Sono trascorsi solo pochi giorni da quando mi è stata comunicata la ferale notizia della scomparsa del mio caro amico Gianfranco. Confesso che in questi giorni mi sono tenuto lontano dal portale di VivoperLei, ma ora facendomi forza sento il bisogno e il dovere di ringraziare tutti coloro che mi hanno inviato i loro messaggi di cordoglio.

Ringrazio tutta la Redazione che ha voluto partecipare con accorato sentimento, ringrazio tutti i bloggers che, intervenuti nello spazio dedicato ai commenti, sia pure con poche parole ma sincere, mi hanno inviato il loro messaggio di solidarietà.
Ho gradito molto gli interventi di tutti e aggiungo anche, che mai mi sarei aspettato tanta vicinanza.
E' il miracolo tangibile di “VivoperLei” che mi induce a confermare, cari amici, la veridicità della tesi quando si sostiene che “non si è mai soli”.
In questa community infatti si è instaurata una familiarità che emoziona giorno dopo giorno.

Ogni essere umano nasconde in fondo al suo cuore quei sentimenti di bontà che spesso si crede siano estinti o quantomeno sopiti a causa del ritmo vertiginoso e stressante della vita quotidiana.
Già, il ritmo stressante di tutti i giorni... quello che fa emergere il lato più ignobile dell'essere umano: le cattiverie più impensabili e inspiegabili che prevaricano le buone azioni.

A questo proposito mi preme sottolineare che, in questi pochi giorni, ho pensato a tante cose che ci circondano. Ho pensato ai conoscenti attuali e a quelli di un tempo, ho pensato agli episodi avvicendatisi nella mia vita, alcuni felici ma tanti altri dolorosi. Ho anche pensato, inevitabilmente, alle tristi vicende che si susseguono tutti i giorni, agli eventi delittuosi e persino alle peggiori malvagità perpetrate dall'uomo ai danni dei propri simili: matricidi, patricidi, uxoricidi e persino infanticidi! Crimini dettati dalla follia del cervello umano quando scopre di trovarsi in preda alla disperazione e allo sconforto più cupo. Forse queste aberrazioni sono dettate dal panico che ci assale improvvisamente, oppure dal timore di perdere le cose più belle che la vita ci ha donato, oppure infine sono dettate semplicemente dall'invidia che suggerisce agli stolti di desiderare le cose altrui, e quindi di impossessarsene a tutti i costi compiendo gli atti più esecrabili pur di poterle ottenere.
E così allora l'istinto brutale che alberga nell'animo più oscuro e remoto in tutti noi, si estrinseca in maniera selvaggia come una reazione animalesca e incontrollabile, abbattendosi su altri nostri simili il più delle volte incolpevoli e inconsapevoli.
Ma queste azioni non possono essere giustificate per nessuna ragione.
Ci si deve chiedere soltanto perchè esse scaturiscono con tanta violenza e con tanta efferatezza!
Socrate sosteneva che era inutile conoscere le origini del mondo se prima non conosciamo noi stessi. Ciò induce ovviamente alla riflessione, convincendoci che la verità si trova in noi stessi attraverso la ragione. Dunque bisogna riflettere, chiedendoci quale sarà l'effetto futuro scaturito dalla pandemia del “corona virus” nel mondo, ma soprattutto perchè il virus si propaga così velocemente, in maniera così crudele e inattesa colpendo parte della popolazione mondiale.

Riflettendo in questi giorni mi sono chiesto quale possa essere stata la motivazione più logica, capace di scatenare progressivamente un'espansione di tale sbalorditiva portata.
Inizialmente sembrava che alcuni territori, specie quelli dei paesi più caldi, fossero quasi immuni e comunque avulsi dal contagio. Invece ora constatiamo che anche quelle Etnie sono state infettate. In Africa ad esempio, la situazione sta assumendo proporzioni preoccupanti, soprattutto perchè rimane difficile organizzare quarantene e isolamenti per alcune comunità non ancora abituate a vivere in un contesto più civilmente evoluto.
In passato epidemie gravi ad esempio come la peste, le epidemie del colera, il vaiolo e la malaria esplosero perchè riconducibili a una grande trascuratezza di igiene e la cui espansione trovò come alleata la malnutrizione delle popolazioni.
La farmacologia moderna, con l'introduzione degli antibiotici, fu in grado di curare e scongiurare il pericolo derivante da queste infezioni contagiose. Ma il virus attuale, il “Covid 19”, è refrattario ad essere contrastato dai farmaci più efficaci. Il virus Covid 19 sembrerebbe dotato di un'intelligenza che sfugge all'analisi della scienza. La prova della sua pericolosità è testimoniata dal potere della sua mutazione costante eludendo ogni studio più approfondito.
E quindi? Come mai una forma di vita batteriologica così resistente e persistente è in grado di sfidare la mente umana al limite dell'imperscrutabile? Dobbiamo ipotizzare questo attacco come una strategia distruttiva ai danni dell'umanità, perfezionata da una mente intelligente come è quella umana?
Lo scenario che si sta delineando è alquanto preoccupante: il virus tende a provocare l'estinzione delle risorse umane, non solo attaccando la vitalità degli esseri umani, ma estende anche la sua azione per indebolire la società mirando all'annientamento dell'economia mondiale. Infatti questa risorsa è indispensabile per garantire la sopravvivenza del genere umano e di tutto il nostro pianeta, il motore necessario per alimentare la scala del progresso.
Verrebbe da pensare: quale mente machiavellica si cela in questo preoccupante e spaventoso disegno? Mi sto servendo di questo termine in riferimento a Niccolò Machiavelli, poiché ci sono tutti i crismi che giustificano la sua dottrina. Egli infatti asseriva che “Il fine giustifica i mezzi”, ovvero il metodo cinicamente messo in atto (la violenza e la prevaricazione) per organizzare una strategia senza scrupoli con l'intento di raggiungere l'obiettivo preposto.

A tal proposito rabbrividisco ricordando la teoria del chimico francese vissuto nel diciottesimo secolo: Antoine La Voisier, il quale sosteneva che “nulla si crea e nulla si distrugge, ma tutto si trasforma”. Appunto, tutto si trasforma... e questa teoria si aggancia non solo riguardo la materia, ma pure riguardo la filosofia del pensiero illuminista: la metamorfosi del pensiero inteso a raggiungere un progresso di trasformazione evolutiva nel tempo. Sono convinto pertanto che l'umanità subirà presto una metamorfosi sociale di proporzioni epocali, tale da stravolgere in maniera repentina le nostre abitudini attuali. In meglio oppure in peggio?
Per ora non è dato sapere, ma prepariamoci presto ad accettare e vivere una nuova era caratterizzata da importanti stravolgimenti socio-economici, dove l'umanità dovrà fare i conti con una realtà sempre più virtuale, allontandosi dal contesto reale in cui i contatti umani saranno solo il ricordo di un'epoca perduta.

Non voglio dilungarmi oltre per non annoiare i lettori, ma soprattuto perchè più scrivo e più mi si presentano scenari davanti agli occhi non del tutto confortanti... Pertanto non ci tengo per nulla ad indossare i panni della Cassandra di turno, anzi... In ogni caso sarà difficile capire dove andremo a parare, ma mi rifiuto di pensare che l'umanità stia dirigendosi verso una spirale da cui potrebbe essere arduo uscirne. Io continuerò sempre a chiedermi come e perchè si sia sviluppato il “Corona virus”, poiché la teoria del pipistrello e del serpente non mi ha mai convinto, infatti non viviamo più ai tempi del Medioevo, ma invece viviamo nell'era delle moderne tecnologie e nella realtà delle sperimentazioni di laboratorio...

Un dubbio inevitabilmente mi assale: quale disegno si cela dietro tutto questo?

Lo sgomento cresce di giorno in giorno in parecchi di noi. Il rischio di compromettere la salute esiste realmente, specie tra le persone anziane, le più fragili, le quali si interrogano se avranno la fortuna di essere risparmiate per non lasciare improvvisamente i propri familiari per sempre.
A questo proposito mi sovviene una locuzione latina, tratta dall'opera “Sententiae” di Publilio Siro:
Fortuna vitrea est, tum cum splendit frangitur”, ovvero “la fortuna è come il vetro, così come può splendere, così può infrangersi”.

La speranza è quella di sentire un giorno, al più presto, una notizia confortante annunciandoci il deciso miglioramento della situazione e liberandoci dall'ansia che, ormai, si è impossessata di tutti noi. Per ora ci conforta una notizia appresa da pochi giorni e cioè che farmaci anti AIDS e farmaci anti MALARIA stiano dando qualche timido risultato positivo. Forse qualche particella molecolare in essi contenuta, in combinazione con altri farmaci, potrebbe toglierci dai guai, determinando la nascita di un vaccino antivirus capace di debellare questo mostruoso Covid 19.

La speranza dovrà coinvolgere fortemente tutti noi, credendo fermamente che solo stando uniti in tutto e per tutto si potrà vincere questa battaglia.
E
a proposito di ciò mi sovviene un'altra locuzione, sempre dello stesso autore latino Publilio Siro:
Ibi semper est victoria, ubi concordia est” ovvero: “Vi è sempre vittoria dove vi è concordia”.

Vorrei dedicare infine a tutte le persone che soffrono, alle persone anziane, ai più deboli, agli indifesi e ai diversamente abili la poesia sottostante, scritta dal pedagogista poeta e giornalista Gianni Rodari, uomo di grande cultura scomparso nel 1980.
Ai giovani auguro di vivere in un mondo migliore, ma soprattutto auguro loro di viverlo con la necessaria serenità.

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SPERANZA

Se io avessi una botteguccia
fatta di una sola stanza
vorrei mettermi a vendere
sai cosa? La speranza.

Speranza a buon mercato!”
Per un soldo ne darei
ad un solo cliente
quanto basta per sei.
E alla povera gente
che non ha da campare
darei tutta la mia speranza
senza fargliela pagare

(Gianni Rodari)

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nostalgico rossonero