DONNARUMMA - CALHANOGLU: LIBRETTO DELLE ISTRUZIONI

- Warning! Maneggiare con cura. Attenzione, gli oggetti sono delicati.
- Ma come, che succede? Donnarumma e Calhanoglu, loro che sempre ci hanno esposto le solite argomentazioni!
- Eh, già, ma prima o poi l'avreste dovuta incontrare la Madre Primavera del 2021, conoscevate i rischi che il biondo sole avrebbe portato con sè nei mesi più tiepidi. E gli orsi interrompono il loro letargo.
- Non ho capito.

PUNTO 1: LE PROMESSE

- "Milano è la mia casa, sto benissimo qui", "voglio portare il Milan in Champions League", "voglio restare qui perché sono felice qui, me lo dice il cuore", "il rinnovo è ad un passo". Quante volte hai ascoltato questi giuramenti, quanti?
- Mai parole più ripetute.
- Eppure?
- Eppure pare che oggi non sia così.
- Esatto. Esatto. Oggi è cambiato tutto. Se ne sono sentite in questi mesi, che ora non conti più nulla? Sono stati molti i giorni in cui abbiamo ascoltato le promesse ed ora, oggi, queste sono svanite nel tempo come lacrime nella pioggia. Noi avevamo sentito tutt'altro, nulla di quello che credevamo è accaduto, siamo delusi ed amareggiati, non doveva andare così.

PUNTO 2: IL RUOLO

- Donnarumma è al centro del progetto, già ci siamo passati 5 anni fa, sarebbe dovuto invecchiare con la fascia da capitano al braccio, ma un quinquennio dopo, ecco qua, siamo da capo. È un individuo fondamentale per la squadra ma comunque, essendo un (ehm ehm schiarisco la voce) portiere, non sarebbe la sua presenza/assenza a modificare davvero i principi di gioco del futuro Milan. Magari diventerebbe differente il numero dei palloni caduti tra i pali difesi dalla nostra "Ultima frontiera", ma è certo che farsi sfuggire un calciatore, così fruttuoso in termini economici, a 0, sarebbe una sconfitta clamorosa.
Ce ne sono molti di portieri affidabili, magari un gradino sotto di Donnarumma, ma poi bisognerebbe investire, che noia che noia! Investire su un nuovo acquisto mentre l'ipotetica uscita del nostro Gigio genererebbe un'entrata pari a niente, almeno come quantità di denaro. La spesa per un nuovo portiere andrebbe, poi, a spazzare via il nostro surplus economico avanzato a gennaio. È pur vero che si verificherebbe, obbligatoriamente, un cambiamento per quanto riguarda lo stipendio percepito dal nostro estremo difensore, sarebbe netta la differenza tra il nostro attuale ragazzo ed il nuovo acquisto, ma il Milan non verrebbe mica spazzato via dall'uragano Raiola, portatore sano di frustrazioni, dopo un'ipotetica vendita del portiere tanto chiacchierato!

- ... mmm, occhei. Calhanoglu?

- Si è dimostrato anche lui una presenza importante nella nostra formazione, un cervello pensante e centrale nell'alchimia milanista, capace di amalgamare gusti e sapori differenti quando in forma smagliante, tante altre volte invece è parso fuori dal coro, poco funzionante. È chiaro che in quel ruolo al Milan servirebbe un calciatore con quelle stesse caratteristiche: un passatore-tiratore da fuori area, detto così pare che io stia definendo il cestista Luka Doncić, infatti il ruolo del trequartista nei meccanismi di gioco rossoneri pare davvero simile per profilo a quello di una guardia tiratrice abile nel gioco da 3 punti, fuori dall'area.
Il Milan potrebbe rimpiazzare Calhanoglu? Sì, perchè tutti i calciatori del Milan si possono sostituire, ma allora servirebbe qualcuno molto simile per caratteristiche, deve essere il profilo che meglio si incastra nel nostro scacchiere ed ovviamente, un trequartista di buon livello, ma non credo che il Milan sia pronto, ad oggi, per donare cifre sopra o pari ai 30-35 milioni per un fenomeno in quella posizione, questo è ciò che preoccupa.
- Va bene, è chiaro.

PUNTO 3: AGENTI

- Agenti, agenti.
"A-B-C. A-Always, B-Be, C-Closing. Always be closing, chiudere sempre i contratti."

Così diceva Alec Baldwin in Glengarry Glen Ross, titolo annunciato nel lontano 1992. Questo è il loro lavoro: trovare sistemazione per i clienti, ma ai prezzi più vantaggiosi, un gioco di equilibri dove il migliore è chi rischia ed ottiene di più e Raiola, più conosciuto di Gordon Stipić (l'agente di Calhanoglu), pare, ingannando tutti noi, essere colui che deciderà quanto guadagnerà il suo portiere, comanda. È lui che detta le condizioni del trattato di pace di questa scomoda, statica e noiosa guerra. Eppure deve sperare, anche molto, che qualcuno si avvicini, accettando i suoi capricci capricciosi, perdipiù assai rischiosi.
Come ho già letto da altri, ricordate, sono Donnarumma e Calhanoglu che decidono dove giocare e non l'agente e se loro vogliono rimanere... beh, non li giustifico perché sono timidi. Quello degli agenti è un ruolo pericoloso ed oscuro secondo le nostre palpebre, ma essi non possono ordinare ai calciatori "dove andare", "cosa scegliere". Non sono stati assunti per guidare i loro professionisti, il loro lavoro non ricorda quello del cardinale Mazzarino che consiglia il Re Sole, è tutt'altra cosa.

- Sì. Sì! Ma questo è un libretto delle istruzioni e io desideravo sapere come poterne uscire.
- Punto 4.
- Mi comincia a sembrare Ibrahimović a Sanremo con tutti sti punti.

PUNTO 4: LA SOLUZIONE

- La soluzione è semplice, o accontentare i capricci capricciosi: i 10 e i 5 milioni richiesti per stagione o... rischiarsela e sperare che nessuno si avvicinerà alla somma di denaro richiesto dagli agenti, sicuramente eccessivo in un campionato come quello italiano, ma tutti sappiamo quanto spaventi la Premier, il lupo cattivo se discutiamo di stipendi ai calciatori. Quindi o accontentare gli agenti oppure rischiarsela.
Però questo è lampante: le promesse fatte sono state parole espresse per acchiappare le nostre gole, come pesci all'amo, spero non ci siate cascati, perchè i due, evidentemente, non stanno facendo di tutto per rimanere al Milan, anzi, c'è qualcuno che lavora per loro cercando di strappare una maggior quantità di denaro nel sottosuolo, dei cani da tartufo con dei metal detector che poco ci piacciono, ma attenzione, warning, non rendiamoli dei capri espiatori, svolgono il loro lavoro e per quanto possano starci antipatici, questi tentano di soddisfare le richieste dei loro clienti.
E se qualcuno ha deluso, "qualcuno" non è Raiola, è da qualcun altro che si attendeva qualcosina in più. E di certo queste voci di mercato non imprimono i nostri due titolari dentro la stagione importantissima. Anzi... arriverà giugno. Temo.
- Continuiamo così? Ci sarà del sangue.

Damiano Fallerini