Brera diceva che Sacchi poteva fare il pressing a tutto campo, perché aveva tre olandesi in squadra, pure buoni, fuoriclasse e addirittura due palloni d'oro, se ben ricordo.
Sosteneva altresì che difendersi e contrattaccare era più congeniale alla struttura normofisica degli atleti italiani oltre al fatto culturale e storico che gli italiani in genere erano più bravi a difendersi che ad attaccare.

I tempi sono cambiati, ma ora sembra che chi adotti un atteggiamento difensivo sia "vecchio" e chi invece pressi a tutto campo sia "giovane", "rock" direbbe Celentano. Figuriamoci come è stato visto il 352 di Pioli nel Derby giusto in principio ma sbagliato nelle scelte. Giù valanghe di critiche!
Faccio una domanda facile facile. Quante competizioni le nostre squadre di club o nazionali hanno vinto con il pressing a tutto campo? Direi pochine, quelle di Sacchi appunto. Lippi vinse difendendosi e prima di lui Bearzot uccellando i superfavoriti Brasile e Argentina molto offensivi.
Ma cosa è il difensivismo? Non certo un modulo ma direi un atteggiamento. Quello di pensare prima a bloccare i punti di forza dell'avversario e poi mettere in campo i propri non viceversa. In fondo è una cultura anche di rispetto dell'avversario.
Mou ha fatto triplete non certo facendo pressing sacchiano. Helenio cominciò con taca la bala, prese scoppola, mise Picchi dietro e formò prima di tutto la più grande difesa degli ultimi 60 anni.
Capello vinse tutto non certo seguendo le orme di Sacchi, che rimane un unicum calcistico italico, ma forse rimasto tale. Vediamo le italiane in Champions come si comportano.
Ritorneranno i ritornelli di vecchio e di nuovo?