E va beh. Ci eravamo a tal punto illusi? Ma no, dai. O sì?
Prima le cose pratiche: pareggio interno col Verona? Male. Pareggio interno col Verona che meritava il vantaggio, colpiva palo destro e sinistro (par condicio) prima di rimanere in 10? Letta così, forse è andata bene.
La domenica soleggiata di Milano offre una giornata senza auto, ottimo, e mi porta ad inforcare una "sharing bike" e alzarmi sui pedali per raggiungere lo storico Bar Magenta per assistere speranzoso a quella poi rivelatasi come la solita fatal Verona!
Ecco, risparmio i dettagli della performance ciclistica per non cadere nel tragicomico, anche se, a ben pensare, una sezione di racconti amatorial-sportivi si potrebbe organizzare, che dite in redazione?

Okay torniamo al Milan. La sensazione che tutto sia in costruzione è, ormai, perenne e da anni aspettiamo che qualche mattone posato resista alle intemperie scagliategli contro dalla realtà del campo di calcio, unico nostro ed impietoso, ahimè, giudice. Voglio mandare un messaggio chiaro: questo è il Milan. Tutti a storcere il naso con frasi ormai stancanti e degradanti "ma noi siamo il Milan" e "abbiamo vinto 7 Champions", entrambe vere, ma entrambe anacronistiche.
Quando viene accostato al Milan un possibile calciatore in chiave mercato partono i mugugni, seppur siano essi comprensibili, sono comunque fuori luogo.
Prendiamo Eriksen. E' stato acquistato per una cifra relativamente bassa, 20 milioni, che ci saremmo potuti permettere, ma Eriksen preferisce l'Inter: si gioca lo scudetto, andrà sicuramente in Champions, attualmente è in Europa League, ha un allenatore, ahimè (e due), che valorizza la rosa che allena e una proprietà stabile.
Ci dobbiamo stupire se ha scelto così? No. Il giovane Saelemaekers viene pagato da noi 7 milioni. Ora, io non sono un addetto ai lavori, solo un semplice appassionato sportivo e tifoso, ma il signore in questione non l'ho mai sentito prima dell'altro ieri. Il giocatore affermato sceglie di non venire da noi proprio perché ADESSO siamo il Milan. Ibra, il grande assente di domenica, ha 38 anni. E’ venuto a svernare come i nostri anziani vanno in Liguria o gli americani fighi in Florida. Poi, essendo lui un campione e avendo lui due attributi notevoli, per noi è l’acqua santa. E’ lo specchio del nostro momento, ci aggrappiamo noi al vecchietto, con tutto rispetto, per tirare su la squadra, invece di essere lui ad aggrapparsi a noi e farsi aiutare.
Come già scritto, è un percorso necessario considerando il periodo, manca, a mio avviso, ancora la presa di coscienza collettiva della reale dimensione in cui siamo: una tristissima mediocrità.

Pensiamo positivo: domenica abbiamo il Derby! Nella speranza che risvegli orgogli sopiti e magari qualche giocata degna di nota… ma va... anche un autogol al 93° convalidato dopo 10 minuti dal Var andrebbe bene!
Chiudo sottolineando quanto ci è mancato Bennacer domenica, vero che era squalificato per il milionesimo cartellino giallo, vero, anche, che i cartellini li prende perchè è l’unico che si ammazza a centrocampo! 

Niente è impossibile: quindi domenica forza Milan!!!!

P.S: ha esordito tale Maldini... che sia un evento da ricordare?!