Pomezia  -  Marzo 1969   (2a Puntata)                                                                                                                                                          " Buongiorno Massimo...hai un bel coraggio con questo freschino ad andare in Lambretta... - era il mio collega di lavoro Carlo -...ma da dove vieni? "  "...da Roma...Viale Marconi..."  "...capperi!!...ma ti fai una trentina di km solo a venire...!"  "...ehh...!!..Carlo...ci sono abituato!...vado sulle due ruote sin da bambino, avrò avuto poco più di dieci anni quando presi di nascosto il Motom di papà dal garage per farne un giro del quartiere..."  "...ahhh...ma perchè...non hai ancora l'auto!?"  "...di mia proprietà non ancora..Carlo!...però mi aveva prestato la 600 mio padre e...ahhh!...ma hai mica poi saputo cosa mi è successo lunedì scorso!?"  "...ahh...vero, lunedì non c'eri... no, non so niente...cosa diavolo è successo!?!"
Lunedì mattina ero con la 600 di papà e c'era troppa fila sulla Pontina e così decisi di fare la via alternativa percorrendo l'Ardeatina, sai è una strada ad una sola corsia e piena di curve però è molto meno trafficata e allora decido, per non timbrare in ritardo, di prenderla....mah!...non l'avessi mai fatto!!"  "...ma perchè...poi che c'è stato...dai!.. Massi...racconta!" "...ehh...a Carlooo!!..ma che pensi de sta' ar cinema!?|...vado avanti...ma veramente è 'na storia da film!!...
Allora... mi son trovato all'improvviso dietro una lunga fila di auto formatasi a causa di un trattore con un rimorchio carico di legna, viaggiavamo tutti a 5 all'ora armati di molta pazienza perchè la strada è piena di curve ed è a striscia continua e quindi manco si poteva sorpassare, ormai mancava un quarto d'ora alle 8 e mi son messo l'anima in pace, era difatti impossibile con quella fila a circa 10 km da Pomezia timbrare in orario in azienda e così d'un tratto ci troviamo a percorrere un tratto in salita...la coda rallenta...il trattore con il suo rimorchio gira lentamente a sinistra imboccando una stradina in campagna...ahhh!! meno male..ce lo siamo levato dalle scatole!!..ma davanti a me a soli un paio di mt. di distanza c'è un grosso camion con il cassone telato aperto nel posteriore carico di cassette di frutta...tutta la coda di auto lentamente riparte, ma il camion davanti a me non si muove e non vedo più fumo uscire dal suo scarico, come se avesse il motore in panne...e tutti i clacson si misero come in un coro, ma inviperiti, a suonare all'impazzata per un buon paio di minuti...quando ecco che all'improvviso si leva un gran nuvola di pestilenziale nafta...il camion si rimuove...finalmente!..ma..ma...ma che fà!!...ohhh...mio Dio!!...ma si muove all'indietro!!..forse per un difetto al freno a mano...mi attacco al clacson come un matto!!...dal parabrezza sembrava mi venisse addosso un iceberg...e quei 2 mt. in pochi istanti divennero pochi centimetri...con il mio clacson che oramai si era incantato...e in men di un batter di ciglia...come un "iceberg"...il retro di quel cassone entra e sfonda cofano e muso della 600...rividi per un attimo la tremenda scena del Titanic...e chiusi gli occhi terrorizzato...come se aspettassi il colpo di grazia!...poi dopo un frastuono infernale seguito dal tacitamento del suono del clacson...rispalancai gli occhi...feci una rapida circospezione con le mani al mio corpo...Gesù!!...ero vivo...sano e vegeto!!...uscii di colpo dall'auto sbracciandomi...ma quel camion come un pirata diede gas e svanì...ed io non feci in tempo a segnare la sua intera targa...mi ricordavo soltanto una B seguita da 3 cifre ...e a quei tempi per raggiungere un telefono in situazioni di emergenza era come trovare un bicchier d'acqua nel Sahara!  Inutilmente cercai di fermare qualche automobilista che mi potesse testimoniare dell'accaduto...erano tutti lavoratori come il sottoscritto e correvano, dato il ritardo accumulato, a timbrare il proprio cartellino...non mi rimase altro che osservare quel disastro...la 600 di mio padre...tenuta come un gioiello..ora lì...colpita, distrutta...cofano, calandra, passaruote, fari ...tutto da cambiare...e per giunta con il crick mi adoperai a sostituire una ruota squarciata dalla lamiera acciaccata.....da quella sorta di "iceberg"! 
Quel lunedì mattina non timbrai come al solito il cartellino in azienda, ma attesi l'apertura di un carrozziere a Pomezia per lasciare la 600 di papà in riparazione, sarebbe stata pronta tre giorni dopo e la cifra ammontava praticamente ad uno stipendio intero, alzai le spalle raccomandando di riconsegnare la vettura ben pulita, papà era un tipo molto meticoloso. Poi passai alla Caserma dei Carabinieri per esporre denuncia dell'accaduto, ma con mio grande stupore mi spiegarono che non essendo in possesso del numero completo della targa del camion e senza alcuna testimonianza in merito non si poteva che ipotizzare una denuncia puramente formale e conseguentemente priva dei dati necessari da fornire all'assicurazione per ottenere il rimborso del danno.  Allora esco disperato, incavolato e dopo aver percorso un buon km a piedi entro in azienda spiegando al caporeparto l'accaduto e lui molto gentilmente mi accordò un giorno di permesso, ringraziai e sempre più incavolato me ne andai alla fermata della corriera per tornare a Roma, e lungo il viaggio pensai alla versione più plausibile possibile da poter raccontare a mio padre.
E così quella sera inventai a papà Renato che in un tratto di strada in discesa i freni non avevano più funzionato e nel tentativo di rallentare evitando un rovinoso fuori strada, la 600 aveva urtato un paracarri ed ora era presso un carrozziere di Pomezia per la riparazione. Papà rispose alzando le braccia sconsolato, sostenendo che i freni come il resto del motore lo aveva fatto ispezionare da poco tempo, piuttosto mi ricordò che venerdì avrebbe avuto in agenzia il turno di notte e l'auto gli sarebbe servita. Sollecitai per mezzo di una telefonata il carrozziere, ma non ci fu niente da fare, la 600 sarebbe stata consegnabile solo per lunedì pomeriggio e così inventai un'altra scusa motivandola con la mancanza di un pezzo di ricambio, ma proprio quel venerdì sera piovve e papà prese il suo vecchio Motom, infilò l'impermiabile ed andò al lavoro... ovviamente si bagnò per colpa mia ...e ancora...mi sembra di vederlo tutto bagnato....davanti alla porta....con quel dito in alto....che non sapeva... né voleva offendere..ma solo ricordare!!.... Ti chiedo ancora scusa...papà!!
Ritirai la 600 tutta rilucidata, papà credo, forse, che non si accorse di nulla ...ma dalla scapigliata che mi diede alla riconsegna delle chiavi penso proprio che avesse già mangiato la foglia! Quel mese di Marzo girai praticamente la mia busta paga alla carrozzeria Fratelli Bravi di Pomezia, uscii da quel locale frustato ma fiero, e nonostante un frizzicante inizio di primavera...si era creata un'aria..come pesante...come "l'aura amara", così scrisse in una celebre poesia il poeta trovatore Arnaut Daniel che Dante citerà tra i lussuriosi in un canto del Purgatorio... ma nonostante tutto la vita...con le sue ondulazioni... e le sue variopinte sfaccettature...continuava!

Correvano i primi di Giugno del 1969, fischiettavo, capelli al vento, mani sul manubrio della mia Lambretta, tra i verdi prati dell'agro pontino macchiati di tanto in tanto dal color biondo oro delle alte spighe di grano maturo inframezzate dal color rosso fuoco degli svolazzanti papaveri accarezzati da una tiepida brezza di ponentino col sapore di salsedine. Ero uscito poco prima dall'azienda e quel giorno  rimasto indelebilmente scolpito nella mia memoria. 
Verso metà mattina il caporeparto Sig. Bonifazi, persona seria e competente, responsabile del reparto collaudo dove ero impiegato da sei mesi mi chiamò dicendo di recarmi al 3° piano dove l'Ing. Paladini, uno dei proprietari dell'azienda, avrebbe dovuto conferire con me. Cominciai a tremare...oddio...ma cosa mai avrò combinato!? "...Venga..venga pure Sig. Massimo B....Si accomodi...come sta!?...immagino si trovi bene con noi...so che lei  stato assunto ai primi di Dicembre ed in questi 6 mesi il Sig. Bonifazi, il responsabile del suo reparto mi riferisce essere uno dei tecnici più preparati giù al collaudo...sia nell'uso della strumentazione che nella ricerca guasti...vero?!"  "...se lo dice il Sig. Bonifazi..."  "...Bene!...come avrà saputo la nostra azienda si è ultimamente aggiudicata delle importanti gare di appalto per la fornitura di apparati ricetrasmittenti all'Esercito Italiano e alla Marina Militare e dunque a breve avremo bisogno di tecnici qualificati che provvedano all'assistenza dei nostri prodotti presso le loro sedi. Le annuncio che lei assieme al suo collega Andreozzi siete stati prescelti per prestare questo servizio, lei ora Massimo si accomoderà all'Ufficio del Personale dove le verrà consegnato un tesserino personale il così detto "Passi" che consentirà di accedere alle strutture militari...beh!..è contento? "  "...certamente! ..Ingegnere!"  "...Ah!!...Massimo!...dimenticavo!...lei da oggi passa inquadrato nel ruolo di impiegato tecnico di II livello ed ovviamente saranno adeguate anche le sue spettanze!" Avevo un nodo alla gola...non sapevo cosa dire o pensare...a poco più di vent'anni e dopo soli sei mesi di lavoro ero riuscito ad ottenere il primo aumento di stipendio...non volevo crederci!  La ragioniera dell'ufficio del Personale mi consegnò il Passi e dovetti firmare alcuni documenti riguardanti la "segretezza" e cioè semmai negli ambienti militari venissi a conoscenza di notizie riservate non ne avrei dovuto proferire a chicchessia pena la perseguibilità a norma di Codice.
Avrei dato a cena la notizia ai miei genitori, ma mentalmente feci rapidamente due conti...da questo mese 40.000 Lire in più che in 6 mesi fanno 240.000 Lire e altrettante ne avevo già messe da una parte...e allora mi balenò in mente di poter fare quello che fino all'altra notte era solo un sogno... sognato!!  Spalancai a tutta la manetta del gas alla Lambretta...e via a tutta birra lungo la Pontina, supero il Fungo, il laghetto dell'Eur, il Luna Park...imbocco Viale Marconi...ma non mi fermo a casa, la supero...attraverso Ponte Marconi sul Tevere e raggiungo Piazzale della Radio, entro nella concessionaria Romana Auto...trovo un venditore libero...ed ordino, come fosse una margherita, una 500L blu scura con autoradio e bloccasterzo!  Lasciai un acconto ed il venditore mi disse che la consegna sarebbe prevista per i primi di Agosto. Torno a casa pensando alle due grosse novità che avrei a breve annunciato ...il mio aumento di stipendio...e l'acquisto della 500! Mi sentivo orgoglioso, spensierato, felice, mi fermai dal giornalaio per acquistare un periodico sportivo che nell'uscita del mese di Giugno omaggiava la calcomania del Milan fresco della sua seconda Coppa Campioni conquistata il 28.5.69 al Santiago Bernabeu di Madrid battendo l'Ajax per 4 reti ad 1, i Rossoneri di Nereo Rocco realizzarono una tripletta con Pierino Prati ed una rete di Sormani dominando i tulipani di Michels per l'intera gara. La applicai subito nello scudo interno della Lambretta di fianco al portabollo, a quei tempi obbligatorio. Subito dopo mi fermai dal fioraio che mi confezionò un mazzetto di fiori con tutti i colori della primavera...a mamma Ofelia piacevano molto e lei ne fu entusiasta ed ovviamente ne volle sapere il motivo e l'accontentai rivelandole soltanto la prima parte delle mie sorprese e lei dall'incontenibile gioia, dopo avermi a lungo abbracciato, se ne andò in corridoio e dal telefono a muro avvisò mio padre in agenzia della bella novità ...e papà le rispose di non preparare nulla per cena.
Papà si presentò in casa con due guantiere tra le mani, una di salato ed una di dolce. All'uscita dal lavoro era passato alla Galleria Colonna dove aveva sede la storica pasticceria-rosticceria Berardo per prendere arancini, pizzette, cannoli siciliani e marrons glaccés...vere leccornie per i palati di casa nostra. Quando a fine pasto al momento di addentare i cannoli sparai la seconda novità, quella dell'acquisto della mia nuova 500...e mamma Ofelia commossa corse al bagno (ma con il cannolo in mano) alla ricerca di un fazzoletto o forse colpita da un improvviso attacco di cistite...mentre papà Renato era rimasto con il tappo dello spumante trattenuto in mano mentre pronunciava: "...e adesso Massimo come facciamo a ricoverare due auto nel box?"  "...tranquillo ...papà!...ho preso le misure... entrano tutte e due... ed avanzano pure 10 cm.!!"  "...ed è avanzato pure un altro cannolo?!?"...chiedeva mia madre rientrando con un candido fazzoletto in mano a tergersi ancora..... qualche lacrima birichina!

Comunque a Roma da quel giorno si tornava a respirare, dopo l'aura amara di soli tre mesi prima nell'agro pontino, ora si avvertiva un'aria di puro rinnovamento...una Manzoniana più "spirabil aere"...insomma più fine, fresca, salubre...aere fiorita!...che divenne paradisiaca quando ai primi di Ottobre, in una splendida giornata di sole, mi fu consegnata la 500! Il fatto avvenne con ben due mesi di ritardo...ero incappato negli scioperi selvaggi dei metalmeccanici del '69...e per giunta l'auto di colore blu sarebbe arrivata solo a Natale! La concessionaria mi propose un altro colore disponibile immediatamente...era il bianco, allora chiesi se anche la capote fosse di tela bianca...ma mi dissero essere nera!...allora ringraziai rifiutando essendo fortemente allergico sin dalla nascita ai colori bianco e nero messi insieme!...allora in alternativa mi proposero un giallo ocra oppure un aragosta... optai per il crostaceo con il quale condivisi gli anni più belli della mia vita...con Angela, mia fidanzata prima, mia moglie dopo e madre oggi di tre splendidi figli.

Da allora l'aria, con il tettuccio della 500 aperto ed i capelli al vento...fu sempre un'aria sana e fresca...era l'aria della nostra spensierata gioventù...quella fatta di sensazioni...di colori...di emozioni!....quella che non tornerà mai più!...perchè quella era un "aere fiorita"...perchè quella era il meglio della nostra vita! 

                                                                                                      (Fine)
Buon Natale a tutti!
Massimo 48