Dopo il pareggio col Sassuolo, il distacco tra Juventus e Napoli è di 18 (diciotto) punti, quello tra i bianconeri e Milan e Inter, contendenti storiche, rispettivamente di 24 e 25. Non vale nemmeno la pena contare.
Dopo l'epilogo più tirato dello scorso anno, credo ci si aspettasse di meglio. Sembra che però nessuno lo dica. E' un continuo edulcorare la pillola: eh ma Ancelotti, eh ma San Siro quasi sempre pieno, eh ma i progetti, eh ma i soldi della Juve.

La verità è che quei distacchi, quelle incolmabili voragini, sono, quest'anno, una vergogna sportiva. Non c'è mai crescita nelle inseguitrici, mai un guizzo o un gradino fatto in più. Il Napoli ha cambiato guida tecnica dopo un anno burrascoso e polemico, ma che per lo meno ha offerto concrete possibilità di vittoria. Non sono certo un estimatore di Sarri, ma dire che questa paciosa stagione azzurra, con bandiera bianca sempre ben issata e la manifesta intenzione di non voler far male a nessuno, sia meglio delle ultime con l'allenatore toscano mi sembra paradossale. Zero gol fatti e un punto raccolto a San Siro, per dire. Due sconfitte su due contro la Juventus. Uno dei giocatori più rappresentativi che a metà stagione se ne va in Cina, e pensare che l'estate scorsa si diceva ci fosse in serbo per lui un ruolo alla Pirlo.

Poi c'è l'Inter. Che ormai tutti gli anni aspetta l'anno prossimo. Ha una società potente alle spalle, ha tanti tifosi sugli spalti. Eppure, quando gli obiettivi sono tutti sfumati, cede alla tentazione di fare del reality show, e non del calcio, il suo core business.
Venticinque punti per loro. Otto partite e un po'... Sconfitte che fanno arrossire. L'anno scorso ci sono state soddisfazione e lacrime del presidente per il raggiungimento della qualificazione in Champions League all'ultima giornata. Stiamo parlando dell'Inter, del campionato italiano che molti tifosi nerazzurri sminuiscono a bella posta forse per sentire meno dolore, e del quarto posto. Questa stagione sembra più o meno uguale.

Non mi soffermo sul Milan, che forse più delle altre dovrebbe onorare il suo ruolo di contendente, perchè le vicissitudini societarie sono finite da poco e probabilmente sono state travagliate anche più di quello che sappiamo. Forse il baratro è stato più vicino di quello che ci hanno raccontato e quindi va concesso un po' di tempo in più, inoltre da gennaio un timido risveglio sembra esserci stato. 

Quando Conte arrivò alla Juve, tenne a rapporto la squadra e disse più o meno così: "Dobbiamo smetterla di fare schifo".
Ecco, questo è il punto, secondo me. I bianconeri saranno anche irraggiungibili a livello economico e di rosa, ma certi distacchi non sono giustificabili solo così. Se gli altri corrono tu devi correre come loro. Poi magari arrivi secondo lo stesso, ma hai dato tutto. E ovviamente non faccio riferimento solo all'aspetto atletico, ma a tutte le componenti fondamentali che costruiscono una buona squadra. A Milano ammassano stagioni da buttare come poche volte è accaduto nella storia del calcio, fischiettando come se nulla fosse. A Napoli si aggrovigliano in un vittimismo impotente fatto, quando va bene, di arbitri e scudetti dimenticati in albergo. L'unica squadra che, quando non vince (sia in Italia che in Europa), perde è la Juve. Le altre, quando ogni hanno falliscono e perdono, hanno le giustificazioni pronte e addirittura a volte cavillano sui "passi in avanti". Quali poi, lo sanno solo loro...