias Gigio Donnarumma... come Topo Gigio... attratto sempre più dal formaggio... tant'è che è finito a Parigi per gustare da vero goloso le delizie del veritable Camembert di Normandia... e chi si schiera per un umile ragazzo proveniente da Lille, la terra delle Fiandre francesi confinante con il Belgio laddove nel freddo inverno la gente si scalda con un famoso piatto popolare, il "Welsh" un capolavoro culinario ipercalorico, roba da fare alzare il colesterolo solo al pensiero con la combinazione di uovo, cheddar, patatine fritte, prosciutto ed il tutto inzuppato in una casseruola imbevuta di fette di paneinnsffiate dalla locale e squisita birra scura!!...e a tutti diciamo...Vespisti o Lambrettisti... Donnarummiani  o Maignaniani che siano ..buon appetito...buona vita...e sempre...e ovunque...
Forza Milan!!!

Un caro abbraccio
Massimo 48