Archiviata la pratica Lecce, domenica alle ore 17,15, il Milan ritornerà a San Siro per disputare la gara contro la Roma. I risultati della 27^ giornata hanno permesso alla squadra di Pioli di superare in classifica il Verona (serio candidato alla rincorsa per un posto Uefa, nonostante la sconfitta in casa contro il Napoli) e di rimanere in scia dell'ultimo posto disponibile (Napoli permettendo). Ma nell'osservare la classifica ci sono due dati da non sottovalutare. Il primo è relativo agli avversari in questa fase, non solo gli scaligeri, ma anche il Parma è da osservare con un occhio di riguardo. I ducali stanno facendo un campionato di tutto rispetto, espugnando, nell’ultima giornata, Marassi con un secco 4 a 1 al Genoa. La squadra di D'Aversa, con un Cornelius straripante (autore di tre gol sia all'andata che al ritorno) e Kulusevski sempre presente nel vivo del gioco, si ritrova a pari punti del Milan e rischia di essere un avversario scomodo.
Il secondo invece riguarda le squadre davanti al Milan in classifica. Detto del Napoli che vincendo la Coppa Italia ha prenotato il posto migliore per la prossima Europa League, anzi nella testa dei partenopei c'è la speranza di recuperare punti a chi sta davanti, per ambire ad un posto Champions. Il Milan proverà a stare in scia della Roma che ieri, pur trovandosi in svantaggio, è riuscita nella ripresa grazie ad una doppietta di Dzeko, a capovolgere il risultato e conquistare tre punti d'oro.
La Roma distante nove punti dal Milan conserva così un buon vantaggio, ed essendo più vicina del Napoli al quarto posto, può coltivare maggiormente sogni Champions di quest’ultimi, Atalanta permettendo.
Proprio i giallorossi faranno visita ad un Milan atteso da un ciclo di ferro nelle prossime cinque partite. Tolta la Spal (fuori casa), che comunque lotta per salvarsi e cercherà di provare a conquistare più punti possibili da qui alla fine del campionato, i rossoneri giocheranno in casa con Roma e Juventus, ed in trasferta contro Lazio e Napoli. Partite sulla carta non facili visto le difficoltà del Milan nel vincere con avversari che gli stanno davanti in classifica. In più, oltre agli infortuni (come preventivato stanno colpendo più o meno indistintamente tutte le squadre, ed alcuni gravi hanno decretato la fine della stagione per via dei tempi di recupero molto lunghi), sarà la motivazione e la condizione atletica a fare la differenza. E dove mancherà quest'ultima sarà proprio la prima l'arma decisiva in caso di necessità. Man mano che verranno scremate le varie posizioni e ci saranno squadre nella terra di mezzo, ovvero quella dell'oblio sportivo, solo coloro che ambiranno alla lotta scudetto, ad un piazzamento europeo o a salvarsi, avranno motivazioni intrinseche.

Roma, Spal, Lazio, Juventus e Napoli hanno forse ambizioni maggiori del Milan e sono test decisivi per quanto riguarda il futuro di questa stagione. E la vittoria contro i giallorossi leccesi non deve ingannare, vista anche la proporzione del risultato. Troppo ampio il divario tra le due squadre, per non parlare dell'evidente ritardo di condizione della squadra allenata da Liverani. Sui giornali è stato dato forse un eccessivo risalto, come se la vittoria fosse stata ottenuta contro una big del nostro campionato. "Vincere aiuta a vincere" e fa sempre bene. Tre punti presi con il minimo sforzo, ma ora conta avere continuità di risultati ed un ritmo partita migliore.
Su quest'ultimo mi permetto di dire che, al di là della situazione di emergenza (ripresa del campionato dopo tanto tempo, partite ravvicinate, condizioni climatiche) il ritmo e l'intensità non sono mai state una componente distintiva del gioco del Milan. Anzi giocando con ritmi bassi sono sempre emerse lacune nel saltare l'uomo o nel creare problemi agli avversari che, tuttavia, hanno sempre il tempo di sistemarsi bene in campo, occupandolo e concedendo poco ai rossoneri.
Ecco perchè si è fatto subito il nome di Rangnick per dare una svolta a questa lacuna che attanaglia il Milan da molti anni. Sul mercato si cercheranno giocatori giovani, dinamici, capaci di dare intensità e ritmo ad una squadra che viaggia lenta, che si è ritrovata spesso a perdere punti decisivi. Si parla già degli allenamenti e del doppio orologio del tedesco per dare tempi di recupero e di verticalizzazione alla squadra, senza ritrovarsi a fare o gestire un possesso palla sterile, lontano dall'aria di rigore.
Domenica contro i giallorossi romani, che verranno a Milano per fare la loro partita, l'orario certamente non aiuterà e potremmo assistere ad una gara molto tattica, nella quale occorrerà stare attenti nel gestire al meglio le proprie forze per non ritrovarsi in affanno nella ripresa. La Roma vittoriosa all'andata per 2 a 1 con gol di Dzeko, pareggio di Hernandez e gol vincente di Zaniolo, cercherà di ripetersi per ritornare a casa con un risultato positivo.
La squadra di Fonseca, tecnico che fin qui sta facendo bene, ingaggiato per rivoluzionare la squadra che, nella scorsa stagione, arrivò al sesto posto, dopo una stagione tribolata. Il cambio di allenatore, con Claudio Ranieri subentrato all'esonerato Di Francesco, portò a ricompattare la squadra e portarla fino al risultato minimo raggiungibile. L’allenatore romano sapeva benissimo che il suo ruolo era quello di traghettatore, in una Roma in cui Monchi aveva commesso numerosi errori e dove l'ambiente necessitava di un cambio radicale.
Ecco perchè quest'anno l'avvento del tecnico portoghese, riconosciuto da molti come un prospetto interessante visti anche i trascorsi positivi allo Shakthar, sta cercando di porre le basi per ritornare, in pianta stabile, tra le prime quattro.
Nonostante i problemi che riguardano la società, Pallotta è sempre alla ricerca di qualcuno a cui cederla (Friedkin è sempre l’indiziato numero uno, ma a Trigoria si aspettano un’offerta al ribasso o comunque capire se la squadra possa partecipare alla prossima Champions), e stamattina numerosi quotidiani parlavano di plusvalenze per iscriversi al prossimo campionato. Ma i giocatori continuano a scendere in campo liberi da questi pensieri e la bella vittoria di ieri ne è un esempio. Merito di Fonseca che ha costruito un gruppo unito e coeso, capace di pensare solo alle vicissitudini sul campo e carico per nell’affrontare gli impegni successivi. Allontanando le problematiche societarie e mantenendo alta la concentrazione sul campo.
Ma il Milan ha undici partite per riscrivere il suo futuro, che non riguarda solo la squadra (vedi la posizione che raggiungerà alla fine), ma anche agli stessi giocatori (alcuni dovranno dimostrare di essere da Milan per la prossima stagione, altri dovranno mettersi in mostra per cercare un club che possa ingaggiarli vista la certezza di non rientrare più nei piani societari).
Allo stesso tempo il Milan sa che non dovrà fare la comparsa in questo finale di stagione. Dovrà dare tutto, senza rimpianti, con la speranza che non ci siano altri infortunati che privino la squadra di pedine importanti. Anche stavolta mancherà dal primo minuto Ibra, qualcuno ha paventato una sua convocazione, almeno in panchina, anche se è più probabile vederlo in campo contro la Spal (è quella la partita a cui si punta per poterlo riavere a disposizione). Rebic sarà nuovamente schierato dal primo minuto nel ruolo di prima punta, ma rimane il dubbio al centro della difesa. Ancora incerta la presenza di Kjaer (gli esami hanno escluso lesioni ai legamenti del ginocchio, e con Gabbia allertato per prendere il suo posto, dopo la non buona prova contro il Lecce. Il resto dovrebbe essere la stessa squadra scesa in campo a Lecce nella solita cornice desolata di pubblico che accompagnerà le squadre per l'intera stagione. Con gli stadi vuoti viene a mancare quel sostegno importante in gare come queste, dove il calore dei tifosi fa la differenza. Ma questa non deve essere una scusante, vale per tutte le squadre impegnate nei vari campionati europei. Deve essere casomai motivo di sprone sapendo benissimo che saranno in tanti, davanti alla televisione, a fare il tifo per la squadra.
Per fare questo servirà un animo pugnace, cercando di raggiungere una vittoria che vada di giallorosso in giallorosso.